On. Carrescia: “Stop SISTRI dal 2016”

La proposta di Risoluzione sul funzionamento ed operatività del SISTRI è ora in discussione in Commissione Ambiente.

parlamento

L’VIII Commissione (Ambiente, territorio e lavori pubblici) della Camera ha iniziato il 3 giugno scorso la discussione della Risoluzione n. 7-00673 sul funzionamento ed operatività del sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti presentato il 5 maggio da dell’On. Piergiorgio Carrescia che impegna il Governo ad adottare iniziative volte alla sospensione, dal 1° gennaio 2016, l’obbligo di aderire al SISTRI, fino alla piena operatività e collaudo di un nuovo sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti che sia realmente più funzionale ed efficiente.

Nella risoluzione è stato ricordato le ultime attività del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, della Commissione nata per il collaudo del sistema e della CONSIP Spa che dovrà gestire la procedura della gara di affidamento del SISTRI.

Inoltre, la proposta di Risoluzione ha posto attenzione sulle sanzioni che, “escluse quelle per la mancata iscrizione e mancato versamento del contributo annuale da parte delle imprese soggette, sono state via via prorogate rinviandone l’entrata in vigore al pieno funzionamento del SISTRI a dimostrazione che lo stesso legislatore non era convinto che il sistema fosse ancora efficace ed efficiente;
La proroga relativa all’applicazione delle sanzioni connesse alla operatività del SISTRI, secondo i firmatari, sono l’implicita prova della non assoluta e piena affidabilità del vigente sistema di tracciabilità dei rifiuti”.

Dalla Risoluzione, infine emergono le criticità evidenziate nel 2014 da Confindustria, Assosoftware e Assintel, secondo le quali il sistema:
– è troppo invasivo e complesso e non tiene conto dei sistemi operativi in uso nelle imprese;
– utilizza tecnologie obsolete come la chiavetta USB che mal si conciliano con le più moderne modalità di interscambio dati;
– non offre le necessarie garanzie di legalità e di operatività sia per la farraginosità delle norme di riferimento e dei numerosi manuali operativi sia per il cattivo funzionamento dello stesso sistema di interoperabilità;
e altre palesi criticità del sistema tecnico e normativo segnalate, dopo la verifica e collaudo ministeriale, dall’ASS.IEA (Associazione italiana esperti ambientali) nel febbraio 2015, che aveva evidenziato, ad esempio, che “Oltre 13.000 imprese sono iscritte all’Albo nazionale gestori ambientali per il trasporto di piccole quantità (inferiori a 30 chilogrammi o litri al giorno) di rifiuti pericolosi derivanti dall’esercizio della loro attività economica, ma ad oltre quattro anni di distanza dall’introduzione del SISTRI non è ancora stato definitivamente chiarito se questi soggetti siano tenuti o meno ad usare il sistema di tracciabilità dei rifiuti durante la fase di trasporto dei loro rifiuti e, conseguentemente, a richiedere l’installazione della black-box sui veicoli aziendali”.

Del resto, le indicazioni fuorvianti contenute nel «Manuale operativo SISTRI» e le risposte difformi inoltrate dal contact center SISTRI rappresentano un’altra palese dimostrazione dell’inefficienza del sistema sia sotto il profilo normativo sia tecnico.
In un sondaggio realizzato dalla CNA nel 2014 su circa 1700 imprese, il SISTRI è stato totalmente bocciato dagli intervistati con un voto di 2 su una scala da 1 a 10 e sono state segnalate numerose criticità, tra cui la complessità delle procedure, i malfunzionamenti tecnici, i costi elevatissimi e, non da ultimo, la totale incapacità di garantire effettivamente la tracciabilità dei rifiuti.

Da fonti ministeriali si apprende che “il nuovo sistema di tracciabilità potrà essere in funzione solo dopo circa due anni, ciò significa che il SISTRI continuerà a vivere ancora, anche oltre ogni attesa anche dei suoi pochissimi sostenitori”.

In conclusione, i Firmatari, convinti che “ogni nuovo sistema di tracciabilità richieda fasi di sperimentazione, di verifica e di collaudo preventive alla operatività e piena applicazione alle imprese ed al fine di evitare quanto è già accaduto con il SISTRI”, attraverso la Risoluzione n. 7-00673 impegnano il Governo:

– ad adottare gli atti necessari a sospendere dal 1° gennaio 2016 l’obbligo di adesione al SISTRI fino alla piena operatività, previo collaudo con esito positivo, di un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti realizzato dal concessionario che risulterà vincitore della gara che sarà indetta dalla CONSIP Spa, finalizzato a semplificare effettivamente le procedure e che dovrà essere sostenibile per le imprese ed efficace per i controlli;

– a prevedere nella Convenzione di incarico a CONSIP Spa che quest’ultima tenga in debito conto delle proposte presentate il 25 marzo 2015 da RetE Imprese Italia per un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti;

– a prevedere che CONSIP Spa coinvolga nella fase di elaborazione del Bando di gara e poi nella fase del collaudo operativo le associazioni di categoria presenti nel già costituito Tavolo tecnico di monitoraggio e concertazione del SISTRI;

– a prevedere, nelle more della piena operatività del nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti, solo forme di adesione volontaria (da definire con le associazioni di categoria presenti nel già costituito Tavolo tecnico di monitoraggio e concertazione del SISTRI) finalizzate a verificarne il buon funzionamento in tutte le fasi operative della filiera della movimentazione dei rifiuti;

– ad adottare con urgenza, le iniziative normative necessarie, coerenti con quanto al primo impegno, che garantiscano la tracciabilità dei rifiuti tramite i fir, i registri di carico e scarico ed il MUD per assicurare comunque un adeguato controllo ambientale.

Secondo l’On. Piergiorgio Carrescia il voto in Commissione Ambiente dovrebbe essere calendarizzato a breve e i Firmatari mirano a vedere l’approvazione della Risoluzione prima che il Bando di affidamento sia presentato a fine giugno.

Un segnale non vincolante ma che il Ministero non potrà certo ignorare.


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