Mercato auto italiano ancora in calo

Le vendite di auto nuove risentono delle misure introdotte dalla Legge di Bilancio 2019: Ecobonus ed Ecotassa.

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Un altro segno meno per il mercato auto italiano.

Secondo quanto diffuso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a febbraio sono state immatricolate 177.825 vetture, registrando una flessione del 2,4% rispetto alle 182.228 autovetture vendute nel febbraio 2018.

Con il segno meno anche il primo bimestre che chiude a -4,9% con un immatricolato di 343.010 unità vendute contro le 360.553 dello stesso periodo 2018.

Negli ultimi 3 giorni del mese è stato immatricolato il 44,5% del totale mercato, mentre le auto-immatricolazioni di case e concessionari, secondo le stime Dataforce, hanno rappresentato l’11,3% dei volumi di vendita mensili.

Dopo il calo del 7,6% registrato in gennaio, il dato di febbraio potrebbe far pensare a un certo miglioramento, ma il provvedimento Bonus/Malus è stato un forte elemento di turbativa del mercato.

“Per gli automobilisti intenzionati ad acquistare vetture di questo tipo – ha spiegato Gian Primo Quagliano, Presidente del Centro Studi Promotor – la prospettiva della penalizzazione fiscale ha costituito una spinta ad anticipare l’acquisto in febbraio e a ciò si aggiunge che, sempre per evitare la nuova ecotassa, molti concessionari hanno immatricolato in febbraio vetture con emissioni di CO2 oltre i 160 gr al chilometro per utilizzarle sul mercato dei chilometri zero.
Al netto degli effetti distorsivi determinati dalla penalizzazione di cui si è appena detto, il calo delle immatricolazioni in febbraio sarebbe stato probabilmente superiore a quello registrato in gennaio”.

“Visti gli effetti sul mercato – ha affermato Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE – ribadiamo ancora una volta l’inefficacia di una misura improduttiva per la riduzione dell’inquinamento, considerato che l’Ecotassa si applica sulle emissioni di CO2 che non sono inquinanti, ma climalteranti, e oltretutto su veicoli di ultima generazione dotati delle migliori e più innovative tecnologie anche per quanto riguarda la riduzione delle emissioni nocive”.

“La transazione tecnologica verso una mobilità a basso e zero impatto ambientale – ha dichiarato Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto – va accompagnata gradualmente senza brusche accelerazioni politiche. Invitiamo il Governo a riflettere accuratamente sulle decisioni adottate e a porre in essere atteggiamenti positivi nei confronti dell’automotive, altrimenti il rischio vero è di perdere un pezzo importante della nostra economia! La scelta è strategica e non può essere rinviata”.

La propensione all’acquisto risente anche dell’aggravarsi della situazione economica culminata nella nuova entrata in recessione del Paese, sancita dai due cali consecutivi del Pil trimestrale registrati nella seconda metà dello scorso anno.
Dall’inchiesta congiunturale mensile sul mercato dell’auto condotta dal Centro Studi Promotor a fine febbraio, emerge che aumenta il numero degli operatori che si attendono domanda di autovetture in calo nei prossimi mesi.

L’analisi dei canali di vendita evidenzia la buona tenuta delle vendite a privati, che crescono circa del +12% su base annua, con una quota del 58,2% e un incremento del +7,9% nel cumulato da inizio anno.
Soffrono, invece, i canali delle immatricolazioni a società e noleggio che registrano rispettivamente un calo del -18,6% e -16,2% nel mese e del -24% e -16,9% nel cumulato.

Passando all’analisi del mercato per alimentazione, a febbraio, risultano in crescita le immatricolazioni di autovetture a benzina, ibride ed elettriche, mentre risultano in calo quelle diesel e a gas.

Sotto il profilo delle emissioni va rilevato che la CO2 media ponderata delle nuove immatricolazioni in febbraio è salita di quasi 10 punti, raggiungendo i 122,2 g/km rispetto ai 112,7 del febbraio 2018, seguendo e aggravando un trend in atto già da diversi mesi.
Nel 1° bimestre tale valore si colloca su 121,5 g/km rispetto ai 112,8 del gennaio-febbraio 2018.


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