Mobilità sostenibile: la ricetta di Legambiente in 14 punti

Per ridurre l’inquinamento atmosferico, Legambiente propone 14 misure che incrociano due temi fondamentali: la mobilità e l’uso dello spazio pubblico e della strada.

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L’ultimo report di Legambiente Mal’aria 2021 mostra chiaramente che l’inquinamento atmosferico è un problema complesso e che non può essere affrontato in maniera estemporanea ed emergenziale, come fatto fino ad oggi dall’Italia.

Per uscire dalla logica dell’emergenza e per ridurre l’inquinamento nelle città e nei paesi, Legambiente propone 14 punti che incrociano due temi fondamentali: la mobilità e l’uso dello spazio pubblico e della strada.

 

1. Potenziamento del trasporto pubblico e della mobilità condivisa, elettrica ed efficiente, per garantire ai cittadini il diritto di muoversi senza inquinare. Al 2030 il parco circolante del TPL dovrà essere solo a emissioni zero come già previsto a Torino, Cagliari, Bergamo e Milano.
Tuttavia, l’Italia risulta agli ultimi posti nella classifica europea per la dotazione e l’acquisto di nuovi bus elettrici, secondo l’ultimo report europeo di T&E.

2. Obiettivo Vision Zero: nuova mobilità, sicurezza stradale, ambiente, rigenerazione urbana, decarbonizzazione.
Tra incidenti stradali e inquinamento urbano nel 2019 sono morte più di 83.000 persone, per un costo sociale stimato dall’Istat in 16,9 miliardi di euro, l’1% del PIL nazionale.
Quattro gli obiettivi: riqualificare le città, potenziare il trasporto ferroviario regionale, il tpl e la sharing mobility, delega su incidentalità stradale ad un Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

3. Risorse vincolate a PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), obiettivi di modal share, realizzazione di bicipolitane e strade scolastiche con l’obiettivo di sostenere il cambiamento delle modalità di trasporto soprattutto nelle ore di punta, finanziando piani di spostamento casa-lavoro e casa-scuola.

4. Stop progressivo alla circolazione delle auto nei centri delle città senza deroghe e senza scappatoie.
Ripartire da subito con il blocco dei diesel Euro4 e proseguire col blocco degli Euro5 previsto per il 2025 e quello degli Euro6 al 2030, anno in cui Legambiente chiede la fine della vendita e della circolazione delle auto a combustione.

5. Stop agli incentivi per la sostituzione dei mezzi più vecchi e inquinanti a favore di mezzi più nuovi ma ugualmente inquinanti perché rischiano di far spendere molti soldi ai cittadini inutilmente, per comprare auto già obsolete o presto fuori legge.
Infatti, al 2025 è previsto il blocco anche degli euro5. Si incentivino piuttosto mezzi pubblici, condivisi e a noleggio.

6. Spazio alla mobilità leggera in tutte le su forme (a piedi, in bici, col monopattino, sedie a rotelle elettriche), grazie anche al ridisegno delle strade pubbliche.

7. Road e ticket Pricing, LEZ (Low Emission Zone)
Bologna, Torino, Milano, Roma: sono sempre di più le città, e sempre più estese le aree centrali e gli orari di limitazioni della circolazione delle auto e di furgoni, come argine al traffico. Anche con pedaggi o contingentamento dei posti auto. Milano controlla elettronicamente gli ingressi in città e impedisce gli accessi ai veicoli più inquinanti (LEZ).

8. Biocarburanti dannosi
Così come è vietata la combustione di biomasse inquinanti nelle città, deve essere vietata l’aggiunta di biocarburanti liquidi dannosi (oli alimentari) al gasolio d’autotrazione, specie nei servizi pubblici.

9. Aumento delle corsie preferenziali per i mezzi del TPL, per garantire un servizio rapido ed efficiente.

10. Spazio pubblico delle città fatto su misura per l’uomo e non per le macchine. Programmare e pianificare i centri urbani a cominciare dall’estensione delle aree pedonali nei centri urbani e nei quartieri, dove i cittadini devono sentirsi liberi di muoversi a piedi e in sicurezza nella vita di tutti i giorni.

11. Percorsi ciclo-pedonali continui che colleghino intere porzioni di città e di quartieri.
Una vera e propria rete ciclabile e pedonale realizzata riducendo lo spazio delle carreggiate carrabili e dei posteggi per le auto delle strade cittadine.

12. Approccio “15 minuti”, come in programma a Parigi.
Città, comuni e quartieri dove tutti i servizi essenziali sono raggiungibili a piedi in un quarto d’ora. Sostenere politiche di “ecodensità”, recuperi e rigenerazione urbana, per arginare la dispersione abitativa, lo sprawl urbano e il consumo di suolo.

13. Zone scolastiche di rispetto e strade scolastiche, per la sicurezza dei nostri bambini e ragazzi.
Favorire l’accesso alle scuole in mobilità ciclo-pedonale e la mobilità autonomia dei ragazzi attraverso il divieto di accedere in auto o sostare (salvo disabili), in prossimità degli ingressi delle scuole di ogni ordine e grado.

14. Zone 30 e strade a priorità ciclabili
Così come definite nella riforma del Codice della Strada, devono divenire la norma in tutti i centri abitati piccoli e grandi necessarie per la sicurezza stradale attraverso la mobilità attiva e dei mezzi elettrici leggeri.
Le vie a scorrimento veloce (limite a 50 Km all’ora) sono invece l’eccezione, non la regola.

Secondo l’associazione ambientalista, le misure proposte sono efficaci e fattibili fin da subito in ogni città, comune e quartiere d’Italia.
Inoltre, se integrate insieme ad altri interventi necessari al risanamento della qualità dell’aria, che riguardano altri settori come il riscaldamento e l’agricoltura, porteranno benefici immediati e duraturi.


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