Nuovo Regolamento ELV; si procede a piccoli passi

Le commissioni Ambiente e Mercato interno del Parlamento Ue hanno votato a favore delle loro proposte di emendamento sull’architettura della nuova norma europea che coprirà l’intero ciclo di vita dei veicoli, dalla progettazione al trattamento finale a fine vita.

La scorsa settimana, a Strasburgo, si è compiuto un ulteriore passo in avanti verso quello che dovrà essere il nuovo quadro normativo di riferimento per la gestione europea dei veicoli fuori uso (e non solo); ossia, l’atteso Regolamento sui requisiti di circolarità per la progettazione dei veicoli e una migliore gestione dei veicoli fuori uso, proposto dalla Commissione a luglio 2013.

Tale Regolamento che andrà a modificare i precedenti (UE) 2018/858 e 2019/1020 e abroga le direttive 2000/53/CE e 2005/64/CE si pone nel solco degli obiettivi del Green Deal europeo e del Piano d’azione per l’economia circolare.

L’obiettivo è quello di riformare l’impalcatura del sistema di gestione dei veicoli fuori uso considerando che in Ue, nel 2023, sono stati prodotti 14,8 milioni di veicoli a motore, mentre ne sono stati immatricolati 12,4 milioni. Sulle strade dell’UE circolano 285,6 milioni di veicoli a motore e ogni anno circa 6,5 milioni di veicoli giungono al termine del loro ciclo di vita.

Orbene, nella seduta di lunedì 7 le commissioni Ambiente e Mercato interno del PE, con 79 voti favorevoli, 27 contrari e 11 astensioni, hanno approvato la relazione che contiene le proposte sulle nuove norme, in attesa della prossima adozione da parte dell’assemblea plenaria, prevista nei giorni dall’8, all’11 settembre prossimo.

Il voto odierno in commissione è un successo – hanno dichiarato i correaltori Jens Gieseke (Commissione Ambiente) e Paulius Saudargas (Commissione Mercato interno) – il compromesso del Parlamento, sostenuto da un’ampia maggioranza, promuove un’economia circolare nel settore automobilistico. Promuove la sicurezza delle risorse, protegge l’ambiente e garantisce la sostenibilità. Per evitare di sovraccaricare il settore, abbiamo garantito la fattibilità con obiettivi realistici, meno burocrazia e una concorrenza leale. Una solida base per il voto in plenaria di settembre”.

Orbene, stante l’esito della votazione e gli emendamenti presentati il nuovo Regolamento dovrebbe applicarsi alle automobili e ai furgoni un anno dopo la sua entrata in vigore (cinque anni per autobus, veicoli pesanti, rimorchi, motocicli, quad, ciclomotori e minicar).

Sono, però, previste alcune eccezioni, ad esempio per i veicoli speciali e i veicoli di interesse storico.
Inoltre, i deputati vorrebbero esentare i veicoli progettati e costruiti per l’uso da parte delle forze armate, della protezione civile, dei vigili del fuoco e dei servizi medici di emergenza, nonché i veicoli di particolare interesse culturale.

Punto focale del dettato rimane l’enfasi sulla progettazione del veicolo che dovrà tener conto della facilità di smontaggio e rimozione di parti, componenti e materiali da avviare a riutilizzo e riciclo.

Il nuovo Regolamento imporrà, dunque, che i nuovi veicoli dovranno essere progettati in modo da consentire la facile rimozione del maggior numero possibile di parti e componenti da parte di impianti di trattamento autorizzati, al fine di sostituirli, riutilizzarli, riciclarli, rigenerarli o ricondizionarli, ove tecnicamente possibile.
Il tutto nell’ottica della minor produzione di rifiuti, maggior riciclo dei materiali e maggior riuso della componentistica in buono stato.

I deputati aggiungono che i produttori non dovrebbero ostacolare la rimozione e la sostituzione di parti e componenti mediante aggiornamenti software.

Altro punto qualificante della redigenda norma riguarda il contenuto di plastica riciclata nei nuovi veicoli. I deputati hanno chiesto che la plastica utilizzata in ogni nuovo tipo di veicolo contenga almeno il 20% di plastica riciclata entro sei anni dall’entrata in vigore delle norme.

Per garantire la necessaria prospettiva a lungo termine per l’industria e sbloccare gli investimenti, chiedono ai produttori di raggiungere un obiettivo di almeno il 25% entro 10 anni dall’entrata in vigore, a condizione che sia disponibile una quantità sufficiente di plastica riciclata a prezzi non eccessivi.

Per quanto concerne, invece, gli obiettivi per acciaio e alluminio riciclati e loro leghe, si rimanda ad obiettivi che la Commissione Ue dovrebbe introdurre a seguito di uno specifico studio di fattibilità.

Sul punto, spinoso, del rafforzamento della Responsabilità Estesa del Produttore (EPR), la Relazione approvata dalle due commissioni chiarisce che le case automobilistiche dovranno garantire gli obiettivi di riuso, riciclo e recupero, coprendo i costi di raccolta e trattamento dei loro veicoli giunti a fine vita.

Si applicheranno requisiti specifici per la rimozione di parti e componenti, di liquidi e di componenti contenenti gas, refrigeranti e sostanze pericolose prima della demolizione.

I deputati chiedono, poi, alle autorità nazionali di effettuare ispezioni più regolari degli impianti coinvolti nella gestione e nel trattamento dei veicoli fuori uso e di sviluppare piani di ispezione per individuare attività illegali.

Altro punto di particolare interesse riguarda il rafforzamento delle norme sull’esportazione dei veicoli usati.
La relazione alla proposta di regolamento prevede che i veicoli usati dovrebbero essere esportati solo se non sono considerati veicoli fuori uso.

I deputati propongono di chiarire i criteri che determinano quando un veicolo usato è considerato fuori uso, nonché la documentazione necessaria per le autorità doganali.

A questo punto, occorrerà attendere il voto della plenaria previsto dopo l’estate nei giorni dall’8, all’11 settembre e, a quel punto, potranno partire i negoziati con il Consiglio Ue, che, peraltro, ha già adottato la sua pozione lo scorso 17 giugno (ne avevamo parlato qui); sempre in attesa che il nuovo, atteso, Regolamento veda la luce magari, già il prossimo anno.

Di A. P. 

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