Techemet: raccontare il futuro dell’autodemolizione è il primo passo per realizzarlo

È necessaria una integrazione fra competenze diverse per costruire una narrazione nuova, corretta, immediata, capace di generare fiducia e positività e di contribuire alla rivoluzione culturale necessaria per la transizione ecologica nel settore automotive.

S’è detto più volte che la transizione ecologica nel settore automotive in generale, e nella filiera ELV in particolare, necessita non solo, ovviamente, di azioni concrete e policy efficaci e lungimiranti, ma occorre rimarcare anche il valore di una narrazione diversa, capace di veicolare visioni innovative, stimolare responsabilità sociale ed educazione ambientale nell’approccio collettivo alla valorizzazione dei materiali durante tutto il loro ciclo di vita.

È, questo, un tipo di approccio integrale alla questione ecologica riferita alla sostenibilità dei veicoli a motore; un modus operandi che travalica i confini del “qui ed ora” per aprirsi ad azioni apparentemente distanti dalla logica del business, ma, in verità, profondamente aderenti ad una visione più ampia che vede nella trasformazione culturale la strada per raggiungere quegli obiettivi comuni di sostenibilità.

E’ questo il modus operandi di Techemet, realtà internazionale con sede in Texas e presente in Europa e in Italia nei due impianti di Cirié, in provincia di Torino e a Guagnano, in provincia di Lecce, leader indiscusso nel recupero e riciclo di catalizzatori esausti.

Una modalità di lavoro che impone uno sguardo d’insieme che integra i dettagli della realtà domestica sviluppandoli in un quadro più ampio ove, sempre di più, avvengono quelle evoluzioni normative e di mercato in grado di modificare equilibri e assetti locali.

Un approccio integrale, come si è detto che impegna Techemet costantemente non solo in una intensa attività di presidio dei momenti di incontro e di confronto fra stakeholders internazionali per apprendere novità, portare il proprio punto di vista e restituire, poi, un arricchito bagaglio di conoscenze a favore dei propri fornitori; ma anche, in qualità di supporter e partner, protagonista di iniziative di formazione, comunicazione, progettazione sempre con l’obiettivo di promuovere l’innovazione e la sostenibilità nella filiera del fine vita dei veicoli a partire da un know-how specifico nel settore del riciclo dei catalizzatori automobilistici e industriali, nonché nel mercato dei platinoidi, (platino, palladio e rodio) con oltre 50 anni di esperienza.

Da questo punto di vista i mesi estivi, per Techemet sono una vera e propria “maratona” di impegni istituzionali e collaborazioni che ci racconta direttamente il Direttore Public Affair, Alvise Marzo.

Dott. Marzo, cosa “bolle in pentola” in casa Techemet?

In primo luogo vorrei raccontare del progetto artistico: Recycling, the Essence of Circularity a cura di SUSTAINera di Stellantis e realizzato con la collaborazione di Irene Stella, Global Brand and Communication Manager for Circular Economy e che intende raccontare il riciclo come filosofia e responsabilità”.

Va detto che SUSTAINera rappresenta la promessa di Stellantis di fornire ai clienti prodotti e servizi sostenibili, trasparenti e convenienti, senza compromettere la qualità e tutelando l’ambiente, riducendo gli sprechi e l’utilizzo delle risorse del pianeta.

Ebbene, abbiamo lavorato insieme per fornire una selezione di catalizzatori auto, poi utilizzati per creare una fotografia artistica che è una vera e propria opera d’arte e che veicola il messaggio: “Recycling: The Essence of Circularity” attraverso un vortice visivo, ispirato al logo stesso di SUSTAINera”.

L’opera, che sarà presto visibile anche online e nel video di approfondimento disponibile su www.sustainera.com è stata realizzata a partire da una composizione dinamica di componenti d’auto e materiali riciclati disposti in moda da richiamare visivamente il flusso continuo del riutilizzo e della rigenerazione.

Il tutto aderendo ad un concept che rimarca come “Nulla finisce davvero in un’economia circolare — si trasforma. Il riciclo è l’ultima opzione, solo dopo aver esplorato ogni possibilità per estendere la vita di un prodotto. Quando non è più possibile farlo, ci assicuriamo che i materiali vengano recuperati, riciclati e reinseriti nella produzione per chiudere il cerchio”.

Sul fronte della formazione quali sono le iniziative future?

Quello della formazione è un’urgenza imprescindibile per il settore e per le imprese coinvolte nella filiera della corretta gestione dei VFU; una formazione, tuttavia, che non può limitarsi al solo aggiornamento tecnico-normativo, di per se necessario, ma deve tener conto anche di un approccio etico. Non dimentichiamo che l’ambiente siamo anche noi”.

In questo senso stiamo lavorando ad un’iniziativa culturale molto significativa: una giornata di lezione con il Giovanni Scarafile, Professore associato di Filosofia morale dell’Università di Pisa, in collaborazione con ADQ – Associazione Nazionale Demolitori di Qualità”.

L’obiettivo sarà riflettere a partire dalle domande: come trattiamo i rifiuti? Come ci rapportiamo al concetto di “fine vita” delle cose? Come traduciamo questi valori nella pratica quotidiana?, sarà proposto un cammino di riflessione sul ruolo etico dell’autodemolitore nell’ambito dell’economia circolare”.

E se guardiamo ai prossimi mesi l’orizzonte non può essere che la 28a edizione di Ecomondo, punto di riferimento internazionale per la transizione ecologica e l’economia circolare…

Esattamente, e infatti, insieme ai colleghi della divisione comunicazione ed eventi di Techemet, stiamo preparando un importante calendario di iniziative per Ecomondo 2025, tra cui un progetto dedicato alla Corporate Social Responsibility (CSR), sempre nell’ottica di proporre una nuova narrazione per il settore ELV”.

Il progetto sarà presentato ufficialmente mercoledì 5 novembre in collaborazione con Assoambiente, per promuovere una visione evoluta e consapevole del ruolo delle aziende dell’end-of-life vehicle nel contesto ambientale e sociale”.

Senza dimenticare il supporto alla ricerca nel settore automotive e alla collaborazione con le Università.

Certo, e proprio qualche giorno fa, a Bari, presso la sede di Acquedotto Pugliese, è stato presentato il prototipo dell’auto a idrogeno Hyla che rappresenterà il nostro Paese all’Hydrogen Gran Prix in Germania”.

Quest’ultima è una competizione organizzata da Horizon Educational che coinvolge studenti di tutto il mondo nella progettazione, costruzione e gestione di veicoli a idrogeno e mi fa piacere rimarcare che l’Università del Salento, con la quale abbiamo già collaborato per altre iniziative, ha partecipato con un team di giovani laureati e laureandi. Techemet, naturalmente, è stata partner del progetto volto alla promozione di tecnologie per la mobilità sostenibile e all’utilizzo di fonti energetiche pulite”.

Raccontare il valore della circular e della green economy, dunque, è un imperativo più che programmatico per Techemet?

Indubbiamente e non a caso stiamo esplorando anche nuovi canali di comunicazione: in parallelo, con altri partner strategici del settore, stiamo immaginando un programma televisivo/digitale dedicato al mondo del riciclo auto, con l’intento di raccontare in modo accessibile e coinvolgente il valore dell’economia circolare applicato a questo settore, perché i valori di sostenibilità e innovazione, oggi più che mai hanno bisogno di engagement e massima interazione”.

Nella vision di Techemet, parlare di autodemolizione significa parlare di futuroresponsabilità socialeeducazione ambientale e, naturalmente, di valorizzazione dei materiali per conseguire risparmio energetico e minor ricorso a materia prima, che, nel nostro caso, sono tutti metalli preziosi”.

Oggi più che mai è necessaria una integrazione fra competenze diverse per costruire una narrazione nuova, corretta, immediata, capace di generare fiducia e positività e di contribuire davvero ad una rivoluzione culturale, presupposto audace a quella transizione ecologica non più procrastinabile”.
E tutti possono e devono fare la propria parte”.

 

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