Regolamento Ue sulla circolarità dei veicoli; ancora un passo in avanti

Il Parlamento Ue ha approvato la sua posizione sulle nuove regole UE per la circolarità dei veicoli, che riguarda il loro intero ciclo di vita, dalla progettazione fino al trattamento a fine vita.

Obiettivi vincolanti per l’uso di materiali riciclati nei veicoli nuovi e responsabilità rafforzata dei produttori nella raccolta e gestione dei veicoli a fine vita.

Sono questi i punti fondamentali della posizione del Parlamento Ue sulle nuove regole UE per la circolarità dei veicoli, che riguarda il loro intero ciclo di vita, dalla progettazione fino al trattamento a fine vita, adottata nella plenaria di martedì 9 settembre.

Si tratta di un ulteriore passo in avanti verso quello che dovrà essere il nuovo quadro normativo di riferimento per la gestione europea dei veicoli fuori uso (e non solo); ossia, l’atteso Regolamento sui requisiti di circolarità per la progettazione dei veicoli e una migliore gestione dei veicoli fuori uso, come proposto dalla Commissione a luglio 2023.

Tale Regolamento che andrà a modificare i precedenti (UE) 2018/858 e 2019/1020 e abroga le direttive 2000/53/CE e 2005/64/CE si pone nel solco degli obiettivi del Green Deal europeo e del Piano d’azione per l’economia circolare.

L’obiettivo è quello di riformare l’impalcatura del sistema di gestione dei veicoli fuori uso considerando che in Ue, nel 2023, sono stati prodotti 14,8 milioni di veicoli a motore, mentre ne sono stati immatricolati 12,4 milioni. Sulle strade dell’UE circolano 285,6 milioni di veicoli a motore e ogni anno circa 6,5 milioni di veicoli giungono al termine del loro ciclo di vita.

Le misure proposte dal Parlamento (approvate con 431 voti a favore, 145 contrari e 76 astenuti), mirano a favorire la transizione del settore automobilistico verso un’economia circolare, riducendo l’impatto ambientale legato alla produzione e al trattamento dei veicoli a fine vita e rafforzando la sostenibilità dell’industria del riciclo auto in Europa.

Le norme si applicano a tutti i veicoli eccetto quelli ad uso speciale, quelli progettati e costruiti per le forze armate, la protezione civile, i vigili del fuoco e i servizi medici d’emergenza, nonché ai veicoli di interesse storico e culturale speciale.

Il Parlamento sostiene l’economia circolare nel settore automobilistico”, hanno affermato i correlatori Jens Gieseke (PPE, DE), per la commissione ambiente, e Paulius Saudargas (PPE, LT), per la commissione mercato interno”.
Puntiamo a garantire sicurezza delle risorse, tutela dell’ambiente e sostenibilità. Per non gravare eccessivamente sull’industria, abbiamo fissato obiettivi realistici, garantito meno burocrazia e una concorrenza equa”.

I punti chiave che sono stati approvati riguardano, in primo luogo, una maggiore enfasi sulla progettazione dei nuovi veicoli e l’uso di materiali riciclati.
In sostanza, i nuovi veicoli dovranno essere progettati in modo da consentire la rimozione agevole di più parti e componenti da parte di impianti autorizzati, da avviare a ricambistica, riuso, riciclo, rigenerazione o restauro.

Non solo, fra le proposte approvate sono previsti obiettivi vincolanti per quanto concerne il contenuto di plastica riciclata: almeno il 20% di materiale riciclato entro sei anni dall’entrata in vigore delle regole e almeno il 25% entro dieci anni, qualora disponibile a prezzi sostenibili.

Gli eurodeputati hanno anche chiesto alla Commissione Ue di studiare la fattibilità di introduzione di obiettivi analoghi anche per acciaio e alluminio riciclati e delle loro leghe.

Previsto anche un inasprimento delle regole per quanto concerne la gestione dei veicoli a fine vita e l’esportazione dei veicoli usati. A tre anni dall’entrata in vigore delle nuove norme, i produttori dovranno farsi carico dei costi di raccolta e trattamento dei veicoli a fine vita.

Gli eurodeputati, tuttavia, hanno chiesto di distinguere chiaramente tra veicoli usati e veicoli a fine vita, prevedendo il divieto di esportazione per quelli che rientrano nella categoria “fine vita”.

A questo punto, dopo la posizione adottata dal Consiglio europeo lo scorso 17 giugno e quella delle Commissioni Ambiente e Mercato interno del PE, adottata in luglio, dopo il voto del PE si aprirà la fase del cosiddetto trilogo tra PE, Consiglio UE e Commissione europea per addivenire alla stesura del testo finale.

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