Norme europee su revisioni, ispezioni tecniche e immatricolazione veicoli: il Consiglio UE definisce la sua posizione

Il Consiglio Ue si è espresso sul pacchetto di proposte della Commissione che intende aggiornare tre direttive sulla base delle innovazioni tecnologiche e della crescente diffusione dei veicoli elettrici

In data 4 dicembre i Ministri dei Trasporti dell’Unione hanno definito la posizione del Consiglio UE sul pacchetto di norme proposte per aggiornare la legge europea in materia di revisioni, ispezioni tecniche su strada e immatricolazione dei veicoli.

Lo scorso aprile la Commissione Ue ha proposto una revisione completa in termini di aggiornamento sulla base delle innovazioni tecnologiche e della crescente diffusione dei veicoli elettrici del quadro normativo Ue attuale UE in materia di prove tecniche e di emissioni dei veicoli e di immatricolazione (che risale al 2014).

Il pacchetto è composto da due proposte incentrate sull’aggiornamento di tre direttive: una sui controlli tecnici periodici (revisioni) dei veicoli a motore, una sulle ispezioni stradali dei veicoli commerciali e una sui documenti di immatricolazione dei veicoli.

L’obiettivo sotteso ad entrambe le proposte è quello di migliorare ulteriormente la sicurezza stradale nell’UE attraverso:
– la garanzia di coerenza, obiettività e qualità delle revisioni,
– l’implementazione di nuovi metodi di prova per le emissioni gassose, in particolare ossidi di azoto (NOx) e numero di particelle,
– la riduzione delle manomissioni e il miglioramento del rilevamento di veicoli difettosi, nonché di contachilometri manomessi,
– il miglioramento dell’archiviazione elettronica e dello scambio dei dati rilevanti di identificazione e stato dei veicoli (per aumentare la disponibilità dei dati e facilitare il riconoscimento reciproco da parte delle autorità preposte all’applicazione della legge).

Orbene nella posizione adottata dal Consiglio sono state apportate alcune modifiche per riflettere le preoccupazioni relative ai costi aggiuntivi per i proprietari di veicoli e per tenere conto del fatto che i nuovi metodi di prova per gli ossidi di azoto (NOx) non sono ancora completamente sviluppati o ampiamente utilizzati.
Questi, dunque gli elementi principali della posizione del Consiglio Ue.

Revisioni
Mantenuti l’ambito dei controlli e le frequenze minime come da norma attuale.
Non è passato, quindi la proposta di passare dai controlli biennali dopo 10 anni a quelli annuali. Viene inoltre mantenuta l’attuale eccezione che esclude le motociclette dall’ambito dei controlli.

Test delle emissioni
La posizione del Consiglio non prevede test delle emissioni più frequenti per i furgoni, ma integra i veicoli commerciali leggeri nel sistema di controllo stradale, attualmente incentrato sui veicoli di peso superiore a 3,5 tonnellate.

Inoltre, un importante upgrade nell’efficienza dei test periodici delle emissioni è previsto dall’introduzione di nuovi metodi di misurazione delle emissioni di NOx e del numero di particelle, che possono essere integrati dal telerilevamento delle emissioni nella rete stradale più ampia.

Certificato temporaneo rilasciato in uno Stato membro diverso da quello in cui è immatricolato il veicolo
Accolta la proposta della Commissione che offre ai conducenti la possibilità di ottenere un certificato di idoneità alla circolazione temporaneo in uno Stato membro diverso da quello in cui è immatricolato il veicolo, estendendo al contempo l’ambito di applicazione ai veicoli commerciali leggeri.

Tale certificato temporaneo consentirà la circolazione per altri 6 mesi; successivamente, i conducenti dovranno sottoporsi a controlli nei sei mesi successivi al rilascio del certificato temporaneo nello Stato membro di immatricolazione.

Sono lieto che abbiamo raggiunto un risultato positivo e che ora abbiamo un approccio generale su entrambe le proposte del pacchetto. Con questo accordo garantiamo una modernizzazione delle norme relative ai controlli su strada e periodici e alla registrazione dei dati dei veicoli, riducendo al minimo gli oneri amministrativi”, ha dichiarato Thomas Danielsen, ministro dei trasporti della Danimarca.

A questo punto, come da prassi si aprono i negoziati fra Consiglio Ue e Parlamento europeo, per raggiungere un accordo definitivo, ma non prima che lo stesso Parlamento abbia adottato la sua posizione definitiva.

 

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