Auto: il futuro è nella connessione

Secondo una ricerca di Allied Market Research, il mercato dell’auto con connettività rappresenta oggi un business in continua crescita e sfiorerà i 150 miliardi di dollari entro il 2020, con una previsione di crescita del 32,7% in sei anni. Anche per questo sul mercato è un continuo fiorire di nuovi dispositivi e sistemi creati per migliorare la guida e al tempo stesso garantire maggiore sicurezza.

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Il mercato delle auto con connettività integrata sarà cruciale per le case automobilistiche, visto che potrebbe raggiungere il valore di 141 miliardi di dollari entro il 2020, con una previsione di crescita del volume d’affari del comparto del 32,7% in sei anni
 
E’ quanto emerge da una recente ricerca di Allied Market Research riguardo alle soluzioni integrate di connettività per i veicoli, che sostituiranno gradualmente quelle “incorporate”. Queste ultime, infatti, sono limitate da possibilità di aggiornamento inferiori rispetto alle prime e soprattutto dal dover utilizzare una SIM interna all’auto per la connessione dati. Al contrario, il passaggio ai nuovi standard della rete 4G/LTE garantirà ai componenti per l’autonomous drive maggiori velocità e stabilità di trasferimento dei dati rispetto agli attuali 2G/3G.
Punti chiave di questa evoluzione dei sistemi di infotainment saranno, infatti, la disponibilità di reti dati sempre più veloci, soluzioni per la connettività avanzata e interfacce molto semplici da usare. 
 
Gli Stati Uniti sono attualmente il primo mercato per l’autonomous drive e rimarranno tali fino al 2020, mentre l’Europa compirà un notevole balzo in avanti in questo settore a partire da ottobre 2015. Dal prossimo anno, infatti, il dispositivo di connettività che ogni automobile dovrà avere obbligatoriamente, non appena la normativa verrà disposta dal Parlamento Europeo, sarà il sistema eCall, la chiamata di emergenza automatizzata in caso di incidenti stradali. Tale sistema compone automaticamente il 112 (il numero unico d’emergenza europeo) e comunica l’ubicazione del veicolo ai servizi di emergenza, anche nel caso in cui il conducente sia incosciente o si trovi nell’impossibilità di effettuare una telefonata. In tal modo si prevede di poter salvare fino a 2.500 vite all’anno e di ridurre i tempi di intervento dal 50 al 60%. 
 
Di mobilità intelligente del XXI secolo e delle nuove forme di trasporto sempre più connesse ed integrate si è parlato anche durante l’edizione 2014 di Smart Mobility World che si è tenuta a Torino lo scorso novembre (Cfr: per approfondimenti si veda l’articolo: “La mobilità intelligente, connessa e sostenibile si incontra a Torino“, precedentemente pubblicato). Il tema del Convegno internazionale d’apertura della manifestazione è stato proprio “Connected Automobiles”. “Le connected cars sono forse il segmento più maturo del mercato M2M – ha dichiarato Saverio Romeo, principal analyst M2M Beecham Research – La direttiva eCall è stata la scintilla di questo fenomeno, ma l’industria automobilistica e l’industria M2M hanno subito capito le potenzialità di una macchina connessa in termini di servizi da offrire al guidatore e ai passeggeri. Le Connected cars sono veicoli intelligenti con servizi d’intrattenimento e telematici e guardano ad altre applicazioni che vengono dal mondo del software, sempre più interessato ad esse. Seguendo questa scia ricca di innovazione e di interesse, è possibile aspettarsi 190 milioni di connected cars nel 2020 in giro per le strade del mondo”.
 
Vediamo insieme le più recenti applicazioni di connessione presenti sul mercato italiano (di alcune abbiamo già parlato nel nostro portale, ndr) che possono fare la differenza per una guida più sicura ed una mobilità intelligente e sostenibile.
 
SA free
Sviluppata da Sicurezza e Ambiente – azienda attiva nei servizi di ripristino delle strade a seguito di incidenti – l’app avverte l’automobilista dell’approssimarsi di una curva pericolosa, di un incrocio mal segnalato o comunque di uno di quei luoghi, chiamati “punti neri”, dove gli incidenti sono frequenti. “Le statistiche – spiega Angelo Cacciotti, direttore di Sicurezza e Ambiente – parlano chiaro e dimostrano che l’80% degli incidenti avvengono sullo stesso 20% di strade”. Questa particolarissima app sfrutta un data base costantemente aggiornato con i dati dell’Istat e con le segnalazioni delle Polizie Municipali. Inoltre, l’elenco dei punti neri è sotto forma di tabella, per dare la possibilità anche a chi viaggia senza uno smartphone di sapere dove sono collocati. L’aggiornamento dei punti neri è effettuato automaticamente tramite scambio dati con i sistemi informativi di SA e gli automobilisti o i motociclisti che possono personalizzare a piacimento il tipo di segnale acustico da ricevere. Tra le altre funzioni dell’app c’è quella per il Cid, che diventa digitale e si compila in pochi minuti, inviando in tempo reale le foto all’assicurazione. 
 
Cyber Tyre 
Lo pneumatico intelligente che “legge” la strada e “parla” con l’auto, prevenendo i pericoli. Nato dalla collaborazione tra Pirelli e Politecnico di Milano, grazie a un chip inserito all’interno della carcassa, è in grado di fornire informazioni essenziali sullo stato dello pneumatico, sulle condizioni della strada e sulle prestazioni del veicolo direttamente al guidatore attraverso la centralina dell’auto, contribuendo a rendere più efficiente e sicuro il controllo elettronico della vettura
 
Copilot 9.5
La nuova versione della famosa app per la navigazione è dotata di Motion Lock, per una maggiore sicurezza di guida. A determinate velocità preimpostate (10, 20, 30, 40 km/h) non è possibile manipolare lo schermo e si è costretti a concentrare l’attenzione sulla strada. L’app può essere utilizzata con tutti i suoi servizi anche in assenza di collegamento a Internet: dalla consultazione di mappe alla ricerca di punti di interesse o di itinerari. 
 
ENEL DRIVE
Un’app semplice ed efficace, mostra le colonnine di ricarica elettrica presenti sul territorio e indica se sono disponibili con aggiornamenti in tempo reale. Facendo clic sul punto scelto è possibile avere altre informazioni aggiuntive, per esempio l’indirizzo preciso del punto di ricarica, per iniziare la navigazione satellitare e raggiungerlo nel minor tempo possibile.
 
Tommy
Il sistema di tutela delle aree di sosta dei portatori di handicap creato per evitare l’abuso dei parcheggi a danno dei disabili e dedicato alla salvaguardia del loro diritto alla mobilità. Tommy, facilmente installabile ed alimentato da un pannello fotovoltaico, non prevede ingombro nell’area di parcheggio e si basa su un dissuasore elettronico che può essere disattivato con un telecomando solo dal legittimo assegnatario del posteggio. La sosta non autorizzata, infatti, fa scattare un allarme acustico che richiama l’attenzione del conducente disattento. Il sistema può essere implementato nel breve periodo con una telecamera che rileva automaticamente la targa dei trasgressori segnalandola alle Autorità competenti.
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