Qualità dell’aria in Europa: le sfide ancora aperte

Una nuova relazione dell’Agenzia Europea dell’Ambiente ha analizzato i risultati a livello locale dell’attuazione della normativa Eu.

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Ad ottobre scorso il rapporto “Air quality in Europe – 2018 report” (Qualità dell’aria in Europa – rapporto 2018) dell’Agenzia Europea dell’Ambiente aveva dimostrato che, nonostante i lenti miglioramenti, l’inquinamento atmosferico continua a superare i limiti e le linee guida dell’Unione europea e dell’OMS.

Le città in Europa sono in continua crescita e hanno bisogno di misure costanti ed efficaci per attuare con successo la normativa europea sulla qualità dell’aria e ridurre l’inquinamento atmosferico.

Le politiche e le azioni locali hanno contribuito a rendere migliore la qualità dell’aria, ma molti cittadini europei, in particolare quelli che vivono nelle grandi città, continuano ad ammalarsi e a morire a causa dell’inquinamento (400.000 morti premature ogni anno nelle aree urbane dell’UE).

L’Agenzia Europea dell’Ambiente ha appena pubblicato una relazione dal titolo “‘Europe’s urban air quality — re-assessing implementation challenges in cities (Qualità dell’aria urbana europea: rivalutazione delle sfide di attuazione nelle città)” che analizza in che modo le grandi città europee hanno attuato la normativa dell’UE sulla qualità dell’aria e perché, nonostante gli sforzi, ancora sussistono dei problemi legati all’inquinamento urbano.

La relazione è stata realizzata in collaborazione con 10 delle 12 città coinvolte in un progetto pilota del 2013: Anversa (Belgio), Berlino (Germania), Dublino (Irlanda), Madrid (Spagna), Malmö (Svezia) , Milano (Italia), Parigi (Francia), Plovdiv (Bulgaria), Praga (Repubblica Ceca) e Vienna (Austria).

Dopo 5 anni dall’inizio del progetto, le città hanno migliorato la gestione dei problemi legati alla qualità dell’aria, soprattutto grazie all’uso di strumenti e criteri atti a quantificare gli effetti delle misure proposte e implementate.

In generale, c’è stata anche una comprensione maggiore delle fonti di inquinamento atmosferico a livello locale, ma per le città coinvolte nel progetto ci sono ancora tante sfide importanti da affrontare.
Tra tutte spiccano la comunicazione e l’impegno con i cittadini e la necessità di trovare nuove misure per migliorare qualità dell’aria, tra cui la spiegazione chiara ed esplicita dei benefici collaterali per la salute, la riduzione del rumore e la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici.

La relazione ha anche mostrato che è stato piuttosto impegnativo armonizzare le politiche tra i livelli amministrativo e di governance, così come lo sforzo per avere sostegno politico e pubblico volto a migliorare la qualità dell’aria oltre gli standard minimi dell’UE.

Nelle 10 città partecipanti al progetto le misure più comuni per combattere l’inquinamento atmosferico a livello locale sono stati la diffusione del teleriscaldamento, la promozione della bicicletta, l’abbassamento dei limiti di velocità e il pagamento di pedaggi per ridurre il traffico cittadino.
Altre iniziative comuni hanno riguardato il trasferimento degli impianti industriali, la modernizzazione di stufe e caldaie domestiche, l’utilizzo di combustibili più puliti per il riscaldamento, il passaggio a tram o autobus più puliti e l’introduzione di zone a basse emissioni o a traffico limitato.

Negli ultimi anni la Commissione europea ha emanato diversi pacchetti politici per garantire quanto prima la piena conformità agli standard attuali di qualità dell’aria in tutta Europa, ma il coinvolgimento dei cittadini e l’equilibrio tra le funzioni locali e quelle di governo restano questioni ancora aperte per risolvere davvero il problema dell’inquinamento atmosferico urbano.


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