La Commissione UE propone nuovi aspetti per le prove di emissioni

In risposta a una sentenza del Tribunale UE, la Commissione ha proposto di reintrodurre alcuni aspetti delle prove delle emissioni reali di guida.

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La promozione della qualità dell’aria, la lotta ai cambiamenti climatici e il sostegno alla transizione verso una mobilità pulita sono i fronti sui quali la Commissione europea si è impegnata molto attivamente, anche con azioni predisposte che comprendono prove aggiornate più affidabili delle emissioni in condizioni di guida reali, nonché una prova di laboratorio migliorata.

I risultati sono già sulle nostre strade: i nuovi veicoli diesel immessi sul mercato a partire dal settembre 2017, sottoposti a test sia in laboratorio sia su strada in condizioni reali, fanno registrare emissioni notevolmente inferiori rispetto ai precedenti tipi di veicoli diesel.

Recentemente la Commissione ha presentato una proposta per reintrodurre nel testo giuridico i medesimi fattori di conformità sulle prove delle emissioni dei veicoli in condizioni di guida reali (RDE).
Nel dicembre scorso, infatti, il Tribunale dell’Unione europea aveva annullato alcune disposizioni della legislazione dell’UE sulle prove RDE in quanto i fattori di conformità non avrebbero dovuto essere adottati mediante la procedura di comitatologia, bensì con procedura legislativa ordinaria.
Tuttavia, l’annullamento è stato solo parziale e la procedura di prova RDE resta tuttora in vigore e va comunque eseguita in fase di omologazione.

L’adozione del secondo pacchetto normativo RDE del 2016 aveva seguito la procedura di comitatologia: la Commissione aveva presentato una proposta agli esperti nazionali, che nel 2015 avevano raggiunto il compromesso per modificarla prima della votazione. La proposta è stata poi approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio.

Nel dicembre 2018 il Tribunale ne ha però annullato alcune disposizioni, per i fattori di conformità, che determinano la differenza autorizzata tra il limite di emissione fissato dalla norma e verificato in condizioni di laboratorio e i valori della procedura RDE quando l’automobile è guidata da un conducente vero su una strada reale, con l’obiettivo di ridurre progressivamente tale differenza.

Nella sentenza non è stata messa in discussione la necessità tecnica dei fattori di conformità, ma il Tribunale ha ritenuto che la Commissione avesse oltrepassato le sue competenze ricorrendo alla procedura di comitatologia anziché alla procedura di codecisione (procedura legislativa ordinaria).
A febbraio la Commissione ha impugnato la sentenza in disaccordo con la valutazione giuridica della Corte.

Per garantire la necessaria certezza del diritto sulle omologazioni alle autorità nazionali, all’industria e ai consumatori, la settimana scorsa la Commissione ha quindi proposto di reintrodurre nel testo giuridico gli stessi fattori di conformità, seguendo la procedura legislativa ordinaria, come richiesto dal Tribunale.

Una volta adottato dal Parlamento europeo e dal Consiglio, il regolamento sarà poi applicabile direttamente in tutti gli Stati membri e diventerà obbligatorio 3 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE.


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