Mercato dell’usato: in Italia continua a salire

Una analisi dell’Osservatorio AutoScout24 conferma una crescita dell’1% nel primo semestre 2019. Agli italiani piace l’usato, soprattutto diesel.

Mercato auto usate

In Italia il mercato dell’auto usata non conosce battute d’arresto rispetto a quanto avviene negli altri Paesi dell’Unione europea.
Lo riferiscono i dati contenuti in una “fotografia” scattata dall’Osservatorio Autoscout24 che ha preso come riferimento i primi sei mesi del 2019.

Ebbene, malgrado un andamento altalenante a livello nazionale, il semestre si chiude comunque con un risultato positivo; un incremento delle vendite di auto usate dell’1% (pari a 1.578.499 passaggi di proprietà, dati ACI) che contrasta con la performance negativa rappresentata dal mercato delle auto nuove, il quale, sempre nello stesso range temporale chiude con un -3,5%.

Nel confronto con i risultati tutti negativi che si registrano nello stesso segmento di mercato nei principali paesi Ue (Belgio: -8%; Austria: -1%; Germania: -1%; Olanda: -0,1%), l’Italia ne esce, dunque a testa alta confermando l’apprezzamento degli utenti nazionali verso il mercato dell’usato.

Curiosamente, ma se si guarda alle tasche più che all’ambiente e alla sostenibilità il conto è fatto, è il diesel l’alimentazione più ricercata nel Bel Paese, malgrado le tante limitazioni alla circolazione e le varie campagne che ne hanno sottolineato le ombre rispetto alle emissioni inquinanti, informazioni che, a guardare i dati elaborati dall’Osservatorio Autoscout24, non sembrano aver fatto breccia più di tanto nel sentiment degli italiani.

La domanda delle auto a gasolio si attesta al 59,3% (quasi sei su dieci, per intenderci); appena l’1,7% in meno rispetto all’analogo risultato semestrale dello scorso anno.
Puglia e Basilicata sono le regioni italiane dove la domanda di alimentazioni diesel è più alta (rispettivamente il 69,6% e il 69,5%), mentre la Liguria, risulta essere l’unica regione italiana dove le richieste di vetture a gasolio non superano la metà del totale (49,5%).

Anche il prezzo medio delle auto usate sul mercato (circa 13.530 Euro) è nettamente più vantaggioso, in Italia, rispetto a quanto si registra in Francia (22.160 Euro), Germania (17.860 Euro), Austria (17.330 Euro), Spagna (17.160 Euro), Belgio (15.960 Euro) e Olanda (15.230 Euro), ma questo non vale per le green car, ibride ed elettriche, che, anche da usate hanno un costo di accesso comunque più alto (circa 26.570 Euro).
Il modello di auto più richiesto nel segmento di mercato continua ad essere la Volkswagen Golf, mentre è la Toyota Auris l’ibrida più richiesta.

Se si guarda ai passaggi di proprietà, Roma, Napoli e Milano si contendono il podio (rispettivamente: 118.516; 75.266 e 70.885 passaggi), ma le cose cambiano se questi dati vengono interpolati con la popolazione residente maggiorenne; in questo caso Trento sale alla prima posizione con 421,4 passaggi di proprietà ogni 10.000 abitanti, seguita da Aosta e Perugia (371,3 e 343,6). Agli estremi della classifica si posiziona Genova con appena 236,9 passaggi ogni 10.000 abitanti.

A livello provinciale acquistare un usato costa in media un po’ di più a Trieste (15.135 Euro), rispetto che a Milano (15.060 Euro), e decisamente di più rispetto a Perugia 14.820 Euro), Firenze (14.735 Euro) e Bologna (14.480 Euro); mentre sui territori di Genova e Catanzaro il costo medio scende di parecchio, rispettivamente 10.950 e 11.360 euro.

Dall’analisi dell’Osservatorio di AutoScout24 un dato emerge chiaramente: in Italia, rispetto ad altri Paesi europei, l’usato rappresenta la soluzione preferita, soprattutto per i vantaggi economici che questa scelta comporta“, ha affermato Sergio Lanfranchi, Centro Studi AutoScout24. E non è un caso che l‘età media delle vetture offerte si attesta sugli 8,2 anni, in linea con i dati relativi al 1° semestre 2018 a dimostrazione che per gli italiani vale più la necessità come spinta alla sostituzione, piuttosto che la passione o la voglia di novità.

Le ricerche – ha concluso Lanfranchi – ci dicono che molti utenti continuano a credere nel diesel, soprattutto in quello pulito e moderno, in linea con l’attuale normativa vigente. Il cambiamento verso le motorizzazioni elettriche ed elettrificate avverrà in un orizzonte temporale più lungo, anche se la coscienza green emerge sempre più chiaramente“.

Condividi con:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *