Auto elettriche: nei prossimi anni aumenteranno in Europa

Oltre un milione di nuovi mezzi in circolazione secondo le stime di uno Studio di T & E.

Auto elettriche futuro Ue

Il prossimo anno si annuncia più che goloso per il settore delle auto elettriche; dagli ibridi plug-in alle auto elettriche a batteria, con previsioni di vendita che sfiorano il milione di nuovi mezzi sul territorio europeo.

Ad affermarlo è una recentissima analisi di Transport & Environment che stima intorno al 5% (intervallo 3-7%) l’aumento delle vendite al 2020 e al 10% (intervallo 5 -12%), al 2021 a seconda delle diverse strategie messe in campo dalle Case costruttrici per rispettare gli obiettivi europei di riduzione della CO2 per le nuove auto.

Tra l’altro l’analisi prevede, per il biennio 2020/2021 che circa la metà delle vendite di veicoli elettrici dovrebbero essere veicoli a emissioni zero come le auto elettriche a batteria, mentre l’altra metà dovrebbe essere rappresentata da ibridi plug-in.

Uno scenario interessante, soprattutto dal punto di vista ambientale dal momento che i trasporti rappresentano una voce piuttosto presente nel contesto climatico europeo, pesando per oltre 1/4 (27%) nelle emissioni totali di gas serra dell’Ue. Nello specifico, poi, le automobili emettono il 44% delle emissioni dei trasporti e tali emissioni continuano ad aumentare a causa delle decisioni commerciali prese dalle case automobilistiche.

Ora, per rispettare gli obiettivi-limite dell’Accordo di Parigi, le emissioni delle auto dovrebbero essere pari a 0 entro il 2050, il che significa che l’ultima auto diesel o benzina dovrebbe essere venduta per la circolazione entro i primi anni del decennio 2030 – 2040.

Orbene, lo studio di T&E palesa come le Case automobilistiche europee dopo anni di scelte prudenti si stanno finalmente preparando ad aggredire il mercato e la concorrenza con modelli più efficienti dal punto di vista dei consumi e più appetibili dal punto di vista dei prezzi, cercando altresì di conformarsi alle normative comunitarie in termini di riduzioni delle emissioni di CO2, cosa che porterebbe non solo vantaggi ambientali, ma anche economici, perché, nel migliore dei casi l’Europa si candida a consolidare la propria posizione come secondo più grande mercato di auto elettriche al mondo.

Però il Rapporto non nasconde il fatto che l’obiettivo europeo di riduzione di CO2 emessa per Km percorso (al 2021) è ancora distante considerata la volontà di molte Case automobilistiche di continuare ad investire fino ad oggi sulla promozione di modelli SUV, pesanti ed inefficienti ritardando fino all’ultimo, altresì gli investimenti sulle tecnologie pulite necessarie per soddisfare le norme sulla succitata riduzione, peraltro in vigore da tempo.

Sul fronte dei SUV, infatti non si tace che dal 2013 il boom delle vendite di tali modelli ha comportato un aumento di 2,6 g di CO2/Km, una cifra 10 volte volte superiore all’aumento di 0,25 g di CO2/km attribuito al calo dei diesel. E le cose non possono che peggiorare dal momento che l’analisi dei trend specifici mostrano che le vendite di SUV in Europa sono aumentate dal 7% nel 2009 al 36% nel 2018 e dovrebbero raggiungere quasi il 40% entro il 2021!

Tuttavia, secondo proiezioni statistiche di IHS Markit che prevedono una triplicazione dei modelli elettrici sul mercato al 2021 si ipotizza che l’obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 dalle autovetture si raggiungerà se le Case automobilistiche realizzeranno i propri piani per incrementare la produzione di veicoli elettrici (sia modelli zero ibridi che plug-in).

Ma l’aumento delle vendite ed il miglioramento della tecnologia in termini di efficienza non è l’unica strada perché le Case automobilistiche potrebbero anche spingere verso una domanda di modelli meno inquinanti (perché meno potenti), o ridurre le vendite dei modelli più inquinanti.
Così come, si spiega nel Rapporto, le politiche fiscali dei singoli Paesi membri, possono influenzare notevolmente la scelta dei modelli più o meno venduti con evidenti influenze sulle emissioni medie.

Per anni le case automobilistiche non hanno fatto nulla per ridurre le proprie emissioni – ha dichiarato Julia Poliscanova, direttrice clean vehicles T&E – Ora, grazie alla normativa UE sulle emissioni di CO2 delle auto, si stanno finalmente preparando per iniziare a vendere le auto elettriche più efficienti in termini di consumo di carburante e di emergenza richieste dall’emergenza climatica. Ciò significa che vedremo veicoli elettrici di buona qualità a prezzi accessibili nel prossimo anno o due, non in dieci, e questa è un’ottima notizia per i consumatori che risparmieranno molti soldi alla pompa”.

L’emergenza climatica – ha concluso la direttrice – richiede che la vendita dell’ultima autovettura a scoppio avvenga nei primi anni del decennio 2030, quindi i governi dovranno concentrarsi sull’accelerazione del passaggio a veicoli più green oltre quanto richiesto dalla legge sulle emissioni di CO2 delle automobili. Il loro obiettivo dovrebbe ora essere quello di elettrificare rapidamente le flotte di auto e taxi aziendali, introducendo schemi fiscali che premiano l’acquisto di auto a zero emissioni e penalizzando chi sceglie modelli che consumano troppo gas, facilitando, al contempo, e la diffusione di punti di ricarica nelle abitazioni private, nei luoghi di lavoro e lungo le grandi arterie autostradali”.

Ci auguriamo che tali sollecitazioni siano raccolte come una sfida possibile dai governi locali e dal mondo dell’industria automobilistica che, tra l’altro, ha spesso beneficiato di generose politiche di incentivazione alla vendita.

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