Autocarri: in Italia più della metà è ante Euro 4

2,7 milioni di autocarri sono stati immatricolati prima del 2006 e appartengono alle categorie di emissione Euro 0, 1, 2 e 3.

autocarro-camion-ruota

È ancora elevato il numero degli autocarri vecchi e inquinanti che circolano sulle strade italiane.

Su 4,8 milioni, 2,7 milioni, pari al 56,6% del totale, appartengono alle categorie di emissione Euro 0, 1, 2 e 3 e sono veicoli immatricolati prima del 2006 e quindi caratterizzati da elevati livelli di emissioni.

2,1 milioni sono invece gli autocarri Euro 4, 5 e 6, e cioè il 43,4% del totale.

Sono i dati emersi da un’elaborazione su dati Aci dell’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile di Airp che fornisce anche un prospetto regionale sul parco circolante italiano di autocarri.

tabella-autocarri-vecchi

La situazione peggiore si registra nel Sud Italia e la Calabria (76,4%) è la regione in cui vi è la percentuale maggiore di autocarri ante Euro 4, seguita da Sicilia (73,5%), Basilicata (70,5%) e Campania (69,5%).

Tra le regioni più virtuose troviamo la Valle d’Aosta e il Trentino Alto Adige, dove rispettivamente il 19% e il 21,6% degli autocarri circolanti è ante Euro 4.

La presenza di autocarri particolarmente vecchi e inquinanti sulle nostre strade impone la necessità di mettere in pratica una serie di accorgimenti e comportamenti virtuosi per rendere più ecocompatibili i trasporti su gomma, come sottoporre periodicamente tutti gli autoveicoli alle revisioni obbligatorie per legge, agli interventi di manutenzione e ai controlli sullo stato di usura e di pressione di gonfiaggio dei pneumatici.

Questi accorgimenti hanno una notevole influenza sul consumo di carburante di un veicolo e quindi sulle sue emissioni di CO2.

Inoltre, una soluzione eccellente per migliorare l’impatto ambientale di tutti gli autoveicoli, secondo Airp, è l’impiego di pneumatici ricostruiti, che, oltre ad abbattere in maniera consistente le emissioni di CO2 rispetto alla produzione di un pneumatico nuovo, hanno una vita più lunga e contribuiscono a ridurre in modo considerevole il flusso del loro smaltimento nell’ambiente.


Condividi con:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *