Gli spostamenti sul territorio prima del Covid-19

Nel 2019 il mezzo privato è stato di gran lunga quello più utilizzato, soprattutto nei comuni più piccoli e nelle regioni del Centro.

Guida

Prima dell’entrata in vigore delle misure di contenimento del contagio legate all’emergenza del Covid-19 che, di fatto, hanno vietato la possibilità di muoversi sull’intero territorio nazionale se non in situazioni di assoluta e comprovata necessità, le abitudini di mobilità della popolazione erano chiaramente molto diverse sia da quelle di questi ultimi giorni sia da quelle che, probabilmente, caratterizzeranno le prossime settimane.

L’Istat ha appena pubblicato la fotografia della mobilità italiana del 2019 frutto di un’indagine eseguita su un campione di circa 25.000 famiglie distribuite in circa 800 comuni italiani di diversa ampiezza demografica.

Nel 2019 3 milioni di persone hanno usato tram, autobus e filobus tutti i giorni e 3 milioni più volte alla settimana, mentre hanno viaggiato in treno 500.000 persone tutti i giorni al Nord e 470.000 lo hanno preso più volte a settimana; al Centro 220.000 tutti i giorni e 230.000 più volte alla settimana; al Sud e nelle Isole 170.000 tutti i giorni e 250.000 più volte alla settimana.

Il mezzo privato è di gran lunga quello più utilizzato: 36 milioni di persone di 18 anni e oltre hanno usato la propria auto almeno una volta durante il 2019, 2 persone su 3 l’hanno usata tutti i giorni. L’uso così sistematico è caratteristico soprattutto dei comuni più piccoli e delle regioni del Centro. L’incidenza è massima in Umbria dove hanno utilizzato l’auto tutti i giorni circa 500 mila persone, oltre il 60% dei residenti.

C’è inoltre un’ampia fascia di popolazione su cui è utile fornire un quadro conoscitivo, costituita da quanti ogni giorno si sono mossi sul territorio per raggiungere il luogo di lavoro e di studio, i cui spostamenti si caratterizzano soprattutto per una maggiore sistematicità e concentrazione oraria rispetto a quelli del resto della popolazione.

Nel 2019, 11,1 milioni di studenti e 22,4 milioni di occupati si sono mossi quotidianamente sul territorio nazionale per raggiungere il luogo di lavoro e di studio.
Si tratta di oltre la metà della popolazione italiana, la metà dei quali risiede nelle regioni del Nord; Veneto e Lombardia ospitano da sole oltre 9 milioni di pendolari.
Tra gli occupati, la quota più alta di pendolari si registra in Emilia Romagna e in Veneto (circa 2 milioni di persone in ciascuna regione, pari a oltre il 40% della popolazione) e nella provincia autonoma di Bolzano (230 mila circa, il 44,0%). Tra gli studenti, si raggiungono percentuali superiori al 20% nella provincia autonoma di Trento (circa 100 mila persone, il 20,8%,) e in Campania (circa 1,1 milioni di persone, il 20,5%).

Una persona su 5 è uscita di casa prima delle 6.30 di mattina per raggiungere il luogo di lavoro, ma per circa 10 milioni di occupati (oltre il 60%), l’orario di uscita è ricaduto tra le 7 e le 8 del mattino.
Leggermente anticipato l’orario di uscita per gli occupati del Sud e delle Isole rispetto alle altre ripartizioni.

Di poco spostato in avanti invece l’orario in cui si è usciti per andare a scuola o all’università: oltre 6 milioni e mezzo si sono concentrati tra le 7.30 e le 8 (70% circa).
Scolari e studenti del Nord escono mediamente più presto: in questa ripartizione alle 7.30 avevano già intrapreso il viaggio 2 studenti su 3.

tabella-istat-mobilita-2019

I mezzi privati sono stati i più usati dagli occupati nel 2019: 16,5 milioni sono andati a lavoro in auto o moto; 3 milioni circa gli occupati che si sono spostati a piedi o in bici.
Hanno usato abitualmente i mezzi pubblici per recarsi a lavoro oltre 2 milioni di persone, un occupato su 10: più della metà risiede nelle regioni del Nord (1,2 milioni), 500 mila solo in Lombardia.

3 milioni e mezzo di studenti si sono spostati con i mezzi pubblici (il 32,4%), circa 1 milione di questi risiede tra Lombardia e Lazio.
I mezzi più utilizzati sono stati pullman e corriere (15,4%) e tram e bus (13,0%); l’utenza della metropolitana (circa 500 mila studenti in totale) e del treno supera il 6% solo al Centro.
4 milioni hanno usato l’auto o la moto per raggiungere la scuola o l’università (38,5%); 3.2 milioni circa si sono spostati a piedi o in bici (38,5%,).
Oltre la metà ha impiegato meno di 30 minuti con i mezzi pubblici, ma gli spostamenti con i mezzi privati sono stati comunque i più veloci: il 72,5% ha impiegato meno di 15 minuti per raggiungere la scuola o l’università in auto o moto.


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