Incentivi auto: le critiche degli ambientalisti

Secondo Transport & Environment, Kyoto Club, Legambiente e Cittadini per l’aria, il Parlamento italiano ha aumentato gli incentivi per auto elettriche ma allo stesso tempo ha aperto ai fossili, rallentando la transizione verso la mobilità pulita a emissioni zero.

traffico Italia

Con il voto plenario dei giorni scorsi sul Decreto Rilancio, la Camera da un lato ha approvato incentivi addizionali per le auto a zero e basse emissioni, ma dall’altro ha introdotto nuovi sussidi per l’acquisto di auto inquinanti. Un passo indietro rispetto al testo iniziale del governo che non prevedeva alcun sussidio alle auto fossili.

È questa la critica mossa da Transport & Environment, insieme ai rispettivi membri italiani, Kyoto Club, Legambiente e Cittadini per l’aria, che considerano il provvedimento in controtendenza rispetto agli impegni presi nei confronti degli italiani con il Green New Deal nazionale nel contratto di governo e nei confronti dell’Europa con il Green Deal europeo.

La misura approvata a favore dell’acquisto di tecnologie obsolete come le auto diesel è uno spreco dei limitati soldi pubblici che il nostro paese ha a disposizione. – ha commentato Veronica Aneris, Direttrice per l’Italia di Transport & Environment – Il risultato saranno nuove autovetture inquinanti che emetteranno fumi tossici nelle nostre città per almeno altri 11 anni, vista la vita media utile dei veicoli. Non si possono usare i soldi dei contribuenti per tecnologie che sono dannose per la nostra salute, per il nostro pianeta e la vivibilità delle nostre città”.

Secondo gli ambientalisti, incoraggiare l’acquisto di modelli di motori a combustione interna favorisce tecnologie obsolete che aggraveranno i problemi d’inquinamento e di salute pubblica in Italia.

L’Italia è stata particolarmente colpita dalla pandemia Covid-19 e i pazienti con malattie croniche ne hanno sofferto di più.
Kyoto Club sostiene che, secondo le ricerche più recenti, l’elevato inquinamento dell’aria, soprattutto nella Pianura Padana, va considerato come un ulteriore co-fattore dell’alto livello di letalità registrato in quell’area.
Inoltre, il solo inquinamento da biossido di azoto (NO2) è responsabile di oltre 14.000 morti ogni anno in Italia.

“L’inquinamento dell’aria ci fa ammalare e ha peggiorato la pandemia COVID-19. – ha dichiarato Dario Caro, ricercatore del Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università di Aarhus – La nostra ricerca ha dimostrato che le persone che vivono nel Nord Italia con alti livelli di inquinanti sono più inclini a sviluppare patologie respiratorie croniche e sono più soggette a tutti gli agenti infettivi. Ma l’esposizione prolungata all’inquinamento atmosferico danneggia anche i giovani e le persone sane. Ridurre questo inquinamento letale e mettere l’economia su una via del recupero sostenibile è più importante che mai!”

Sviluppo di una mobilità condivisa e sostenibile con trasporti pubblici a zero o a basse emissioni.
È questa per le associazioni ambientaliste la migliore soluzione per la salute e per l’ambiente.
L’uso delle biciclette, comprese quelle elettriche, deve essere incoraggiato da incentivi pubblici per ridurre l’uso inquinante dell’auto e aumentare l’attività fisica.
Lo stesso deve essere fatto per i pedoni, con aree pedonali, marciapiedi più larghi e senza barriere architettoniche alla mobilità.

Il testo invece conferma l’apertura del fondo nazionale anche per il rinnovo della flotta autobus con obsolete tecnologie diesel, rallentando l’elettrificazione del trasporto pubblico.

In Europa esistono esempi innovativi come in Germania, che nel suo piano di rilancio nazionale ha limitato gli incentivi solo ai veicoli elettrici.

Anche l’Italia, quindi, dovrebbe seguire questo esempio per decarbonizzare il settore dei trasporti e supportare il settore automotive italiano nella rivoluzione della mobilità elettrica.


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