Sandro Cobror: «Il bioetanolo è il biocarburante più conosciuto al mondo»

Salvaguardare l’ambiente con le opportune risorse naturali, già presenti nella nostra meravigliosa natura.

Il bioetanolo sostenibile si può utilizzare nei trasporti perché è un biocarburante, capace di abbattere le emissioni del 75% rispetto ai carburanti fossili. L’Unione Europa ha bocciato recentemente l’utilizzo del bioetanolo come carburante per i trasporti; eppure proprio il bioetanolo potrebbe diventare il componente ideale per ridurre drasticamente le emissioni delle auto ibride, alimentate attualmente soltanto dalla benzina. L’ambiente deve essere salvaguardato ed è possibile agire con le opportune risorse naturali, già presenti nella nostra meravigliosa natura.

La richiesta di adottare il bioetanolo arriva anche da Sandro Cobror, Direttore di AssoDistil, durante Vinitaly.
Ed è proprio a Sandro Cobror che rivolgiamo alcune domande per conoscere meglio la situazione.

Quale sarà il ruolo del bioetanolo nella società del futuro?
«Il bioetanolo è il biocarburante più conosciuto e diffuso al mondo ed è quindi la soluzione più testata ed affidabile utilizzata da milioni di veicoli ogni giorno nel mondo. Inoltre, il bioetanolo si è evoluto negli anni ed oggi parliamo di bioetanolo ottenuto da scarti di altre filiere, che consente riduzioni di emissioni fino a oltre l’80% rispetto ai combustibili fossili. Il bioetanolo è ottenuto in moderne bioraffinerie che valorizzano completamente la materia prima, per dare vita ad una molteplicità di prodotti green nella logica della economia circolare. Insomma, sostenibilità e circolarità, ecco perché il bioetanolo dovrebbe giocare un ruolo importante nel mix energetico che serve a decarbonizzare i trasporti nei prossimi anni. Tuttavia, come noto, l’UE si è espressa negativamente sulla possibilità di utilizzare biocarburanti, bioetanolo compreso, a partire dal 2035, anno nel quale verranno messe al bando le vendite di auto con motori endotermici-esclusione solo per i cosiddetti e-fuel. Francamente incomprensibile questa decisione di escludere soluzioni sostenibili e disponibili come il bioetanolo e puntare inspiegabilmente sulla sola soluzione dell’“elettrico”, costosa ed attualmente solo parzialmente rinnovabile. Molto meglio lasciare la porta aperta a tutte quelle soluzioni che possono contribuire al cosiddetto mix energetico sostenibile, in grado di ridurre le emissioni delle nostre auto da subito».

Perché l’Unione Europea non si esprime a favore del bioetanolo?
«Purtroppo l’utilizzo del bioetanolo soffre di un retaggio che vuole la sua produzione legata allo sfruttamento del suolo e all’utilizzo di materie prime agricole, le quali verrebbero sottratte alla filiera del cibo, rendendo il bioetanolo non sostenibile. Tutto questo ha penalizzato la diffusione del bioetanolo sebbene oggi sia certificato sostenibile da organismi accreditati dalla UE e sottoposto a rigidi schemi di certificazione. Oggi parlare di bioetanolo come di una soluzione non sostenibile in Europa è totalmente falso ed anacronistico».

Qual è la differenza tra e-fuel e bioetanolo?
«La prima differenza è che il bioetanolo esiste ed è ampiamente disponibile sul mercato, mentre gli e-fuels no. Gli e-fuels sono carburanti ottenuti dalla sintesi di idrogeno ed anidride carbonica grazie all’utilizzo di energia elettrica: esperimento interessante ma di fatto ancora a livello embrionale e con costi certamente non irrisori. Inoltre, mentre è acclarato che il bioetanolo diminuisce la generazione di particolato ed altri inquinanti, gli e-fuel – essendo di fatto degli idrocarburi alla stregua dei prodotti fossili – non possono fare altrettanto».

Quante alternative abbiamo per abbassare l’inquinamento dovuto ai trasporti?
«Tante, di cui il bioetanolo sostenibile ne rappresenta solo una: biocarburanti liquidi e gassosi, idrogeno, mobilità elettrica, mobilità alternative, eccetera, dobbiamo fare in modo che tutte le soluzioni realmente sostenibili siano utilizzate. Sarebbe stupido non farlo e scommettere solo su una o due soluzioni. Pare davvero incomprensibile che l’Europa voglia privarsi di tutte quelle soluzioni che oggi esistono e funzionano in Europa ed in Italia, puntando esclusivamente su quelle avveniristiche prima ancora di averne compreso la loro effettiva, efficace ed economica realizzazione».

La discussione sui carburanti sostenibili da utilizzare nei trasporti rimane aperta, per cercare quelle soluzioni adeguate che possano salvaguardare l’ambiente dall’eccessivo inquinamento. Continueremo a seguire costantemente le diverse scelte che saranno proposte per conoscere le scelte di questo asset economico.   


Di Francesco Fravolini

 

Foto di copertina di Maciej da Pixabay

 

 

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