Mercato auto europeo: a settembre ancora in calo
Il mercato delle autovetture in Europa continua a mostrare chiari segnali di crisi e dopo la caduta di agosto, anche settembre registra una flessione.
A settembre 2024, il mercato auto in UE+EFTA+UK chiude in ribasso del 4,2% rispetto allo stesso mese del 2023, con 1.118.083 immatricolazioni.
Anche nell’UE14 allargata all’EFTA/UK il mercato del mese risulta in calo del 4,2%, mentre nell’UE dei nuovi membri la variazione è positiva e ammonta al +2,3%.
Quattro mesi in negativo sui primi nove dell’anno, portano il bilancio cumulativo (9.779.605 unità) praticamente in parità (+1%) rispetto allo stesso periodo del 2023, con un saldo di sole 93.755 auto immatricolate in più rispetto al 2023.
Un risultato ancora ampiamente inferiore (-19,3%) rispetto allo stesso periodo del 2019.
Sul fronte alimentazione, a settembre 2024, solo le immatricolazioni di vetture ibride (+12,3%) risultano in aumento. Le BEV aumentano vistosamente del 13,9%, le diesel registrano un ulteriore crollo del 23,8%, le PHEV registrano un decremento dell’11,7%, le benzina del 18,8%, e, infine, le alimentazioni a gas, metano e altro perdono il 3,4%.
“Per uno sviluppo della mobilità elettrica – ha spiegato André Schmidt, Presidente VDIK (Associazione di produttori auto tedeschi) – occorre una massiccia espansione delle infrastrutture di ricarica, una riduzione del prezzo di ricarica dell’elettricità e agevolazioni per l’acquisto di automobili, mentre controproducenti sono i dazi sulle importazioni di auto elettriche dalla Cina perché le contromisure delle autorità cinesi penalizzerebbero fortemente le esportazioni in Cina”.
Secondo l’UNRAE, entro la fine del mese, dopo che si è verificato un nulla di fatto ai primi di ottobre nella votazione dei Paesi Membri, la Commissione Europea dovrà decidere sui dazi relativi ai veicoli elettrici di provenienza cinese, una decisione che influenzerà il mercato per i prossimi cinque anni. Ma le negoziazioni col governo cinese per trovare un accordo potrebbero protrarsi oltre la scadenza prefissata.
“Serve assolutamente e urgentemente chiarezza sulle politiche ambientali e doganali dell’Unione Europea. – ha affermato Andrea Cardinali, Direttore Generale UNRAE – A livello nazionale, auspichiamo che il settore automotive venga preso in giusta considerazione nella imminente Legge di Bilancio 2025, benché non compaia nelle recenti dichiarazioni dei vertici dell’Esecutivo. È, inoltre, fondamentale che il Governo intervenga con un DPCM dedicato, delineando un piano pluriennale per supportare concretamente il percorso di transizione energetica del nostro Paese”.
Dal punto di vista dei canali, in tutti i mercati nazionali dell’area le vendite sono sostenute soprattutto dalla domanda delle aziende che si mantiene moderatamente tonica in quanto le aziende restano in grado di acquistare auto nonostante i forti aumenti di prezzi degli ultimi anni. In sofferenza invece, un po’ ovunque, la domanda dei privati in quanto stipendi e salari non hanno ancora recuperato la forte inflazione degli ultimi anni.
Il nodo da sciogliere per il ritorno del mercato dell’auto nell’Europa Occidentale alla normalità, oltre al recupero del potere di acquisto delle persone, è quello della transizione energetica.
“È indispensabile che l’Unione Europea ridefinisca al più presto la sua politica per la transizione energetica nell’auto partendo da presupposti razionali e non ideologici, – ha commentato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – senza penalizzare il settore dell’auto e distribuendo i costi della transizione in funzione della capacità contributiva delle persone e dei soggetti economici”.
All’interno dell’area europea si registrano situazioni piuttosto differenziate.
Il mercato più importante, quello della Germania, in settembre ha fatto registrare un calo del 7%. Negli altri quattro mercati, che insieme alla Germania si aggiudicano il 70% delle immatricolazioni, il risultato peggiore lo ha fatto registrare la Francia (-11,1%), seguita dall’Italia (-10,7%), mentre in positivo hanno chiuso il Regno Unito (+1%) e la Spagna (+6,3%) grazie all’apporto delle vendite di auto elettriche fortemente incentivate di cui si è detto più sopra.
Germania
Secondo KBA, a settembre 2024 sono state immatricolate 208.848 nuove autovetture, registrando una diminuzione del 7% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Per quanto riguarda i segmenti, i più venduti nel mese, anche se in calo rispetto al 2023 sono stati i SUV con quota del 31,2%, seguiti dalle vetture compatte (17,1%) e dalle medie (8,7%). L’unico segmento in crescita è quello delle vetture di classe medio-alta (+87,0%/5,3%).
Regno Unito
Dopo il calo di agosto, che seguiva un trend positivo durato 24 mesi, a settembre, mese del cambio targa, il mercato dell’auto torna a crescere e le immatricolazioni raggiungono le 275.239 unità, l’1% in più delle 272.610 registrate nello stesso mese dello scorso anno.
Nel cumulato il mercato è in crescita: +4,3%. Nel mese, le immatricolazioni delle flotte sono incrementate del 16,3% e quelle intestate ad aziende sono scese del 4,2%. Sempre nel mese, le immatricolazioni intestate a privati hanno registrato una variazione del -1,8%.
Francia
Il mercato francese dell’auto di settembre 2024 risulta in calo dell’11,1% rispetto a settembre 2023.
Anche nel cumulato dei nove mesi, la variazione sullo stesso periodo dell’anno precedente è negativa e risulta -1,8%.
I singoli brand con la maggior quota di mercato sono Renault (16,1%), Peugeot (14,0%), e Dacia (8,4%). Toyota (7,7%) risulta quarta, superando Citroen (7%) che però la supererebbe se si considerasse anche la quota DS (1,1%)
Spagna
Il mercato spagnolo dell’auto di settembre segna un incremento del 6,3% grazie alle 73.144 immatricolazioni (contro le 68.803 di settembre 2023), che portano il cumulato 2024 a 744.698 vendite, il 4,7% in più rispetto alle 711.383 dei nove mesi dello scorso anno.
Sul fronte deli canali di vendita, da segnalare il segno negativo a settembre e nel cumulato delle società (-1,1% e -9,6%) a fronte di una sostanziosa crescita del noleggio (+34,4% a settembre e +32,6% nel cumulato) e dei privati (+10,5% nel mese e +7,5% a gennaio-settembre).
di A. M.