Incidenti stradali in Europa: 2024 in lenta diminuzione
L’UE si conferma tra le regioni con le strade più sicure a livello globale, ma dietro questi numeri si nascondono migliaia di vittime di incidenti stradali che avrebbero potuto essere evitate.

Secondo le più recenti statistiche diffuse dalla Commissione Europea, nel 2024 sono state registrate 19.940 vittime di incidenti stradali nei Paesi dell’Unione Europea.
Questo dato rappresenta una riduzione del 2% rispetto al valore rilevato nel 2023, evidenziando un progresso continuo, seppur graduale, verso il conseguimento dell’obiettivo Vision Zero, il programma dell’UE che punta a dimezzare entro il 2030 il numero di decessi e feriti gravi sulle strade, fino alla completa eliminazione entro il 2050.
Con un tasso di mortalità stradale di 45 decessi per milione di abitanti, l’UE si conferma tra le regioni con le strade più sicure a livello globale.
Tuttavia, dietro questi numeri si celano migliaia di famiglie e comunità profondamente colpite da perdite che avrebbero potuto essere evitate.
Progressi significativi sono stati registrati in diversi Stati membri.
Tra i risultati più rilevanti si segnalano la Lituania con una riduzione del 22%, la Lettonia con un calo del 19% e l’Austria con una diminuzione del 13%. Questi dati testimoniano l’efficacia delle recenti misure adottate in tema di sicurezza stradale.
Al contrario, risultano preoccupanti gli incrementi osservati in alcuni Paesi, come l’Estonia (+17%) e Cipro (+21%), benché questi valori siano basati su una base numerica assoluta limitata. La maggior parte dei Paesi membri ha invece mantenuto livelli stabili o ha registrato miglioramenti lievi.
La graduatoria generale dei tassi di mortalità non ha subito variazioni significative.
Le strade più sicure continuano a trovarsi in Svezia, con 20 decessi per milione di abitanti, seguita dalla Danimarca con 24.
Romania e Bulgaria, invece, presentano i tassi di mortalità più elevati, rispettivamente con 78 e 74 decessi per milione di abitanti nel corso del 2024.
“Sebbene questi dati mostrino continui progressi, dobbiamo sempre ricordare che dietro ogni statistica ci sono famiglie e comunità in difficoltà. – ha sottolineato Apostolos Tzitzikostas, Commissario per i Trasporti della Commissione Europea – Il fatto che quasi 20.000 persone abbiano perso la vita in incidenti stradali lo scorso anno è inaccettabile. La Commissione europea continuerà a sostenere tutti gli Stati membri nel rendere le strade più sicure. Ma si tratta di uno sforzo comune: i governi, l’industria e ogni utente della strada hanno un ruolo da svolgere per garantire che ogni viaggio si concluda in sicurezza”.
Per quanto riguarda il 2025, i dati preliminari relativi al primo semestre evidenziano dinamiche divergenti tra i vari Stati membri.
Da un lato, nazioni come Grecia, Repubblica Ceca, Estonia, Polonia, Portogallo, Romania e Slovacchia mostrano segnali incoraggianti con una riduzione nel numero di vittime.
Dall’altro, alcuni paesi si trovano ad affrontare sfide emergenti che richiedono interventi mirati.
Questi primi risultati sottolineano l’importanza di mantenere alta l’attenzione sulla sicurezza stradale e di promuovere un impegno persistente in questo ambito.
Tra le recenti iniziative intraprese a livello dell’UE per migliorare la sicurezza stradale rientrano l’aggiornamento dei requisiti per il conseguimento delle patenti di guida, un potenziamento dell’applicazione transfrontaliera delle normative sulla circolazione stradale e una proposta mirata a ottimizzare l’idoneità alla circolazione dei veicoli.
Non solo anche sulla mobilità è stata posta maggiore attenzione, come dimostrano la strategia per una mobilità sostenibile e intelligente, il nuovo regolamento TEN-T, il quadro per la mobilità urbana e la dichiarazione europea sulla bicicletta.
Inoltre, il 16 ottobre si è conclusa la seconda edizione del progetto finanziato dall’UE, Road Safety Exchange, che ha riunito esperti di sicurezza stradale provenienti da 19 paesi europei per adottare e condividere soluzioni concrete per migliorare la sicurezza stradale.
Tra gli esempi emersi vi sono la progettazione di infrastrutture innovative in Lituania, l’introduzione di centri per la gestione automatizzata delle multe in Romania, programmi educativi dedicati alla sicurezza stradale in Polonia e l’istituzione di limiti di velocità urbani di 30 km/h in Grecia.
Una terza edizione del progetto, finanziata attraverso il Meccanismo per collegare l’Europa (CEF), prenderà il via entro la fine del 2025, coinvolgendo un numero ancora maggiore di autorità che coopereranno per salvaguardare sempre più vite umane sulle strade.
Di A. M.









