Regolamento ELV: accordo provvisorio raggiunto tra Parlamento e Consiglio Ue

Le nuove norme, quando saranno formalmente adottate stabiliranno requisiti per garantire che i nuovi veicoli siano progettati in modo da favorirne il riutilizzo, il riciclaggio e il recupero. Maggiore attenzione su tracciabilità, esportazioni e responsabilità estesa del produttore.

Un nuovo passo avanti nel cammino verso la definizione del nuovo, atteso, regolamento ELV. In data 12 dicembre la Presidenza del Consiglio Ue e il Parlamento Europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio sul regolamento relativo ai requisiti di circolarità per la progettazione dei veicoli e la gestione dei veicoli fuori uso (ELV).

Le nuove norme sostituiranno le due direttive esistenti, ovverossia la Direttiva 2000/53/CE sui veicoli fuori uso e la Direttiva 2005/64/CE relativa all’omologazione dei veicoli a motore in relazione alla loro riutilizzabilità, riciclabilità e stabiliranno requisiti per garantire che i nuovi veicoli siano progettati in modo da favorirne il riutilizzo, il riciclaggio e il recupero.

Questo accordo provvisorio segna un passo significativo verso un’economia circolare per il settore automobilistico europeo”, ha dichiarato Magnus Heunicke, Ministro dell’Ambiente danese. “Siamo riusciti a concordare un quadro normativo solido che colma le lacune, garantisce che i materiali di valore rimangano all’interno dell’economia dell’UE e limita l’esportazione di veicoli inquinanti e non idonei alla circolazione verso paesi terzi. Il nuovo regolamento promuoverà l’innovazione nella progettazione sostenibile e creerà un mercato più solido e pulito per materiali e componenti”.

Più categorie di veicoli coinvolte
Secondo quanto emerge dall’accordo provvisorio, il nuovo regolamento va ad estendere l’ambito di applicazione a più categorie di veicoli con l’obiettivo di intercettare ed inserire nei requisiti di economia circolare una quota maggiore del parco veicoli e dei componenti dell’UE.

Oltre alle autovetture e ai furgoni commerciali leggeri, l’accordo estende i requisiti di trattamento (raccolta, bonifica, rimozione obbligatoria delle parti) includendo tutti i normali veicoli pesanti (ad esempio camion), motocicli e veicoli per uso speciale (sia piccoli che pesanti).
I colegislatori hanno concordato di esentare i piccoli produttori di veicoli pesanti per uso speciale.

Requisiti di circolarità: dal design ai materiali
Parlamento e Consiglio hanno stabilito appositi requisiti affinché sia garantito che i nuovi veicoli siano progettati per facilitarne il riciclaggio, il riutilizzo e la rigenerazione di parti e componenti. Un elemento fondamentale dell’accordo è l’introduzione di obiettivi obbligatori per il contenuto di materiale riciclato nei nuovi veicoli, in particolare la plastica.

Questi obiettivi per la plastica riciclata saranno introdotti gradualmente; in specie: almeno 15% entro 6 anni dall’entrata in vigore del regolamento; 25% entro 10 anni dall’entrata in vigore del regolamento.

Almeno il 20% di questa plastica riciclata dovrà provenire da un riciclo a circuito chiuso (in pratica materiale recuperato da veicoli a fine vita) per garantire che i materiali di valore vengano mantenuti all’interno dell’economia circolare dell’UE.

Inoltre, sulla base di uno studio di fattibilità che dovrà essere ultimato entro un anno dall’entrata in vigore del regolamento, la Commissione dovrà introdurre obiettivi futuri per altri materiali, come acciaio riciclato, alluminio, magnesio e materie prime essenziali, mediante un atto delegato garantendo che tali obiettivi siano raggiunti attraverso l’utilizzo di rifiuti post-consumo.

Tracciabilità
Dal momento che ogni anno si perdono le tracce di circa 3,5 milioni di veicoli che vengono esportati, smantellati o smaltiti illegalmente, per affrontare di petto il problema le nuove norme dell’Ue, così come da accordo provvisorio, introducono una distinzione più chiara tra veicolo usato e un veicolo fuori uso (ELV).

In sostanza, viene stabilito un insieme chiaro di criteri per determinare in modo definitivo quando un veicolo è considerato un rifiuto (ovvero un veicolo fuori uso) e allorquando un veicolo soddisfa questi criteri, deve essere trattato da un impianto di trattamento autorizzato (ATF) e non può essere legalmente esportato o rivenduto come veicolo usato.

Trasferimenti di proprietà
L’accordo provvisorio raggiunto sul Regolamento include una serie di requisiti da soddisfare in caso di trasferimento di proprietà di veicoli usati, senza imporre oneri inutili ai cittadini.

La documentazione richiesta quando un operatore economico vende un veicolo a una persona fisica o giuridica consisterebbe in una dichiarazione attestante che il veicolo non è un veicolo a fine vita (ELV) o in un certificato di idoneità alla circolazione valido.

Una persona fisica sarebbe tenuta a fornire tale documentazione solo se il veicolo fosse dichiarato in perdita economica totale o se la vendita fosse conclusa esclusivamente online.

Esportazioni
L’accordo provvisorio sul regolamento vieta l’esportazione di veicoli usati non più idonei alla circolazione; in questo modo si intende garantire il rispetto da parte dell’UE dei propri impegni circa la volontà di non contribuire all’inquinamento nei paesi terzi e di conservare materiali di valore all’interno del proprio territorio.
Tale divieto entrerà in vigore 5 anni dopo l’entrata in vigore del regolamento.

Responsabilità estesa del produttore (EPR)
Rafforzato il principio di Responsabilità estesa del produttore (EPR), con questi ultimi che diventano finanziariamente e organizzativamente responsabili dell’intero ciclo di vita dei loro veicoli.
Tale responsabilità li impegnerà sin dalla progettazione dei veicoli per la circolarità, alla garanzia del ritiro gratuito e del corretto trattamento di tutti i veicoli a fine vita.

Per garantire il funzionamento del sistema in tutto il mercato unico dell’UE, il regolamento istituisce un meccanismo EPR transfrontaliero, che garantisce che i produttori rimangano finanziariamente responsabili del trattamento dei loro veicoli, indipendentemente dallo Stato membro in cui il veicolo raggiunge la fine del suo ciclo di vita.

Promuovere il riciclo e la circolarità è un elemento chiave del nostro piano a sostegno della competitività industriale dell’industria della plastica”, ha dichiarato Stéphane Séjourné, Vicepresidente esecutivo per la prosperità e la strategia industriale della Commissione europea
Le misure adottate oggi – ha proseguito – contribuiranno a creare un business case concreto per la filiera del riciclo in tutta Europa. Accolgo pertanto con favore la rapida conclusione del processo di codecisione sul Regolamento sui veicoli fuori uso, un passo importante per rafforzare l’industria del riciclo in Europa”.

Dalla Commissione Ue rimarcano che l’industria automobilistica è uno dei maggiori utilizzatori di materie prime, come acciaio, alluminio, rame e plastica e, pertanto, una più efficace raccolta, smantellamento e trattamento dei veicoli garantirà il recupero e il mantenimento di risorse più preziose all’interno dell’UE.

Non solo, qual ora il Regolamento ELV vedrà la luce contribuirà a raggiungere gli obiettivi ambientali e climatici dell’Ue, rafforzando la resilienza dell’Unione rispetto alle interruzioni delle catene di approvvigionamento e ridurrà la sua dipendenza dalle importazioni.

Una stima di Bruxelles, infatti prevede che le nuove misure previste dal Regolamento ELV consentirebbero il riciclaggio e il riutilizzo di centinaia di tonnellate di terre rare, nonché di circa 5-6 milioni di tonnellate di acciaio; 1-2 milioni di tonnellate di alluminio e 0,2-0,3 milioni di tonnellate di rame. In pratica ciò che richiede una industria automobilistica europea competitiva, sostenibile e circolare.

In un’epoca in cui l’accesso alle materie prime è sottoposto a una crescente pressione globale, un migliore utilizzo delle preziose risorse contenute nelle nostre vecchie auto è positivo per l’ambiente, la competitività e la resilienza”, ha commentato Jessika Roswall, Commissaria per l’ambiente, la resilienza idrica e un’economia circolare competitiva.
Questo regolamento – ha concluso – è lo strumento giusto per realizzare le nostre ambizioni di economia circolare, garantendo che i materiali preziosi presenti all’interno di ogni veicolo vengano recuperati al termine del loro ciclo di vita e mantenuti all’interno della nostra economia”.

A questo punto l’accordo provvisorio dovrà essere definitivamente approvato dal Consiglio e dal Parlamento prima di essere formalmente adottato.

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