Associazioni dell’Automotive: 6 priorità per rilanciare il settore

Al Salone dell’Auto Torino 2025 il settore automotive italiano ha lanciato un appello alle Istituzioni affinché agiscano con urgenza e visione.

Si è tenuta al Salone dell’Auto Torino 2025, presso la prestigiosa Sala da Ballo di Palazzo Reale, la Tavola rotonda intitolata “Rilanciare l’Automotive in Italia: una visione condivisa”, un evento ideato e promosso da UNRAE che ha visto la partecipazione congiunta dei presidenti di ACI, ANFIA, ANIASA, Federauto, Motus-E e UNRAE

L’iniziativa, di rilevante importanza in un momento decisivo per il settore automobilistico italiano, è stata caratterizzata dalla presentazione di una lettera congiunta firmata dalle 6 associazioni e indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai ministri competenti (MIMIT, MASE, MEF, MIT), ai principali esponenti parlamentari e ai rappresentanti degli enti locali.

Nel documento, le Associazioni hanno sottolineato la gravità senza precedenti della crisi che investe il settore auto italiano, un autentico stato di emergenza causato da una serie di criticità concomitanti:

Stagnazione del mercato: il mercato continua a mostrare segni di stagnazione, caratterizzato da un calo costante durante l’anno e privo di prospettive di ripresa, con volumi significativamente inferiori rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019.

Conclamata crisi della filiera industriale: la crisi della filiera industriale si è ormai consolidata, influenzata anche, ma non solo, dalle condizioni del mercato nazionale ed europeo. La produzione di veicoli ha raggiunto il suo minimo storico, mettendo in seria difficoltà la sopravvivenza di un’importante eccellenza italiana.

Continuo invecchiamento del parco auto: a ciò si aggiunge il progressivo invecchiamento del parco veicoli circolante, tra i più vecchi in Europa. La media di età delle autovetture è ora di 13 anni, contro gli 11,5 anni registrati nel 2019 e i 7,9 anni del 2009. La situazione appare ancora più critica per i veicoli pesanti e quelli trainati, con ricadute negative sul piano ambientale e sulla sicurezza stradale.

Stallo della transizione energetica: la transizione energetica, infine, soffre di un’evidente difficoltà, evidenziata dalla quota di mercato dei veicoli elettrici puri che si attesta al 5,2% nel settore autovetture. Questo valore rappresenta circa un quarto della media degli altri paesi europei, pari al 19,1%, e risulta ancora più basso in altri segmenti. Parallelamente, le emissioni delle nuove immatricolazioni sono molto distanti dagli obiettivi previsti dalle normative europee. 

Tutti questi fattori simultanei testimoniano l’urgente necessità di un’azione corale per proteggere e rilanciare il settore automotive nazionale in tutti i suoi comparti.
Le Associazioni si sono dette pronte a un confronto diretto, costante, coordinato e strutturato con le Istituzioni, a tutti i livelli, per approfondire le esigenze del settore ed elaborare proposte concrete e sostenibili. 

Per affrontare questa situazione, le Associazioni hanno quindi individuato 6 priorità di intervento

Stabilità e chiarezza delle misure incentivanti a carattere strutturale
Misure di sostegno per la diffusione di veicoli a basse e zero emissioni che siano semplici, strutturali e di lungo periodo, con uno stretto coordinamento fra tutti i ministeri competenti (MASE, MEF, MIMIT, MIT), per dare fiducia e visibilità prospettica a clientela e operatori.

Piano nazionale per le infrastrutture di ricarica elettrica e per le altre alimentazioni
Un cronoprogramma con obiettivi cogenti per accelerare l’installazione e l’attivazione di colonnine di potenza adeguata così come di tutti gli altri sistemi di distribuzione di vettori energetici puliti, interoperabili e di facile utilizzo per tutte le categorie di veicoli, assicurandone una diffusione omogenea in aree urbane, zone periferiche e reti stradali e autostradali, con un coordinamento nazionale che garantisca la semplificazione delle procedure autorizzative e paesaggistiche e la effettiva erogazione dei fondi stanziati, per rendere l’Italia pronta alla sfida europea della mobilità sostenibile e pluri-tecnologica. Accanto a ciò, occorre introdurre interventi normativi e regolatori, in ambito tariffario, in grado di ridurre il prezzo dell’energia per gli utenti che utilizzano le infrastrutture pubbliche o private, attraverso misure temporanee capaci di sostenere i cittadini e le imprese in questa fase iniziale. 

Riforma della fiscalità sull’auto aziendale
Allineamento del sistema fiscale alle best practices europee in tema di deducibilità, detraibilità e tempi di ammortamento, con regole che favoriscano il rinnovo delle flotte aziendali e del parco veicoli da lavoro, motori della crescita di mercato e della transizione energetica, generando benefici ambientali, economici e occupazionali, ma anche erariali, e migliorando la competitività internazionale delle imprese italiane. 

Sostegno alla filiera industriale e artigianale italiana
Supporto agli operatori del settore lungo l’intera catena del valore, dai componentisti ai concessionari, a gestire la transizione tecnologica, rafforzando gli strumenti per la riconversione industriale, incentivando la ricerca e lo sviluppo su tecnologie chiave, e investendo nella formazione delle competenze necessarie a mantenere la competitività globale della filiera italiana. 

Supporto alla clientela
Accompagnamento di consumatori e aziende clienti in questo cambiamento con informazioni chiare e neutrali e una visione di medio-lungo periodo su regole, divieti e misure incentivanti così da aumentare la serenità sulla scelta del veicolo, offrire garanzie su sicurezza e sostenibilità ed evitare che i clienti restino spaesati o esclusi dalla transizione. Particolare attenzione e coordinamento tra le regole di circolazione regionali e comunali, alla parità di diritti e obblighi degli utenti delle strade.

Valorizzazione culturale dell’automobile e del trasporto merci su gomma come moltiplicatore fondamentale dell’attività economica e benessere nazionale
Attività di comunicazione istituzionale per aiutare i cittadini a riconoscere l’auto, e più in generale i veicoli su gomma, non solo come mezzo di trasporto, ma come elemento culturale e identitario, capace di generare passione, design, innovazione, trasferimento tecnologico, indotto nei settori economici più disparati, flussi turistici, connessione tra territori e comunità, valorizzando tutte le soluzioni disponibili e tutti gli operatori presenti sul mercato, aderendo al principio della pluralità tecnologica e la libertà di scelta dei consumatori.

“Sono felice che oggi, tutti insieme, abbiamo dimostrato cosa significa fare sistema in una fase di sofferenza cronica per il settore. – ha dichiarato il Presidente di UNRAE, Roberto Pietrantonio – L’auspicio è che questo sia il primo passo di un dialogo costruttivo e costante con le Istituzioni, per rimettere finalmente l’automotive al centro della discussione in Italia. Ora è indispensabile un impegno comune per salvaguardare e rilanciare il settore in tutti i suoi ambiti, attraverso misure chiare, puntuali e non discontinue”.

di A. M.

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