Warning: rand() expects parameter 2 to be int, float given in D:\inetpub\webs\notiziarioautodemolitorieu\wp-content\plugins\pixelyoursite\modules\facebook\facebook.php on line 51
BRAIVE: L’AUTO “INTELLIGENTE” MADE IN ITALY ALLA CONQUISTA DELLA CINA - Notiziario Autodemolitori

BRAIVE: L’AUTO “INTELLIGENTE” MADE IN ITALY ALLA CONQUISTA DELLA CINA

È in grado di suonare il clacson in caso di ostacolo, ma anche sterzare, frenare e perfino inchiodare. Tra una decina d’anni sostituirà completamente il conducente

L’auto intelligente made in Italy sbarca in Cina, a Xi’an alla Conferenza mondiale dei veicoli intelligenti (IEEE Intelligent Vehicles Symposium) e conquista la comunità scientifica internazionale. Merito del team di ricercatori del VisLab, Laboratorio di Visione Artificale e Sistemi Intelligenti dell’Università di Parma, diretto dal Prof. Alberto Broggi. E’ lui il papà di BRAiVE (Brain DriveVehicle), l’auto che si guida da sola, o meglio, l’auto capace di guidare il conducente nella giungla del traffico, in tutta sicurezza. Con le sue 10 telecamere, 3 laser a singolo piano, 1 laser a 4 piani, 16 fasci laser, Dgps e Imu per la percezione dell’ambiente circostante e un sistema drive – by-wire con il quale l’auto può guidare in autonomia, BRAiVE è in grado di avvertire il conducente distratto se c’è un ostacolo o un pedone sbucato all’improvviso.

A spiegare le potenzialità dell’auto intelligente è proprio il suo ideatore, l’Ing. elettronico Alberto Broggi: “Per ora BRAiVE è in grado di percepire il mondo e di muoversi di conseguenza. Capisce dove è il veicolo di fronte e lo segue in modo completamente automatico, capisce i segnali stradali, percepisce la corsia e la curvatura della corsia, localizza ostacoli di fianco e di dietro, localizza i parcheggi liberi, avverte il guidatore quando sta uscendo dalla corsia inavvertitamente per distrazione e farà molto altro ancora nel prossimo futuro. Abbiamo in programma un grosso evento per l’anno prossimo, ma per ora non ne parliamo”. Lo scenario di un’auto robot che si guida da sola e che ci accompagna in centro per fare shopping e poi va da sola a parcheggiare non è poi così lontano. “L’obiettivo è di sostituire completamente il guidatore – confessa Broggi – Forse tra una decina d’anni ci si riuscirà. Contiamo di mettere sempre più intelligenza a bordo del veicolo”. Sono tre le funzionalità su cui il team del VisLab sta lavorando: 1- sistemi innovativi di assistenza al guidatore per evitare incidenti e supportarlo nella guida; 2- sistemi innovativi di interfaccia con il guidatore (ad esempio tra 5-10 anni si guiderà ancora con volanti e pedali? Probabilmente potremo spiegare al veicolo di ‘incolonnarsi’ oppure di ‘superare il veicolo davanti’, oppure di ‘svoltare la prossima a destra’. Sarà il veicolo che gestirà la manovra nel modo migliore. 3- La guida totalmente autonoma. Specificando una desti- nazione, il veicolo guiderà da solo in mezzo al traffico fino alla meta. Al momento è lo “Stop&Go” la caratteristica più innovativa di BRAiVE. Il sistema che interviene regolando la velocità di sposta- mento del veicolo in base a quella del veicolo anteriore che viene seguito anche in termini di traiettoria, agendo anche sullo sterzo, permette di gestire la guida in colonna in totale autonomia. Il vantaggio? Meno stress e più risparmio. Oltre ad una guida più rilassata per il conducente alle prese con lo stress del traffico urbano, lo “Stop&Go” consente anche una migliore gestione dei consumi durante le attese in coda. Grazie a questo sistema, essendo infatti possibile pilotare l’accelerazione è infatti possibile ottimizzare i consumi. Con lo “Stop&Go” l’ inseguimento automatico del veicolo di fronte durante la guida in colonna diventa possibile . Confort e risparmio vanno così a braccetto. Allo stato attuale della progettazione, è tuttavia l’intelligenza di BRAiVE, più che la sua sostenibilità, ad aver conquistato il mondo della ricerca e dell’industria internazionale. Ma il papà di BRAiVE, Alberto Broggi, senza sbilanciarsi, non esclude il destino “verde” della sua creazione e confessa anche una vocazione “bio”: “A dire il vero non possiamo ancora scoprire le nostre carte, ma tra breve mostreremo un’applicazione proprio sostenibile”. Innovativa e rivoluzionaria, la tecnologia dello Stop&Go” ha conquistato la Cina, facendo guadagnare al team parmense l’Institution Lead Award, riconoscimento conferito dall’organizzazione americana IEEE Intelligent Transportation System Society ai gruppi di ricerca di fama mondiale che si sono dimostrati punti di riferimento nell’ambito della ricerca sulla mobilità intelligente. Ancora più rivoluzionarie potranno essere le svariate applicazioni dello “Stop&Go”. Come ad esempio quelle al trasporto merci: è facile immaginare tre o quattro tirche trasportano la stessa merce in fila che seguono il convoglio con l’autista in veste di “controllore” più che di “conducente”. Con BRAiVE la consueta pratica di guida viene stravolta. Cambia anche la concezione di mobilità: condizioni di guida meno affaticanti, razionalizzazione dei consumi e maggior sicurezza stradale sono infatti i principali obiettivi dell’auto- robot made in Italy. Contro l’errore umano, causa del 93% degli incidenti su strada e di 1,6 milioni di morti in tutta Europa dagli anni ’70 ad oggi, arriva l’auto intelligente, in grado di vedere e procedere in sicurezza nella nebbia, suonare il clacson in caso di ostacolo, ma anche sterzare, frenare e perfino inchiodare. Per la guida in sicurezza si apre una nuova era e per l’auto del futuro nuovi orizzonti. “Basti pensare che l’auto è stata inventata 100 anni fa e da allora l’unico sviluppo tecnologico vero è stato solo nel campo del comfort e di alcune prestazioni meccaniche – commenta l’ing Alberto Broggi – Questo progetto vuole invece compiere un ‘salto generazionale’ nella tecnologia di guida”. E la “tendenza a diffondere saggezza nel mondo”, vero obiettivo di BRAiVE, è evidente persino nella targa cinese del prototipo presentato in Cina alla Conferenza mondiale dei veicoli intelligenti: i tre simboli, la cui pronuncia ricalca la pronuncia di BRAiVE , significano infatti “universale”, “saggio”, “intelligente” e “tendere verso”. “È ormai da una quindicina d’anni che lavoriamo su progetti per l’automazione del veicolo e l’incremento della sicurezza stradale grazie a veicoli intelligenti che possano aiutare il guidatore addirittura rimpiazzarlo in caso di guida pericolosa o distrazione – dichiara Broggi – BRAiVE è solo l’ultimo prototipo che abbiamo sviluppato, quello più avanzato”. Tra i predecessori di BRAiVE ci sono infatti due veicoli-robot: il Terramax 1, realizzato nel 2005 e pensato per il deserto ed il Terramax 2, ancora piu’ intelligente, autonomo e abbastanza capace di muoversi in città. “Ma il nuovo progetto, finaziato dall’ERC (European Research Council), punta più in alto”, commenta Broggi. E pensare che all’Italia questo non interessa affatto. A cominciare dal mondo dell’industria. È infatti di marca coreana il modello di auto su cui lo staff del VisLab di Parma ha implementato le modifiche necessarie a farla diventare “intelligente”. “Lavoriamo quasi esclusivamente per l’estero e con l’estero – dichiara Broggi – A parte un’ottima collaborazione con la nostra Magneti Marelli, tutte le aziende con cui lavoriamo non sono italiane. Lavoriamo con industrie e provider automotive americani, asiatici, europei, ma pochissimo con l’Italia, purtroppo. Ora abbiamo progetti attivi con Caterpillar, TopCon, MANDO, US Army, Rockwell Collins, giusto per fare qualche nome. E la cosa più interessante è che sono loro a cercarci: noi non abbiamo mai fatto pubblicità dei nostri risultati e delle nostre capacità”. Addirittura la Caterpillar avrebbe proposto ai riecrcarcatori del VisLab di aprire un laboratorio anche negli USA, incassando dall’Ateneo parmense un “no, grazie”. “Abbiamo preferito sviluppare le ricerche a Parma, pur man- tenendo la collaborazione internazionale” ha risposto il Rettore dell’Università di Parma, Gino Ferretti. Un modo questo, per ribadire il primato e l’eccellenza italiana. Ma la di là della nascita, non è comunque in Italia il futuro di BRAiVE. “Peccato però – lamenta Broggi – che tutto ciò che facciamo un giorno sarà di proprietà dell’estero, in quanto nel nostro Paese in pochi investono in questo settore”. Peccato davvero!


Condividi con:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *