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VOLA IL MERCATO DELL’AUTO - Notiziario Autodemolitori

VOLA IL MERCATO DELL’AUTO

A novembre crescita del 30,6% delle immatricolazioni nell’Europa occidentale, del 31,2% in Italia

Con lo scadere degli incentivi, la corsa all’auto accellera a fine anno e l’auto europea spicca il volo. Vola, infatti, a novembre il mercato dell’auto in Europa: i Paesi dell’Europa allargata (27 Paesi UE+Islanda, Norvegia, Svizzera) incassano una crescita del 26,6% rispetto allo stesso mese di un anno fa. È quanto rende noto l’Associazione costruttori europei (ACEA), che registra 1.182.082 immatricolazioni di auto nuove, contro le 933.458 del novembre 2008. Bene anche in Europa occidentale (15 Paesi UE+Islanda, Norvegia, Svizzera) dove la crescita è stata del 30.6% per un totale di 1.116.845 immatricolazioni. Merito degli incentivi che hanno spinto la domanda e trainati gli acquisti. “L’imminente fine degli incentivi all’acquisto di auto mette il turbo al mercato”.

Così il Centro Studi Promoter commenta l’incremento delle immatricolazioni a novembre. Secondo i dati resi noti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in Italia a novembre la crescita è stata del 31,2%; le nuove immatricolazione sono arrivate a sfiorare le 183.000 unità. Ma la ripresa del settore auto, oltre che italiana, è europea: in Francia le immatricolazioni sono cresciute del 48,3%, in Germania del 19,7%, in Spagna del 37,3% e in Gran Bretagna del 57,6%. Qui è avvenuta la ripresa più consistente; la Gran Bretagna ha, infatti, registrato un aumento del 57,6% rispetto ad un novembre 2008 particolarmente “depresso” (-36,8%). Il boom del novembre 2009, al di sopra di ogni aspettativa, per l’Associazione inglese dei Costruttori, riporta il mercato ai livelli di novembre 2007. L’effetto-incentivi ha dato i suoi frutti: gli acquisti di autovetture nuove con contestuale rottamazione hanno rappresentato il 21,6% del totale immatricolato. Ma sui buoni risultati di novembre si insinua l’ombra di una frenata futura. La Global Insight prevede una flessione delle vendite per il 2010 con l’arresto delle immatricolazioni a 1.788.000 unità e il ritorno alla crescita solo nel 2011. Sulle previsioni pesano come un macigno gli interventi annunciati dal Governo che ha già deciso di riportare l’IVA dal 15 al 17,5% dal 1° gennaio e di aumentare dal prossimo aprile la tassa di circolazione. Al secondo posto della classifica dei Paesi che guidano la classifica della ripresa europea dell’automotive troviamo, invece, la Francia, che chiude il mese di novembre a +48,3%. Quella di novembre è la settima crescita consecutiva e con- ferma l’efficacia degli eco-incentivi alla rottamazione, che il Governo Sarkozy ha già annunciato anche per il 2010, seppure in forma più soft. La Francia incassa un doppio successo, non solo a livello economico, ma anche ecologico: a novembre, le immatricolazioni di vetture con emissioni di CO2 comprese tra 101 e 120 g/km sono cresciute del 71,7%, raggiungendo una quota pari a circa la metà del mercato. Tra i Paesi europei in ripresa, segue la Spagna, che frena la discesa dei primi mesi dell’anno e a novembre incassa, per il terzo mese consecutivo, una variazione positiva: + 37,3% rispetto a novembre 2008, il peggiore della storia spagnola dell’auto. Anche qui il merito, secondo l’Associazione spagnola dei Costruttori (ANFAC) è degli incentivi previsti dal Plan 2000E. Proprio grazie agli incentivi, secondo l’ANIACAM, il mercato chiuderà a 950.000 unità, con una flessione più contenuta rispetto a quella prevista prima dell’introduzione del piano: – 18% contro -28%. Ma non solo. La riconferma del Plan 2000E anche per il 2010 lascia ben sperare anche per il prossimo anno. Il mercato spagnolo dell’auto che nel 2009 ha ripreso ossigeno, può tirare così un sospiro di sollievo anche per il 2010. Infine, tra i Paesi europei in risalita, troviamo anche la Germania che a novembre registra una crescita più contenuta rispetto agli altri Paesi citati: + 19,7%. Nei primi undici mesi del 2009 il mercato tedesco con 3,6 milioni di immatricolazioni, è cresciuto di un quarto circa (+25,4%) rispetto allo stesso periodo del 2008. La spinta alla domanda, anche qui inaspettata, è venuta dalla riforma della tassa di circolazione e dagli eco-incentivi, scaduti lo scorso settembre. Eppure, pur essendosi esauriti lo scorso 2 settembre, i 5 miliardi stanziati dal Governo tedesco per il ricambio delle auto con più di 10 anni di vita, la forte raccolta degli ordini continua a spingere il mercato anche a novembre. Ma la “ricaduta” è dietro l’angolo. Il progressivo esaurimento del portafoglio ordini ha però messo in allarme gli operatori, che già prevedono una forte flessione per il 2010: 2.750.000 immatricolazioni contro le 3.800.000 unità con cui si dovrebbe chiudere il 2009. Sono le previsioni per un 2010 senza incentivi della Global Insight. La crescita a due cifre messa a segno a novembre dai più grandi paesi europei contagia anche l’Italia che a novembre prosegue il trend positivo avviato a giugno, incassando un + 31,2% rispetto allo stesso mese del 2008 con un totale di 182.976 nuove immatricolazioni, contro le 139.413 dello scorso anno. La corsa agli incentivi di fine anno ha consentito così di contenere la flessione in generale: nel cumulato dei primi 11 mesi le immatricolazioni ammontano infatti a 1.991.546, in calo dell’1,4% rispetto all’analogo periodo del 2008. Secondo i dati di ANFIA (Associazione Nazionale Fra Industrie Automobilistiche) e UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), a novembre i contratti siglati sarebbero stati 204.000, con una crescita del 44% rispetto ai volumi di novembre 2008 per un totale di 2.075.000 unità dall’inizio dell’anno, oltre il 10% in più degli ordini raccolti nello stesso periodo dello scorso anno. Da citare, sebbene irrelevanti, rispetto agli indubbi vantaggi economici, gli effetti e le ricadute ambientali delle “stampelle statali”. Secondo gli analisti dell’UNRAE, il rinnovo del parco auto avrebbe portato all’uscita di circa 700.000 auto con oltre 10 anni di età e l’immissione di altrettante auto tecnologicamente più avanzate e meno inquinanti. Nel solo mese di novembre, infatti, secondo i calcoli dell’UNRAE, il valore medio ponderato delle emissioni di CO2 è stato di 133,3 g/km, 11 in meno rispetto al novembre 2008, mentre negli undici mesi di quest’anno la differenza calcolata è stata di 8,1 g/km in meno. “Per effetto dell’ormai imminente scadenza degli eco-incentivi – ha commentato Eugenio Razelli, Presidente di ANFIA – si consolida anche la quota delle immatricolazioni di vetture ad alimentazione alternativa (attorno al 30% nel mese di novembre e oltre il 20% nei primi undici mesi del 2009) e con essa, i benefici della riduzione delle emissioni di CO2, che nel periodo gennaio-ottobre 2009 sono passate da 145 a 137,2 g/km. Questi pochi dati bastano per capire quanto sia importante sia per l’economia che per l’ambiente poter contare sugli eco-incentivi anche nel 2010”. Insomma, al di là delle “ricadute ambientali”, ben lungi dal considerarsi “traguardi”, gli effetti economici degli incentivi sono innegabili ed evidenti. Propulsori di vendite, gli incentivi, hanno funzionato anche da iniettore di fiducia. Secondo il CSP, l’indicatore di fiducia dei concessionari, elaborato sulla base delle inchieste congiunturali mensili avrebbe subito un’impennata, schizzando da quota 19,30 di gennaio a 42,80 di novembre. Dai giudizi raccolti dallo stesso centro, l’affluenza di visitatori nei saloni di vendita viene giudicata normale o addirittura alta dall’82% degli stessi concessionari, mentre la raccolta di ordini viene giudicata normale o alta dal 75%. Le campagne di econcentivi hanno funzionato. Il mercato dell’auto ha messo le ali, pronto a spiccare il volo. “Le scadenze degli incentivi – commenta Gian Primo Quagliano, Direttore del Centro Studi Promoter – sapientemente ricordate al pubblico con efficaci campagne pubblicitarie, stanno determinando una vera corsa all’acquisto delle auto incentivate”. Le marche nazionali, sfiorando le 55.900 immatricolazioni, riportano a novembre una crescita del 27,5% e registrano un segno positivo anche nel cumulato da inizio anno, con 658.154 unità contro le 648.197 dei primi undici mesi del 2008 (+1,5%). La loro pentrazione nell’Europa Occidentale si mantiene stabile nel mese di novembre (8,3%) e cresce di 0,6 punti percentuali negli 11 mesi dell’anno, passando dall’8,3% del 2008 all’attuale 8,9%. Nella classifica dei dieci modelli più venduti nel mese rimangono stabili ai primi due posti rispettivamente Fiat Punto (16.237 unità) e Fiat Panda (13.979). Seguono in quinta posizione Fiat 500 (5.212) e in nona Lancia Ypsilon (4.708). Se anche dicembre, come appare probabile, terrà il passo di novembre, il 2009 potrebbe chiudere con un volume di immatricolazioni uguale o leggermente superiore a quello del 2008, anno in cui si toccò quota 2.160.131. Sono le previsioni del Centro Studi Promoter che commenta il balzo di oltre il 31% delle vendite come un risultato “sicuramente apprezzabile”, oltre che “assolutamente imprevedibile all’inizio dell’anno dopo i cali del 32,6% in gennaio e del 24,1% in febbraio”. Senza incentivi, secondo le stime del CSP, il 2009 si sarebbe infatti chiuso con appena 1.800.000 immatricolazioni, sotto i livelli del 2008. Invece, nonostante la crisi, le vendite, nel 2009, si sono mantenute stabili rispetto al 2008. E per il 2010? “Vi sono le condizioni per un andamento non negativo all’inizio del 2010, anno che comincerà con un consistente portafoglio ordini di auto incentivate – fa sapere Gian Primo Quagliano, Direttore CSP – Sulle prospettive grava però l’incognita sul rinnovo degli incentivi e di conseguenza le attese sono improntate alla cautela”. Più che l’incognita degli ecoincentivi a gravare sulle prospettive future è la loro entità. Se infatti il Governo ha già manifestato la sua disponibilità a prolungare gli incentivi per il 2010, ha già annunciato una riduzione dei bonus: incentivi più soft per evitare il crollo della domanda. Più soft e quindi inefficaci, commenta il Centro Studi Promoter. “L’entità degli incentivi- ha precisato Gian Primo Quagliano, Direttore CSP – non può essere ridotta perchè l’esperienza del 2008 (incentivi ridotti rispetto al 2007) dimostra che si potrebbe verificare una forte caduta dell’interesse da parte dei consumatori e di conseguenza lo Stato spenderebbe risorse soltanto per riconoscere bonus a chi acquisterebbe un’automobile comunque e non vi sarebbe quindi alcun apporto aggiuntivo alla domanda. Qualora invece venga mantenuto quanto meno invariato il sistema attuale dei bonus, il Centro Studi Promotor prevede che il mercato dell’auto potrebbe consolidarsi nel 2010 sul livello del 2008 e del 2009”. Stando, infatti, alle previsioni del CSP, “nel 2011, il decollo della ripresa economica dovrebbe, infatti, consentire di sospendere gli incentivi dello Stato senza eccessive penalizzazioni per le vendite di auto. A partire dal 2012, l’irrobustirsi della ripresa e una forte componente di domanda di sostituzione delle auto acquistate negli ultimi anni precedenti la crisi dovrebbe portare le immatricolazioni in Italia a quota 2.200.000 nel 2012 e a quota 2.350.000 nel 2013”. Queste le previsioni del Centro in caso di riconferma degli incentivi e della loro entità. La realtà però è un’altra storia.


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