Veicoli elettrici, l’obiettivo dell’interoperabilità è dietro l’angolo

Dopo l’allarme dell’Agenzia Internazionale per l’Energia sulla necessità di contenere l’aumento della temperatura terrestre, il COTEVOS dà le basi per un nuovo approccio per la mobilità elettrica unificata in Europa.

cotevos

Alimentare l’utilizzo e la commercializzazione dell’auto elettrica è uno degli obiettivi per raggiungere la sostenibilità nel settore dei trasporti; è pur vero che in questi anni sono stati compiuti numerosi passi in avanti, tuttavia per poter affrontare il futuro e per riuscire a mantenere un ecosistema sano nel Pianeta si deve fare ancora molto. 

Uno degli ultimi risultati l’ha dato l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), con lo studio “Global EV Outlook“, in cui viene esplicitamente evidenziato che per poter restare all’interno dell’aumento della temperatura dei 2 gradi centigradi serviranno entro il 2040 oltre 600 milioni di auto elettriche in circolazione in tutto il mondo, mentre ad oggi siamo solo a 2 milioni.

A trainare la diffusione della green mobility è la Cina, seguita da Stati Uniti de Europa, nella quale il gradino più alto del podio è occupato sempre dalla Norvegia (con il 29% di auto elettriche in circolazione nel 2016). Dall’altro lato dell’Oceano Atlantico una rinnovata politica green nella mobilità cittadina si sta sviluppando in 4 città americane: Los Angeles, Seattle, San Francisco e Portland, le quali hanno iniziato una serie di acquisti verdi per le proprie flotte, come per le auto della Polizia, o per il trasporto rifiuti, o ancora per la pulizia delle strade. Queste 4 metropoli hanno il ruolo di capofila e guida di altre 30 città per l’acquisto di oltre 100.000 Electric Vehicles. Secondo le prospettive più rosee, si dovrebbe avere una crescita a 40-70 milioni di vetture elettriche circolanti entro il 2025, ma siamo ancora ben lontani dall’obiettivo.

Per poter diffondere l’utilizzo dell’auto elettrica, l’Unione Europea ha finanziato progetti volti al suo miglioramento e alla sua commercializzazione. Uno degli ultimi, conclusosi nel 2016, è il COTEVOS – Concepts, capacities and methods for Testing EV system and theri inteOperability within Smart grids, che ha appena aggiornato il suo Libro biancoBusiness Opportunities and Interoperability Assessment for EV Integration“.

COTEVOS ha avuto come obiettivo cercare di cambiare la situazione, riunendo vari Paesi e affrontando questioni come la trasparenza transnazionale, l’interazione tra reti e veicoli e l’affidabilità operativa. Il progetto ha coinvolto 11 partner provenienti da alcune delle più importanti istituzioni di ricerca dell’Ue dislocate in 9 Paesi diversi, mentre una proveniente dagli Usa.

All’interno di questa relazione si pongono in evidenza sia i vantaggi commerciali e ambientali della mobilità elettrica, sia le sue problematiche. Insinuandosi proprio nelle sue problematiche, vengono poste delle soluzioni per poterle affrontare e poter migliorare la situazione attuale. Il progetto si è dato come obiettivo l’ampliamento della diffusione dell’auto elettrica, ma ha dovuto fare i conti con una serie di ostacoli e di limiti presenti all’interno del vecchio continente, riguardanti soprattutto le reti elettriche, i sistemi di ricarica e il tipo di domanda da parte dei consumatori. Nonostante il 2015 abbia visto raggiungere l’1% di vetture elettriche presenti nel mercato europeo e le vendite siano raddoppiate l’anno successivo, il settore non è abbastanza competitivo a livello mondiale. Infatti, anche se le vendite sono sostenute in Norvegia e nei Paesi Bassi, in linea generale non è presente né un mercato unificato nel continente né un sistema elettrico unificato, in relazione alle infrastrutture di ricarica all’interno dei Paesi Ue. Questo è un elemento che deve assolutamente essere modificato se il mercato dell’elettrico vuole seriamente diventare competitivo a livello mondiale.

Da subito viene esposto il concetto di interoperabilità, che nel settore dei trasporti elettrici sta ad indicare come fine ultimo l’unificazione delle caratteristiche dei sistemi informatici ed informativi per tutta la rete elettrica europea. L’interoperabilità è uno dei punti in cui si fa leva, nel Libro bianco, qui, infatti, vengono anche trattate le tecnologie necessarie, i possibili modelli commerciali e l’architettura stessa del sistema dell’auto elettrica.

Nello scenario futuro, il Libro bianco valuta le interazioni tra i vari settori della mobilità elettrica, dalla produzione, alla commercializzazione, alle azioni governative per ampliarne la diffusione. Tuttavia, nonostante i vari attori della filiera siano ormai d’accordo sul concetto di interoperabilità, il mercato non è ancora pronto e adeguatamente strutturato per questo concetto.

La relazione presenta, quindi, lo scenario possibile per il futuro dell’e-mobility; oltre ad offrire esempi ben riusciti di test già effettuati e modalità per la realizzazione operativa delle caratteristiche di unificazione, dà buone informazioni sullo sviluppo degli EV. Le basi per migliorare la commercializzazione e la diffusione dell’auto elettrica ci sono e allo stesso tempo sono sempre osservabili i rischi di un aumento incontrollato della temperatura del Pianeta.
Insomma, se si vuole, si può cambiare e modernizzare il concetto di spostamento di merci e persone in chiave green e allo stesso tempo, proteggere l’ambiente e il nostro futuro.

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