Veicoli a motore: importanti fonti di entrate fiscali in Europa

Secondo l’ultimo Rapporto di ACEA le tasse generate dai veicoli a motore generano un gettito che supera ampiamente il bilancio dell’UE.

Taxes-Euro

Il mercato dei veicoli a motore genera ingenti entrate fiscali nei 15 principali Paesi europei per una cifra che supera i 400 miliardi di Euro.
Ad affermarlo è l’ultima edizione della Guida Fiscale a cura di ACEA, l’Associazione che rappresenta i 15 maggiori produttori di auto, furgoni, camion e autobus in Europa.

Il Rapporto annuale contiene le informazioni più recenti sulle imposte sull’acquisizione di veicoli (IVA, imposta sulle vendite, imposta di registro), proprietà dei veicoli (tassa annuale di circolazione) e imposte sui carburanti nell’Unione europea e in altri mercati chiave in tutto il mondo.

Oltre a esaminare in dettaglio i 28 Stati membri dell’Unione europea e i tre paesi EFTA Islanda, Norvegia e Svizzera, la guida fornisce anche informazioni fiscali approfondite per Brasile, Cina, India, Giappone, Corea, Russia, Turchia e USA.

Ebbene, secondo gli analisti dell’Associazione, ammontano a ben 428 i miliardi di Euro di tasse generate dai veicoli a motore, un dato che rappresenta più di due volte e mezzo il bilancio totale dell’UE e che, nell’ultimo anno ha subito un incremento del 3,5%rispetto all’anno precedente.

La Top-Five dei 5 Paesi che presentano le maggiori entrate fiscali dal mercato automobilistico vedono la Germania in testa con 92 miliardi, la Francia in seconda posizione con 79 miliardi di Euro e quindi l’Italia con 74,4 miliardi. Seguono il Regno Unito (56,3 miliardi) e la Spagna (28,1 miliardi).

Il Rapporto 2019 mostra importanti differenze nei livelli di tassazione in tutta l’UE. Per quanto riguarda la base imponibile, alcuni Stati membri tassano ancora le auto in base alla loro potenza, al prezzo, al peso, alla cilindrata o alla combinazione di questi fattori. Sempre più spesso, tuttavia, i Paesi applicano la tassazione basata sulle emissioni di CO2; in effetti, secondo la nuova guida, 21 Stati membri dell’UE ora tassano i veicoli a motore in base ai loro livelli di emissione di CO2. 


Entrate fiscali generate da veicoli a motore Ue

Gli incentivi per le auto a ricarica elettrica sono già disponibili in 24 dei 28 stati UE; il Rapporto di Acea mostra anche come la natura e il valore monetario di questi benefici varia sensibilmente. Infatti, mentre la maggior parte dei paesi concede riduzioni o esenzioni fiscali per le auto elettriche, solo 12 Stati membri dell’UE offrono pagamenti bonus o premi agli acquirenti di questi veicoli.

Le misure fiscali sono uno strumento fondamentale per modellare la domanda dei consumatori di veicoli a emissioni zero ea basse emissioni – ha spiegato Erik Jonnaert, segretario generale dell’ACEA – Dato che la convenienza delle auto elettriche è ancora un ostacolo importante alla loro più ampia diffusione sul mercato, i produttori europei di auto incoraggiano fortemente i 28 governi nazionali a mettere in atto piani di incentivazione significativi“.

Il quadro che emerge dal Rapporto ACEA non fa che confermare quanto l’industria automobilistica europea sia un settore strategico per lo sviluppo economico dei Paesi Ue con 13,3 milioni di persone – ovvero il 6,1% della popolazione occupata dell’UE – che lavorano direttamente e indirettamente nel settore; 3,4 milioni di posti di lavoro nel settore automobilistico che rappresentano oltre l’11% dell’occupazione totale nell’industria dell’UE; 54 miliardi di Euro investiti ogni anno in ricerca e sviluppo e la generazione di un’eccedenza commerciale che supera i 90 miliardi di Euro per l’UE.

Numeri da capogiro, certo, che implicano grandi responsabilità per il presente e per il prossimo futuro.

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