Veicoli elettrici: non si arresta la corsa del mercato globale

Secondo le stime della società di ricerca e consulenza strategica Boston Consulting Group, al 2030 il 51% del mercato auto sarà elettrico.

Mercato auto elettriche al 2030

Il futuro della mobilità è sempre più elettrico e il mercato degli EV è decisamente in crescita dal punto di vista della domanda con la previsione di raggiungere 1/3 del mercato globale di autoveicoli al 2025 (praticamente fra 5 anni) e il 51% in dieci anni (2030).

La previsione – che corregge al rialzo le precedenti stime del 2017 (secondo gli EV avrebbero raggiunto 1/4 del mercato entro il 2025 per restare sotto il 50% entro il 2030) arriva da Boston Consulting Group, multinazionale statunitense di consulenza strategica con 90 uffici in 50 Paesi, fondata nel 1963 e considerata tra le prime tre grandi realtà mondiali nel settore della consulenza manageriale.

Secondo gli analisti USA che hanno redatto l’aggiornamento al Rapporto: “Who Will Drive Electric Cars to the Tipping Point?” a spingere l’accelerazione del mercato sarà il mix fra l’aumento degli incentivi statali, la stretta sulle norme per le emissioni (alla cui maggior severità i produttori già adesso rispondono con una maggior concentrazione della produzione su veicoli a basse emissioni), la diminuzione dei costi di produzione delle batterie e la maggior soddisfazione dei clienti finali.

In appena due anni, dal precedente Rapporto che partiva dai dati raccolti nel 2017, si è potuto osservare come la confluenza di fattori regolatori e di mercato ha fatto crescere le vendite di EV – in particolare ibridi plug-in (PHEV) e veicoli elettrici a batteria (BEV) – più velocemente del previsto, una traiettoria che, BCG prevede continuerà in linea con il trend attuale.

Il Rapporto evidenzia come il volume di produzione globale di PHEV e BEV nel 2019 è stato di circa 2,8 milioni di veicoli, un numero apparentemente piccolo se rapportato al mercato mondiale di automezzi, e tuttavia molto più grande delle previsioni fatte nel 2017.

Anche osservando la variazione del sentiment degli acquirenti USA la Società di ricerca e consulenza trova una prova ulteriore alle proprie previsione: nel 2018, rispetto al 2010 è cresciuto del 40% il target di persone interessate ad un veicolo PHEV e del 20% rispetto ai veicoli BEV; mentre il 70% dei proprietari di un veicolo elettrico intende confermare la propria scelta e già ora si può assistere ad un numero crescente di famiglie USA che possono vantare ben 2 veicoli elettrici all’interno del nucleo familiare.

È proprio a partire da queste considerazioni che gli analisti di BCG prevedono il superamento delle vendite di EV al 2030 rispetto ai veicoli a combustione interna.
I prossimi anni, secondo le proiezioni contenute nel Rapporto americano i produttori tenteranno di spingere l’offerta sui veicoli Mild Hybrid (MHEV) dal momento che questa tecnologia è la risposta più immediata ed economica per migliorare l’efficienza dei veicoli a trazione tradizionale e soddisfare gli standard normativi sulle emissioni, ma solo fino ad un certo punto.

Si ritiene che le vendite aumenteranno sino al 40% all’anno ma la corsa rallenterà nel 2025 quanto il calo del prezzo delle batterie renderà più appetibili i già più performanti BEV. In questo quadro le motorizzazioni tradizionali diesel e benzina sono destinate a contrarsi notevolmente; al 2030 la quota del diesel dovrebbe scendere dal 14% del 2019 al 4%, mentre quella della benzina subirà un calo dal 78% dello scorso anno al 44%.

Global car sales trough 2030 by powertrain type

E sul fronte degli investimenti anche i produttori hanno fiutato l’affare e i primi 29 si preparano ad immettere oltre 300 miliardi di dollari di investimenti nei prossimi 10 anni per spingere la produzione e il lancio di nuovi modelli (se ne prevedono circa 400 al 2025!).

Naturalmente la curva di adozione di EV a livello globale sarà diversa a seconda dei diversi mercati coinvolti e dei diversi fattori quali: il costo totale di proprietà (TCO), la media delle distanze percorse e i costi locali di carburante ed energia elettrica.

Ad ogni modo Cina ed Europa rappresenteranno quasi il 50% del mercato globale svolgendo un ruolo di primo piano nell’indirizzare le tendenze mondiali; lo stesso non potrà dirsi per gli USA (almeno a breve termine), a causa delle diverse visioni politiche fra l’amministrazione centrale e lo Stato della California, fortemente caratterizzato da una visione green e anticipatrice.

Lo spostamento del mercato della mobilità verso gli EV avrà, ovviamente, effetti positivi sul carico delle emissioni globali e sul relativo climate change, a patto che, ovviamente, l’energia elettrica sia prodotta attraverso fonti rinnovabili.

In questo senso, ad esempio, e partendo dall’analisi dell’intero ciclo di vita, il Rapporto americano spiega che “l’impatto delle emissioni di BEV varia sostanzialmente da un Paese all’altro, tuttavia il principale fattore determinante è il grado di dipendenza del Paese dai combustibili fossili nella produzione di energia. In funzione, un veicolo tradizionale medio produrrà circa 120 g/Km di emissioni di CO2 nel corso del suo ciclo di vita. A un’estremità dello spettro, un BEV in Norvegia produce fino a 0 g/Km (presupponendo un uso del 100% di energie rinnovabili) mentre dall’altro un BEV in Cina produce fino a 109 g/Km. Nel mezzo, un BEV negli Stati Uniti produce 75 g/Km. Il vantaggio in termini di emissioni del ciclo di vita di un veicolo elettrico dipende quindi dalla posizione del veicolo, con il mix energetico regionale che è il principale motore delle emissioni di CO2“.

Infine, il Rapporto non nasconde che l’accelerazione della domanda di EV nei prossimi 5 e 10 anni avrà importanti ripercussioni per tutti gli attori della filiera: dai produttori, chiamati ad investire in tecnologie e modelli di business, ai fornitori; dai governi locali alle autorità di regolamentazione che dovranno impegnarsi per le strutture normative necessarie per influenzare l’evoluzione tecnologica attraverso politiche e regolamenti adeguati e, analogamente, per implementare le necessarie infrastrutture di ricarica, così come porre in essere gli interventi necessari per ri-modellare il sistema di trasporto per i cittadini e le imprese.

Il futuro della mobilità in chiave di sostenibilità, efficienza e risparmio è alle porte e, a detta degli addetti ai lavori l’industria automobilistica non ha mai sperimentato un tale e rapido cambiamento nella catena della produzione e del valore.

Se, come sembra, la transizione verso una mobilità prevalentemente elettrica dovesse avvenire più rapidamente di quanto immaginato fino ad oggi, la parola d’ordine è essere pronti! 
Ci auguriamo che l’Europa e il nostro Paese sappiano esserlo: la corsa è già partita e il traguardo è per tutti.


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