Veicoli commerciali: diminuite le immatricolazioni in gennaio

Nel primo mese del nuovo anno la domanda è diminuita complessivamente dell’11,5% in tutta l’Unione europea; fanno eccezione autobus e pullman (ma con risultati molto contrastanti).

veicoli commerciali calo immatricolazioni gennaio 2020

Il primo mese dell’anno parte col segno negativo per quanto concerne il mercato dei veicoli commerciali. Lo afferma l’ACEA che ha diramato quest’oggi il primo comunicato stampa dell’anno con le statistiche per tutti i segmenti dei veicoli in oggetto.

Peraltro, va detto, che, a seguito della Brexit, a partire dal primo febbraio 2020 il Regno Unito non fa più parte dell’Unione europea e pertanto l’Associazione europea dei produttori di autoveicoli ha deciso di basare l’intero ciclo di comunicati stampa del 2020 sul nuovo aggregato UE27 (escluso quindi il Regno Unito).

Ebbene, a gennaio 2020 le immatricolazioni di veicoli commerciali sono diminuite dell’11,5% in tutta l’Unione europea passando dalle 172.930 unità di gennaio 2019 alle 153.114 del mese scorso.
Ad eccezione degli autobus, la domanda è diminuita in tutti i segmenti. Il rallentamento delle vendite di furgoni, che rappresenta oltre l’80% della domanda di veicoli commerciali nell’UE, ha avuto un impatto notevole sulle prestazioni complessive.

Dall’analisi dei dati registrati nei 4 principali key market emerge che il calo ha interessato indistintamente tutti: con la Spagna che ha registrato il calo più forte (-19,3%), seguita da Francia (-9,1%), Germania (-7,6%) e Italia (-2,9%).
In termini assoluti, tuttavia, è la Svezia ad aver subito il calo maggiore (- 48,9%), seguita da Romania (- 32,85); Croazia (- 25,3%9 e Repubblica Ceca (- 23,3%).

Nuovi veicoli commerciali leggeri (LCV) fino a 3,5 tonnellate.
Non se la passa bene il segmento dei veicoli commerciali leggere che, nel dipanarsi del primo mese dell’anno ha visto un calo delle immatricolazioni (– 10,2%, pari a 125.927 unità contro le 140.237 di gennaio 2029) dopo i risultati positivi raggiunti a dicembre 2019.

Il segno negativo è stato una costante di tutti i mercati europei ad eccezione di Cipro (11,2%), Lussemburgo (6,3%), Belgio (2,3%), Danimarca (1,8%) ed Estonia (0,5%).
A contribuire al declino del mercato sono le pessime performance dei 4 key market con la Spagna maglia nera (- 20,2%), seguita da Francia (- 9,2%), Germania (- 3,0%) e Italia (- 2,4%).

Nuovi veicoli commerciali pesanti (HCV) di almeno 16 tonnellate.
La tendenza al ribasso iniziata da agosto 2019 a seguito dell’introduzione delle nuove norme sul tachigrafo intelligente nel segmento dei veicoli commerciali pesanti è proseguita anche nel primo mese del nuovo anno che mostra un calo della domanda del – 21,7% (pari a 19.611 nuovi mezzi immatricolati contro i 25.040 di gennaio 2019).

Tutti e quattro i mercati chiave dell’UE hanno registrato una percentuale negativa con perdite, generalmente, a doppia cifra. In questo caso è stata la Germania ad aver raggiunto il risultato peggiore (- 26,0%), seguita da Spagna (- 15,9%) e Francia (- 14,2%), mentre l’Italia è riuscita a contenere le perdite entro il – 9,5%.

In termini assoluti, tuttavia, i risultati peggiori sono stati raggiunti da nelle zone baltiche di Lettonia (- 53,3%) ed Estonia (- 46,2), seguite a ruota da Slovenia (- 44,3%), Slovacchia (- 40,9%) e Romania (- 40,7%).

Nuovi veicoli commerciali medi e pesanti (MHCV) oltre 3,5 tonnellate.
Calo significativo e diffuso anche nel segmento dei camion dove, nel primo mese dell’anno si è assistito al calo delle immatricolazioni in tutto l’aggregato UE27. Con un risultato del – 19,2% (23.899 nuove immatricolazioni contro le 29.560 di gennaio 2019), si arriva al settimo mese consecutivo di calo della domanda.

Calo diffuso in tutto l’aggregato UE27 con la maggior parte dei mercati che presenta risultati negativi a doppia cifra, ad eccezione di Irlanda (13,9%), Finlandia (1,7%), e Svezia (0,4%).
Appena al di sotto della media generale le performance – comunque negative – dei 4 key market, con la Germania maglia nera (-20,5%), seguita da Spagna (-14,9%) e Francia (-12,4%), mentre l’Italia riesce a contenere il calo entro il -9,3%.

Nuovi autobus e pullman di medie e grandi dimensioni (MHBC) oltre 3,5 tonnellate.
In un quadro di generale diminuzione della domanda il segmento degli autobus e dei pullman rappresenta una eccezione considerando che le immatricolazioni sono cresciute del 4,9% rispetto al risultato raggiunto a gennaio 2019 (3.288 contro le 3.133 di allora).

Risultati comunque contrastanti cui han fatto da specchio i 4 mercati di riferimenti ove, ad esempio, Francia e Italia hanno registrato solidi guadagni (rispettivamente: 27,3% e 17,0%), contro le performance negative della Spagna (-3,4%) e il sostanziale stallo della Germania (+ 0,5%).

Tuttavia, i dati forniscono una visione ancora più contrastata nell’UE27 con picchi in positivo quali: Ungheria (2185,7%), Estonia (760%), Lussemburgo (156,7%) e Repubblica Ceca 145,9%), contrapposti ai risultati molto negativi di Cipro e Lettonia (- 50%), Romania (- 75,1%) e Austria (- 44%).

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