Effetto Coronavirus sul mercato auto italiano: febbraio a -8,8%
Secondo i dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, infatti, a Febbraio diminuiscono dell’8,8% le immatricolazioni di autovetture, con 162.793 unità rispetto alle 178.493 dello stesso mese dello scorso anno, quando il mercato era già in calo di oltre il 2% per via dell’attesa dell’entrata in vigore dell’annunciato bonus-malus.
Negli ultimi tre giorni del mese è stato immatricolato il 43,3% del totale mercato, mentre le auto-immatricolazioni di case e concessionari, secondo le elaborazioni Dataforce, hanno rappresentato l’11,4% dei volumi di vendita del mese.
Nel primo bimestre del 2020, il mercato scende del 7,3%, con 318.545 vetture contro le 343.764 dello stesso periodo 2019.
A pesare sul risultato mensile un giorno lavorato in meno, ma si è fatta sentire anche la situazione di crisi che l’Italia sta vivendo a seguito dell’emergenza Coronavirus.
Le immatricolazioni delle regioni più direttamente investite all’emergenza sanitaria, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna hanno registrato rispettivamente -20,9%, -19,54% e -19,56%.
In particolare, le difficoltà negli spostamenti e le limitazioni alle attività lavorative, commerciali e sociali hanno comportato una drastica riduzione delle vendite a privati che sono calate oltre la media regionale in Lombardia (-22,9%), Veneto (-21,6%) ed Emilia-Romagna (-18,7%).
“Purtroppo, in quasi tutte le Regioni italiane le immatricolazioni di febbraio sono andate in territorio negativo. – ha dichiarato Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto – Particolarmente forte il calo registrato nelle Regioni più esposte all’epidemia da Covid 19 e alle restrizioni introdotte per fronteggiare il contagio. Ciò ad esclusione di Trentino-Alto Adige e Valle D’Aosta, territori in cui vengono immatricolate le auto a noleggio. Auto compresa, l’impatto che il coronavirus sta avendo sui consumi è già molto grave. Nelle regioni del nord Italia, quelle più colpite dall’emergenza epidemiologica, assistiamo al sostanziale fermo dell’attività nelle zone rosse e, nelle zone gialle, al forte rallentamento delle visite in salone, della raccolta ordini e delle operazioni di assistenza, dove le disdette in officina raggiungono anche punte del 40%”.
Le difficoltà segnalate dai concessionari, in termini di calo delle visite in sede e degli ordini, in particolar modo nelle regioni della ‘zona rossa’, si rifletteranno, con ogni probabilità, in un ulteriore calo del mercato, come fa presagire anche il peggiorato clima di fiducia dei consumatori.
L’effetto Coronavirus si comincerà ad avvertirlo da marzo.
Da un’inchiesta del Centro Studi Promotor di fine febbraio emerge infatti che a livello nazionale il 60% degli operatori si attendono vendite in calo nei prossimi tre-quattro mesi, mentre a fine gennaio la stessa percentuale di operatori si attendeva mercato stabile o in crescita. Tra l’altro dall’inchiesta citata emerge che per i concessionari l’emergenza Coronavirus, tra i fattori di freno della domanda di auto, balza al primo posto con il 72% di indicazioni seguita dal quadro economico generale (62%), dalla demonizzazione dell’auto (38%) e dalla politica del Governo (37%).
“Al netto dell’effetto Coronavirus, la situazione del mercato dell’auto italiano era già tutt’altro che rassicurante. – ha affermato Gian Primo Quagliano, Presidente del Centro Studi Promotor – L’inatteso calo del Pil nel quarto trimestre 2019 e il peggioramento del quadro economico a livello globale rendono infatti sempre meno probabile il raggiungimento nel 2020 di quota 2.000.000 di immatricolazioni. Questo livello è ancora molto lontano dal massimo ante-crisi italiano, ma comunque è una barriera, anche psicologica, da superare per consentire al nostro Paese di raggiungere un numero di immatricolazioni annuale tale da frenare il forte invecchiamento del parco circolante”.
Secondo l’Unrae, l’Italia rischia di chiudere l’anno con un volume totale di mercato più vicino ad un milione e mezzo di immatricolazioni, che non al milione e novecentomila stimato fino a poche settimane fa.
Numeri che richiamano alla memoria il punto più basso del mercato, nel 2013.
Analizzando la domanda di autovetture per utilizzatori, risultano deboli le vendite a privati che diminuiscono nel mese del -19,4%, scendendo al 51,6% di quota, mentre nel primo bimestre la flessione è del -16,7% e una quota di mercato inferiore di ben 6 p.p. rispetto allo stesso periodo 2019 (q.d.m. 55,2% vs 61,3%).
Anche le società soffrono un andamento negativo con il -13,4% di immatricolazioni, nonostante gli sforzi in termini di auto-immatricolazioni messi in atto dalle reti dei dealer, mentre a febbraio consistente è la crescita del canale noleggio che guadagna +18,1% (quota di mercato del 32,8%) e +18,3% nel periodo gennaio-febbraio, arrivando ad una quota che sfiora il 30%.
Unica buona notizia di febbraio è l’aumento a tripla cifra della domanda di veicoli a ridotte emissioni, che beneficiano del contributo Ecobonus, la misura promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico per migliorare la qualità dell’aria e dell’ambiente.
Sul fronte delle alimentazioni, infatti, si registra un nuovo calo a doppia cifra (-29%) delle immatricolazioni di vetture diesel con 57.000 unità e una quota del 34,8% (-10%).
In calo anche il benzina (-3,2%) a 74.000 unità e una quota del 44,9% (+2,4%), che rappresenta la motorizzazione con la quota di mercato più alta.
Crescita del 91% nel mese per le ibride, con 18.000 unità immatricolate in rappresentanza dell’11% del mercato.
Ottimo il risultato delle vendite di auto elettriche che archiviano un incremento del 900% con 2.500 unità e una quota dell’1,5%.
Aumentano dell’80% le vendite di metano a 3.600 unità mentre si contraggono (-12%) quelle di gpl a 9.100 unità.
Stesse dinamiche, con tassi relativamente poco doversi, si osservano nel cumulato dei primi due mesi.
Di conseguenza, sul fronte delle emissioni di CO2, a febbraio si registra una riduzione dell’8,8% rispetto a febbraio 2019, con 111,5 g/km contro i 122,2 dello scorso anno.
Nel cumulato del primo bimestre la diminuzione è del 7,6% (112,3 verso 121,5 g/km di Gennaio-Febbraio 2019).
Infine, il mercato dell’usato: a febbraio i trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture sono stati 336.634, in flessione del 7,3% rispetto ai 363.084 di Febbraio 2019 e nel cumulato del primo bimestre il calo è stato dell’8,8%.