Vendite auto: calo record del 25% nel 2020

Le ultime previsioni di ACEA rivedono al ribasso le precedenti stime relative al mercato auto nell’Unione; i produttori chiedono misure di sostegno per la produzione e l’occupazione dei prossimi mesi.

piazzale auto

É un calo record senza precedenti quello che si aspettano da Bruxelles i produttori di auto europei per il 2020: – 25%.

ACEA, l’Associazione che rappresenta i 16 principali produttori di auto, furgoni, camion e autobus con sede in Europa (BMW Group, CNH Industrial, DAF Trucks, Daimler, Ferrari, Fiat Chrysler Automobiles, Ford of Europe, Honda Motor Europe, Hyundai Motor Europe, Jaguar Land Rover, Gruppo PSA, Gruppo Renault, Toyota Motor Europe, Gruppo Volkswagen, Volvo Cars e Volvo Group), ha recentemente corretto al ribasso le stime sulle previsioni per l’anno in corso circa le immatricolazioni di autovetture, alla luce della grave e diffusa crisi economica ricaduta sull’industria automobilistica a causa della pandemia da Covid-19.

Se nel mese di gennaio le previsioni erano nell’ordine del 2% di calo delle immatricolazioni di auto nuove, ora, quasi al termine del primo, terribile, semestre, gli analisti prevedono una diminuzione ben più grave: circa 3 milioni di veicoli in meno con le vendite che dovrebbero stabilizzarsi a circa 9,6 milioni di unità a fine anno, rispetto ai 12,8 milioni di mezzi venduti nel 2019.

Un calo di vendite mai registrato in Europa, neppure durante gli anni peggiori conseguenti la crisi finaziaria 2008-2009, allorquando il segno negativo rimase, comunque, nell’ambito della singola cifra (-5,6% nel 2010, -1,6% nel 2011, -8,2% nel 2012, -1,4% nel 2013; per poi risalire negli anni seguenti: + 5,6% nel 2014, + 9,3% nel 2015, + 6,8% nel 2016, + 3,4% nel 2017, + 0,2% nel 2018 e + 1,2% nel 2019).

Quest’anno, stante i primi effetti registrati durante il trimestre marzo-maggio, gli analisti dell’Associazione, hanno già registrato una più che significativa contrazione del 41,5% che, tuttavia, dovrebbe migliorare nella seconda parte dell’anno con la ripresa della normalità della vita in tutto il territorio Ue.
Anche se, pur nel migliore dei casi, il risultato finale del 2020 sarà: “In termini di variazione percentuale… il calo più marcato mai visto dal settore automobilistico europeo“.

Lo scenario, di per se drammatico, non dovrebbe far dimenticare che sono ben 13,8 milioni gli europei che lavorano nel settore automobilistico (sia direttamente, che indirettamente), una cifra che rappresenta il 6,1% di tutti i posti di lavoro nell’UE.

E ancora, ricordano i produttori: 3,5 milioni di occupati del comparto manifatturiero Ue (circa l’11,4%), sono impiegati nel settore automobilistico; il cui sistema industriale genera un surplus commerciale di 84,4 miliardi di euro per l’UE, mentre il fatturato rappresenta oltre il 7% del PIL dell’UE.

L’ACEA mantiene la speranza che questo drammatico scenario possa essere mitigato attraverso misure rapide e forti da parte dell’UE e dei governi nazionali“, ha dichiarato il DG dell’Associazione, Eric-Mark Huitema.
Dato il crollo senza precedenti delle vendite fino ad oggi – ha proseguito – sono urgentemente richiesti incentivi all’acquisto e schemi di rottamazione in tutta l’UE per creare la richiesta tanto necessaria di auto nuove. Nell’interesse della nostra industria e della più ampia economia dell’UE, chiediamo il necessario sostegno politico ed economico – sia a livello dell’UE che a livello degli Stati membri – al fine di limitare il danno alla produzione e all’occupazione nei mesi a venire”

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