Auto elettriche: boom delle vendite a livello globale nel 2021

Le previsioni degli analisti di Wood Mackenzie stimano che le vendite supereranno i 6 milioni di unità. In testa Cina ed Europa, mentre il mercato USA appare in ritardo.

Decisamente il segmento delle auto elettriche è in progressiva ascesa e l’anno in corso potrebbe segnare un nuovo traguardo per i veicoli a basse emissioni a livello globale.
Lo affermano gli analisti di Wood Mackenzie, società di ricerca e consulenza che alimenta il settore delle risorse naturali con quasi 50 anni di esperienza nel fornire informazioni di qualità a una vasta clientela internazionale.

Ebbene, alla fine di agosto, in un comunicato stampa, la Società, basandosi sull’analisi dei dati accumulati finora e sull’osservazione dell’andamento del mercato, ha stimato che entro la fine dell’anno le unità di veicoli elettrici venduti nel mondo supereranno i 6.000.000 di unità.

Già il dato globale delle vendite di EV nel primo semestre 2021 segna un forte sorpasso rispetto al primo semestre 2020: le vendite sono quasi triplicate (anche se gli analisti non nascondono che parte di questo vertiginoso aumento si può imputare al confronto con il pesante calo delle vendite che ha caratterizzato il primo anno della pandemia).

Tuttavia, fanno notare, è interessante osservare che la quota delle vendite di veicoli elettrici nel totale delle vendite globali di autovetture è raddoppiata rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e attualmente si attesta al 7% a livello globale.

Negli ultimi tre anni, abbiamo assistito a un chiaro trend di esplosione delle vendite di veicoli elettrici verso la fine dell’anno. Pertanto, le vendite del secondo semestre del 2021 supereranno probabilmente le vendite del primo semestre di 2,4 milioni di veicoli elettrici”, ha dichiarato Ram Chandrasekaran , Head of Road Transportation di Wood Mackenzie.
Il trend attuale punta a livelli di poco superiori ai 6 milioni per l’intero anno, con vendite annuali superiori a 2,5 milioni ciascuno in Cina e in Europa”.

Cina ed Europa sono, infatti, i due mercati principali per questa tipologia di mezzi, anche se è proprio il colosso asiatico a guidare la corsa.
Nei primi 6 mesi del 2021 il dragone è decisamente in testa nel mercato dei veicoli elettrici a batteria (BEV) con una quota di vendita interna per le BEV che si è attestata al 9,3%, quasi il 2% in più rispetto alla quota europea.
E se si guarda ai numeri totali, affermano da Wood Mackenzie, le vendite di BEV in Cina, con 900.000 unità, rappresentano quasi il doppio delle vendite nello stesso segmento nel Vecchio Continente.

In questo andamento di mercato più che positivo un peso lo hanno certo avuto le varie misure ivi adottate per favorire la ripresa in chiave green e superare la crisi indotta dal Covid-19; misure che, nel settore della mobilità e dei trasporti, hanno consentito un certo respiro.
Tra l’altro, in Cina, spiegano gli analisti della Società di consulenza, una forte politica di sovvenzione ha promosso le vendite dei modelli BEV in tutte le fasce di prezzo.

Viceversa negli USA si è assistito, finora, ad un modesto aumento della quota di veicoli elettrici, con un rialzo di appena l’1,4%, pari ad oltre 270.000 unità vendute da gennaio a giugno 2021.
Quello che frena maggiormente i possibili acquirenti americani continua ad essere il maggior costo di acquisto che pone i veicoli a basse emissioni nella fascia più alta del mercato.
Non solo: “Sebbene la nuova amministrazione statunitense abbia annunciato il sostegno alla decarbonizzazione dei trasporti, i cambiamenti normativi e legislativi sono stati lenti”.

Di qui la preoccupazione sottolineata dal Capo della divisione trasporti su strada di Wood Mackenzie: “mentre Cina ed Europa insieme rappresentano il 47% di tutte le vendite di auto a livello globale – ha dichiarato Chandrasekaran – hanno contribuito a oltre l’85% di tutte le vendite di veicoli elettrici nel primo semestre del 2021”.
Le due regioni sono chiaramente l’avanguardia per la decarbonizzazione dei trasporti, ma ci deve essere un focus sul renderlo un fenomeno più globale”.

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