Batterie: il futuro della gestione in Ue con il nuovo regolamento sulle spedizioni di rifiuti

L’Associazione dei produttori europei di batterie, Eurobat accoglie con favore la proposta di nuove regole sulle spedizioni di rifiuti in Ue come da adozione dello scorso novembre da parte della Commissione Ue, ma fa anche i suoi rilievi.

Eurobat, la prima associazione dei produttori europei di batterie per autoveicoli e industriali, ha recentemente diramato un duo documento di posizione nel quale, si accoglie con sostanziale favore la proposta adottata dalla Commissione europea circa il nuovo regolamento sulle spedizioni di rifiuti che risale al 17 novembre scorso.

In quella data, la Commissione ha adottato tre nuove iniziative che rappresentano, negli auspici del Legislatore di Bruxelles, altrettanti ulteriori passi per la concretizzazione del Green Deal e, in questo senso, le nuove regole specifiche che dovrebbero facilitare le spedizioni di rifiuti all’interno dell’Ue si pongono nella direzione di promuovere l’economia circolare; realizzare le ambizioni sulla forte riduzione dell’inquinamento; affrontare il problema dell’esportazione di rifiuti illegali all’estero, tanto più verso Paesi terzi; implementare un sistema più efficiente per la circolazione dei rifiuti come risorsa.

In specie, le esportazioni di rifiuti verso Paesi non OCSE saranno limitate e consentite solo se questi sono disposti a ricevere determinati rifiuti e sono in grado di gestirli in modo sostenibile. Le spedizioni di rifiuti verso i Paesi OCSE saranno monitorate e potranno essere sospese se generano gravi problemi ambientali nel Paese di destinazione.
Non solo, secondo la proposta adottata lo scorso novembre, tutte le società dell’UE che esportano rifiuti al di fuori dell’UE dovrebbero garantire che gli impianti che ricevono i loro rifiuti siano soggetti a un audit indipendente che dimostri che gestiscono questi rifiuti in modo ecologicamente corretto.

Un ulteriore aspetto di novità è rappresentato dal fatto che nella proposta di nuovo regolamento sulle spedizioni di rifiuti si prospetta la semplificazione delle procedure senza, per questo rinunciare al livello di controllo, nell’ottica di una facilitazione del reinserimento dei rifiuti nell’economia circolare per conseguire, altresì, la riduzione della dipendenza dell’Ue dalle materia prime e, analogamente, sostenere la decarbonizzazione dei processi industriali e la digitalizzazione (per quanto concerne lo scambio elettronico delle documentazioni) e l’innovazione delle imprese.

Orbene, l’associazione dei produttori europei di batterie ha accolto con favore la proposta della Commissione Ue, senza per questo negare alcune sottolineature.
In primo luogo la necessità di “una chiara coerenza del regolamento sulle spedizioni di rifiuti con la direttiva sui veicoli fuori uso e il regolamento sulle batterie” al fine del raggiungimento degli obiettivi del Green Deal; quindi, la necessità di “adattare la legislazione dell’UE insieme alle norme sulla spedizione dei rifiuti in modo che le batterie già utilizzate possano essere facilmente spedite negli Stati membri dell’UE per un trattamento e un riciclaggio adeguati. Parallelamente, dovrebbero essere applicate condizioni equivalenti per il riciclaggio dei rifiuti al di fuori dell’UE, coerentemente con l’articolo 58 della proposta di regolamento sulle batterie”.

Eurobat si è poi concentrata sulla problematica dell’esportazione di alcune batterie nei Paesi extra Ue a basso e medio reddito, ove, la loro relativa gestione può essere inferiore agli standard di sicurezza del lavoro e dell’ambiente previsti in Ue con evidenti, gravi ripercussioni sulla salute dei lavoratori e dell’ambiente.

In questo senso “Consentire l’importazione di batterie usate con lo status di “rifiuto pericoloso” negli Stati membri dell’UE per il riciclaggio aiuterà a ridurre gli effetti dei cambiamenti climatici e la salute pubblica nelle aree che attualmente non dispongono di infrastrutture di riciclaggio”.
Ma per far questo, dicono i produttori, occorre agevolare l’importazione di batterie usate nell’UE liberando la spedizione transfrontaliera di rifiuti destinati al riciclaggio da tutti quegli oneri amministrativi che rallentano o addirittura impediscono questo processo.

Se, da un lato, l’introduzione dello scambio delle documentazioni elettroniche va nella direzione di questo snellimento, dall’altro, dicono i produttori, perdura l’ostacolo dell’onere amministrativo elevato e di ritardi nelle notifiche per ciò che concerne le necessarie garanzie finanziarie; pertanto, si auspica che tale ostacolo possa essere discusso in seno ai negoziati tra Commissione, Parlamento Ue e Consiglio.

Ulteriore aspetto da tenere in considerazione, secondo i produttori di batterie, è quello dell’istituzione di un sistema elettronico unico dell’UE per la registrazione delle spedizioni di rifiuti tra gli Stati membri che potrebbe facilitare la spedizione interna purchè ciò non si dovesse tradurre in una duplicazione delle procedure che potrebbe causare altri oneri per il settore e ostacolare l’obiettivo di attuazione della circular economy.

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