Alimentazioni auto nuove Ue: prosegue la crescita dei veicoli elettrici a batteria

Nonostante la contrazione dei plug-in e degli ibridi elettrici nell’ultimo trimestre, aumentano le quote di mercato dei veicoli più ecologici rispetto alle alimentazioni tradizionali.

Prosegue, in Europa, il cammino verso il progressivo declino delle alimentazioni tradizionali a tutto vantaggio di quelle elettriche e elettrificate.

La “fotografia” diffusa quest’oggi da ACEAAssociazione europea dei produttori di autoveicoli, mostra chiaramente come nel secondo trimestre dell’anno si siano modificate ancora, pur nella generale situazione di crisi del mercato automobilistico, le quote di mercato delle diverse alimentazioni con le elettriche a batteria che rappresentano il 9,9% delle nuove immatricolazioni; i veicoli elettrici plug-in, l’8,7%; i veicoli elettrici ibridi (inclusi full e mild hybrids), il 22,6%;, mentre i tradizionali benzina e diesel pur assommando al 55,8% delle nuove immatricolazioni, hanno subìto una forte contrazione delle vendite.

Auto a benzina e diesel
Nel trimestre aprile-giugno le nuove immatricolazioni di auto a benzina sono diminuite del -22,2% nell’area Ue rispetto all’analogo periodo 2021 (-23% se si considera l’intera area Ue + EFTA + UK), attestandosi sulle 909.703 unità contro le precedenti 1.169.830.

Nel trimestre in oggetto solo Bulgaria, Irlanda, Lettonia e Romania hanno registrato piccoli aumenti (su volumi molto bassi), mentre tutti gli altri mercati hanno ridotto le loro vendite.
Fra i mercati-chiave, è l’Italia ad aver raggiunto la variazione percentuale negativa più alta nel segmento benzina: -27,8%; seguita da Francia (-24,6%); Germania (-21,9%) e Spagna (-17,6%).

Classifica leggermente diversa se si considerano i dati dell’intero primo semestre in rapporto all’analogo 2021, in questo caso l’Italia è sempre maglia nera -33,2%, Seguita da Francia (-25,95); Spagna (-20,3%) e Germania (-17,4).

In generale, nell’ultimo trimestre, la quota di mercato delle auto a benzina è scesa di 3 punti percentuali rispetto al secondo trimestre 2021, arrivando a rappresentare il 38,5% delle auto nuove vendute.

Per quanto concerne il diesel, la contrazione del trimestre segna –27,7% in Ue (-29,3% nell’area Ue + EFTA + UK), pari a 409.174 unità; mentre nell’intera prima parte dell’anno la diminuzione è stata più consistente: –30,6% (803.013 unità) nella sola zona Ue e – 32,1% nell’intera Europa.

Tanto a livello trimestrale, quanto a livello semestrale la debacle del diesel è stata coerente e a due cifre in tutti i mercati dell’Unione, con la Francia che ha registrato il risultato peggiore fra i key market nel periodo aprile-giugno (-33,4%), seguita dall’Italia (-29,8%); dalla Germania (-23,4%) e dalla Spagna (-20%).

Nel semestre le vendite nei mercati chiave hanno registrato una classifica leggermente diversa con la Francia in “testa” (-38,8%), seguita dall’Italia (-34,8%), dalla Spagna (-24,8%9 e dalla Germania (-21,8%).

Nell’ultimo trimestre la quota di mercato del diesel è scesa al 17,3% del totale delle immatricolazioni di autovetture (in calo di 3 punti percentuali rispetto al 20,2% nello stesso periodo del 2021).

Veicoli ad alimentazione alternativa
Nel segmento dei BEV (Battery Electric Vehicles), l’ultimo trimestre ha visto le vendite aumentare dell’11,1% in zona Ue (233.413 unità  e dell’11,3% nell’intera area Ue+ EFTA + UK (322.144 unità).
Un risultato a cui ha contribuito la maggior parte dei mercati dell’Unione ad eccezione dell’Italia (-19,6%) e della Germania (-0,5%) fra i maggiori players e di Austria (-16,1%) e Croazia (-15,5%).
Viceversa, fra i maggiori mercati, si segnalano le ottime performance di Spagna (+22%) e Francia (+18,6%).

Se si guarda ai risultati dell’intero primo semestre 2022, tutti i mercati dell’Unione hanno aumentato le vendite di BEV ad eccezione dell’Italia che, rispetto allo scorso anno, ha segnato una differenza negativa del -17,6%, mentre la Spagna è cresciuta del 54,9%, la Francia del 28,7% e la Germania del 12,5%.

Nel segmento dei veicoli elettrici ibridi plug-in (PHEV) si è assistito ad un aumento della quota di mercato (8,7%), nonostante una contrazione trimestrale (-12,5%) e semestrale (-9,6%).

Tra aprile e giugno, la fotografia dei mercati dell’Unione ha mostrato risultati contrastanti tanto che, anche nei mercati chiave solo la Spagna rappresenta una eccezione positiva (+11,3%), mentre tutti gli altri hanno registrato un calo delle vendite di PHEV: Francia (-17,4%), Germania (-16,9%) e Italia (-6,9%).
Risultato quasi analogo a consuntivo della prima parte dell’anno: Spagna (+24,4%), Germania (-15,1%); Francia (-12,5%) e Italia (-1,7%).

Il segmento degli HEV (Hybrid Electric Vehicles), a fine giugno, nonostante una piccola contrazione del -2,2% a livello di trimestre in area Ue (-4,2% se consideriamo il totale di Ue + EFTA + UK), ha visto aumentare la propria quota di mercato (22,6%) grazie alla diminuzione complessiva delle vendite di auto ad alimentazione tradizionale.

Fortemente contrastato il risultato dei mercati Ue alla fine del secondo trimestre; un contrasto che si è riscontrato anche nei mercati principali ove Francia e Spagna sono risultate in crescita (+7,2% e +2,7% rispettivamente); mentre Italia (-9,3%) e Germania (-6,5%) hanno, invece, registrato cali.

Risultato positivo (+3,2% pari a 1.052.715 unità) se si guarda al consuntivo delle vendite nella prima parte dell’anno; in questo caso il segno + è molto più diffuso nell’Unione è anche i mercati-chiave hanno conseguito risultati più omogenei: Francia (+7,2%) e Spagna (+6,9%), seguite dalla Germania (+5,6%), mentre l’Italia (-6,9%) è fra i pochi Paesi ad aver registrato una perdita ( Austria, Danimarca, Finlandia, Ungheria, Lussemburgo, Svezia).

L’aumento del prezzo del gas naturale ha provocato un crollo delle immatricolazioni alimentate con questa tipologia di carburante: –62,9% nell’Unione, soprattutto a causa della diminuzione molto forte registrata nel principale mercato dell’area, l’Italia, dove nel secondo trimestre dell’anno le vendite nel segmento solo calate del -65,5% rispetto al secondo trimestre del 2021 (3.477 unità contro le precedenti 10.068).

Analoga situazione nella prima parte dell’anno con la diminuzione registrata in Italia (-63,1%) che trascina il risultato dell’eurozona al -59,3% (11.267 veicoli venduti di cui 7.605 solo in Italia; contro i 27.703 del primo semestre 2021, quando l’Italia, da sola ne aveva registrate 20.584 unità).

È andata un po’ meglio (ma non nel Bel Paese) per i veicoli alimentati con altri combustibili (principalmente GPL, ma anche etanolo e altri carburanti), che nel secondo trimestre, in Ue, hanno aumentato le vendite del +7,9% (+25,7% nel primo semestre dell’anno).

Anche in questo caso il principale mercato Ue, l’Italia, ha mostrato una decrescita nell’ultimo trimestre (-5,1%), mentre gli altri key market hanno registrato, invece, forti guadagni: Spagna (+57,6%), Francia (+21,9%) e Germania (+10,3%).

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