Mercato auto Italia: luglio ancora in calo; -0.8%

Nonostante un lieve recupero rispetto al semestre precedente, il settimo mese dell’anno segna ancora un calo, il tredicesimo consecutivo.

Nel mese di luglio le nuove immatricolazioni registrate in Italia sono state 109.580 (dati pubblicati ad inizio agosto dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili), appena lo 0,8% in meno nel confronto con luglio 2021; segnando pertanto un sostanziale pareggio dopo un semestre tutto in profondo rosso.

Quello che, solo apparentemente potrebbe essere valutato con un sospiro di sollievo per il mercato auto nazionale, tuttavia, nasconde una crisi orami conclamata come ha rimarcato, tra gli altri, UNRAE che nel Comunicato di commento ai dati di luglio sottolinea come già lo scorso anno si era registrato un calo del –19,2% su luglio 2020 e del -27,9% su luglio 2019 (ultimo anno prima della pandemia).

D’altro canto se si guarda al dato consuntivo dei volumi immatricolati nei primi sette mesi dell’anno si contano 793.856 unità, praticamente il -20,3% rispetto ai volumi dell’analogo periodo 2021 e del – 35,8% rispetto al 2019.

Per stimolare la ripresa della domanda, dopo l’esaurimento delle risorse nella fascia 61-135 g/Km di CO2, sarebbe opportuno estendere la platea dei beneficiari anche alle partite iva e al noleggio, ad oggi esclusi”, ha affermato il Presidente Anfia, Paolo Scudieri.
Questi canali di vendita permetterebbero, infatti, di dare un importante contributo alla diffusione della mobilità elettrica (BEV e PHEV). L’auspicio è che, con alcune piccole migliorie, ci possa essere un’accelerazione dell’utilizzo del bonus ed una spinta di mercato delle fasce 0-20 g/Km e 21-60 g/Km, in quanto resta di prioritaria importanza che le risorse ancora disponibili non vengano distolte per l’errata convinzione che siano in eccedenza rispetto alle stime annuali”.

Di analogo pensiero anche Michele Crisci, Presidente UNRAE che ha osservato come: “Nel primo semestre 2022 il 51% delle vetture a bassissime e basse emissioni fino a 60 g/Km, sono state acquistate da noleggiatori, enti e Società, canali che coprono il 32% del mercato totale delle auto: una prova evidente che l’inclusione delle persone giuridiche fra i beneficiari degli incentivi è indispensabile per rilanciare in maniera ampia ed efficace la transizione energetica in atto”.

È almeno necessario – ha aggiunto – estendere gli incentivi ai privati che utilizzano il noleggio a lungo termine, una categoria di consumatori esclusa senza motivo, attuando nei loro confronti una discriminazione senza motivo, operata in base alla modalità di approvvigionamento della vettura”.

Ancora più dettagliato l’intervento di commento da parte dell’Associazione dei Concessionari, Federauto, che per voce del Presidente, Adolfo De Stefani Cosentino, nel ricordare l’esaurimento degli incentivi della fascia 61-135 g/Km di CO2 terminati, la persistenza dei ritardi nelle consegne, l’aumento generale dei prezzi, soprattutto quelli legati all’energia e le diverse crisi in atto, ha auspicato che nel futuro della prossima legislatura possano trovare spazio le priorità del settore automotive, tra le quali: la revisione della fiscalità delle auto aziendali e lo svecchiamento del parco circolante (non solo di auto private, ma anche veicoli commerciali, veicoli industriali e veicoli adibiti al trasporto pubblico).

Senza dimenticare lo sviluppo di una infrastruttura capillare di reti di ricarica in grado di stimolare e supportare la diffusione dei veicoli elettrici e la necessità di “rimodulare i fondi dell’Ecobonus per l’anno corrente tra i veicoli M1, in quanto quelli relativi alle fasce 0-20 e 21-60 g/km di CO2, sono abbondantemente superiori alle reali necessità del mercato (fino ad ora è stato deciso solo uno spostamento di risorse verso i motocicli e motocicli elettrici), senza dimenticare che una riforma strutturale più ambiziosa incentrata sulla leva fiscale dell’auto aziendale avrebbe sostanziali impatti positivi sul mercato del nuovo, dell’usato e l’indotto nel suo complesso”.

Analizzando i dati di luglio dal punto di vista delle diverse alimentazioni, lo scorso mese si è assistito ad una inversione rispetto all’andamento degli ultimi mesi per le vetture alimentate a benzina che tornano a segno positivo, mentre il diesel continua a perdere consensi in linea con l’andamento generale.
Le alimentazioni GPL (che pure sono risultate in crescita da inizio anno), hanno perso punti percentuali in luglio e le vetture a metano risultano decisamente in calo in linea con l’andamento degli ultimi sette mesi.
Anche il complesso dei veicoli elettrici ha subìto un ridimensionamento lo scorso mese, ma il segmento degli ibridi (sia full che mild) continua ad essere favorito nella domanda.

Anche considerando il fatto che i mesi estivi, solitamente, non sono poi così favorevoli al mercato auto la situazione nel settore appare ancora piuttosto negativa e l’autunno che si prospetta, non è certo foriero di spiragli positivi.
Staremo a vedere.

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