Sicurezza stradale: italiani bocciati, al Sud solo 1 su 3 indossa le cinture

Solo 4 automobilisti italiani su 10 fanno viaggiare i bambini sul seggiolino, e al Sud soltanto uno su 3 usa le cinture di sicurezza anteriori, mentre quasi nessuno quelle posteriori. Ecco gli ultimi dati del sistema di sorveglianza su strada effettuato nell’ambito del Progetto Ulisse e condotto dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

sicurezza stradale

Le vacanze sono agli sgoccioli. Quasi tutti gli italiani sono rientrati o rientreranno nei prossimi giorni. Il traffico è stato intenso su tutte le autostrade, spesso da bollino rosso o addirittura nero. E tanti sono stati purtroppo gli incidenti, alcuni dei quali anche mortali, che hanno coinvolto decine di automobilisti. E, secondo i dati più recenti, spesso la colpa ricade proprio sulle cattive abitudini degli italiani in merito alla sicurezza in auto.

 

E’ quanto emerge dal Progetto Ulisse, realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che sulla base delle principali rilevazioni del sistema di sorveglianza su strada e dell’impiego dei dispositivi di sicurezza, evidenzia come solo 4 automobilisti italiani su 10 utilizzano il seggiolino per i bimbi e solo 1 italiano su 3 al Sud allaccia le cinture di sicurezza anteriori. Quasi nessuno, poi, si preoccupa di utilizzare correttamente quelle posteriori: 1 su 10 se ne cura.

 

La rete di rilevazione ha consentito di indagare sull’uso delle cinture di sicurezza anteriori, cinture di sicurezza posteriori, casco sulle due ruote motorizzate, seggiolini per bimbi e cellulare alla guida in 19 città distribuite su tutto il territorio nazionale che riguardano una popolazione residente di più di 9 milioni di abitanti, pari al 14,8% degli italiani. Nello specifico le analisi, realizzate in zona Urbana Centrale (UC), Urbana Periferica (UP) e in alcuni casi anche Extraurbana (EXT), hanno riguardato più di 185 mila utenti, mentre le realtà più monitorate sono state quelle del Nord e del Sud.

 

Il rapporto mostra che le aree di criticità sono relative all’uso delle cinture posteriori, che mediamente si attesta su una percentuale di poco superiore al 10%, dei seggiolini per bambini intorno al 40%, e delle cinture di sicurezza per i passeggeri sui sedili anteriori a meno del 35% al Sud.

 

Un discorso a parte meritano i dati sul cellulare alla guida: la prevalenza di utilizzo del telefonino si attesta attorno ad una media di poco superiore al 5%. “Questa percentuale – ha commentato Marco Giustini, responsabile del sistema Ulisse – in base a quanto emerge da indagini svolte tramite questionari o telefonate, sembra sottostimata. Ma poiché il rischio dovuto all’uso del cellulare si concretizza solo nel momento in cui viene utilizzato per telefonare o rispondere ai messaggi, il modo migliore per quantificare questo rischio è proprio la rilevazione su strada perché il dato osservato on the road è l’unico che tiene conto sia di quanti guidatori usano in maniera impropria il cellulare, sia per quanto tempo il cellulare viene usato durante la guida. In termini di salute pubblica serve a poco fare un’indagine per sapere quanta gente usa il cellulare mentre guida, se non si sa anche per quanto tempo il cellulare viene utilizzato”.

 

Per quanto riguarda l’uso del casco – ha continuato Giustini – i motociclisti che lo mettono sono 9 su 10, quindi superiori al 90%. Tuttavia, soprattutto nelle Regioni Meridionali, una quota marcata di utenti delle 2 ruote motorizzate, pur indossandolo, lo tiene slacciato o non correttamente allacciato”.

 

Una considerazione finale – ha concluso Giustini – va fatta in merito all’uso delle cinture di sicurezza sui sedili anteriori, ovvero all’unico dispositivo di sicurezza che, assieme al casco, è stato sempre presente nelle rilevazioni di Ulisse. Prima dell’entrata in vigore della patente a punti (luglio 2003), l’uso delle cinture di sicurezza dei passeggeri anteriori era modesto. La modifica del Codice della Strada ha prodotto immediati risultati, il primo dei quali è stato il repentino incremento dell’uso dei dispositivi di sicurezza, cinture e casco. L’uso delle cinture di sicurezza, in particolare, è più che raddoppiato, passando dal 30% al 70% a livello nazionale. Ma mentre al Nord, nel tempo, esso sembra essere rimasto costante in media attorno all’80%, al Centro presenta una leggera ma progressiva flessione nell’ordine di 5 punti percentuali; al Sud, invece, mostra un allarmante crollo di oltre 20 punti percentuali, tanto che oggi si è più vicini ai valori osservati prima della patente a punti che non a quelli immediatamente successivi alla sua introduzione”.

 

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