Italiani amanti dell’auto privata, ma aperti alla sharing mobility e all’elettrico
Il rapporto di Lorien Consulting in collaborazione con La Nuova Ecologia ha fotografato i comportamenti e le aspettative degli italiani, analizzando in maniera approfondita la prospettiva dell’elettrico.
È stato realizzato da Lorien Consulting in collaborazione con La Nuova Ecologia il 1° rapporto dal titolo “La mobilità sostenibile”, per analizzare il punto di vista degli italiani sul fronte degli spostamenti al fine di rilevarne i comportamenti e le aspettative.
Inizialmente lo studio si è concentrato sulle problematiche che preoccupano maggiormente la popolazione.
Al primo posto, per 9 italiani su 10 si trovano ancora una volta le tematiche economiche (lavoro/disoccupazione e mancata crescita economica); seguono la sicurezza (70%), correlata al tema immigrazione e guerre/terrorismo, il fisco (43%), con il problema della corruzione, dell’evasione fiscale e delle eccessive tassazioni, e la sanità (25%).
Cambiando contesto e addentrandosi nelle specifiche problematiche ambientali,la prima preoccupazione degli italiani risulta essere l’inquinamento (72%), sia atmosferico che industriale; seguono il dissesto ambientale (63%), inteso come dissesto idrogeologico, ma anche come disboscamento e spreco o scarsità di acqua, i rifiuti (32%) e i cambiamenti climatici (25%).
I soggetti che dovrebbero promuovere la salvaguardia dell’ambiente, secondo gli italiani, sono gli individui stessi (80%), sottolineando, in questo modo, la centralità dell’impegno personale quotidiano.
Tuttavia, restano fondamentali anche azioni di tutela a livello nazionale e locale da parte delle istituzioni (influenti per il 74% dei rispondenti), delle associazioni ambientaliste (23%) e delle imprese (11%).
Passando alle scelte di mobilità, dal rapporto emerge che ogni italiano utilizza in media 3,2 mezzi, prediligendo sia l’auto propria (92%), che viene utilizzata quotidianamente dal 42%, che moto e scooter (12%).
Chi usa il proprio veicolo, viaggia spesso anche con i mezzi pubblici urbani o extraurbani (69%) e sfruttando le opzioni di sharing mobility (20%), come il car pooling, il car sharing e le auto a noleggio, in maniera complementare, non sostitutiva, all’auto personale.
Sul fronte delle diverse tipologie di alimentazione per auto, conoscenza e sostenibilità non vanno di pari passo, anzi, sembrano quasi inversamente proporzionali.
Se, infatti, benzina e diesel sono le tipologie più conosciute (86% e 76%), sono considerate sostenibili solamente dal 10% e dall’8% dei rispondenti.
Viceversa, le auto elettriche e ibride, conosciute solo dal 37% della popolazione, sono ritenute le forme di alimentazione più sostenibili (33%).
Seguono il GPL (conosciuto dal 42%), alimentazione più sostenibile per il 25%, e il metano, sostenibile per il 21%, ma conosciuta solo dal 39%.
Praticamente sconosciuti bio-diesel e auto a idrogeno.
L’elettrico è la forma di alimentazione considerata più sostenibile, ma gli italiani ritengono difficile il rifornimento, sia in termini di tempistiche che di facilità di reperimento.
Benzina e diesel, sebbene considerate più inquinanti, hanno maggiori performance e una maggiore piacevolezza nel guidare.
Le auto a GPL e metano, infine, sono più economiche in termini di consumo, rispetto alle altre tipologie.
Il 72% degli italiani è decisamente favorevole a estendere all’Europa e all’Italia la proposta olandese di vietare la vendita delle auto a benzina o diesel entro il 2025; il 23% è addirittura “molto” favorevole.
“Dal primo rapporto “La mobilità sostenibile” – ha commentato Antonio Valente, AD Lorien Consulting – emergono due fattori consistenti: da un lato la forte propensione alla sharing mobility e dall’altro l’apertura, non solo culturale, ma sempre più oggettiva, verso la mobilità elettrica. Sono convinto che proprio il passaggio verso l’elettrico sarà uno dei territori su cui il sistema industriale, le istituzioni, le associazioni e i cittadini si confronteranno nell’immediato futuro”.
Per quanto riguarda la propensione all’acquisto, infatti, il 78% della popolazione spenderebbe in media l’11% in più del costo delle auto maggiormente inquinanti, per comprare un’auto sostenibile, a parità di prestazioni. C’è poi un 32% disposto a spendere ancora di più.
Certamente un costo inferiore della ricarica o incentivi fiscali potrebbero aiutare nell’acquisto effettivo di un mezzo considerato sostenibile come l’auto elettrica (così per il 73% del campione), ma aiuterebbe anche facilitare il rifornimento (65%), in termini di punti di ricarica facili da reperire, in città come fuori città, e della possibilità di ricaricare la propria auto da casa.