Omicidio stradale: gli incidenti mortali calano ma aumentano i “pirati” in fuga

Arriva il primo bilancio dell’ASAPS relativo alla norma sull’omicidio stradale che ha inasprito le pene per chi provoca incidenti. Crescono gli episodi di pirateria stradale +9,6%, ma calano nettamente i morti: 115 rispetto ai 146 del 2015.
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Dopo cinque passaggi in Parlamento e una doppia fiducia, la Legge sull’Omicidio stradale è divenuta tale il 24 marzo 2016 e già dal giorno successivo ha iniziato a dispiegare i suoi effetti.

I dati raccontano, infatti, risultati positivi. Secondo l’Osservatorio Pirateria stradale 2016 dell’ASAPS (Associazione degli Amici della Polizia stradale) nel 2016 le vittime di incidenti sulla strada sono state il 5% in meno rispetto all’anno precedente. Un numero incoraggiante, se si considera che 2014 e 2015 erano stati anni orribili, segnati da un aumento dei decessi in un’escalation che ha richiesto poi la necessità di una svolta.

C’è però un dato ancora più importante: se del 2016 si analizzano solo gli ultimi 9 mesi, quelli in cui la legge è diventata operativa, le statistiche sono ancora più incoraggianti. Calano nettamente gli incidenti, i feriti, i morti: 115 rispetto ai 146 del 2015, -21,2%. I documenti della Polizia stradale e dei Carabinieri confermano che anche nei primi due mesi di questo 2017 le cose vanno meglio rispetto al passato: le vittime sono 207 contro 219, il 5,5% in meno, e lo stesso trend è seguito anche dai dati degli incidenti sulle strade urbane sorvegliate dalle Polizie municipali. C’è anche un netto calo del 20% tra le vittime dei cosiddetti “incidenti del sabato sera”, quelli delle ore notturne dei weekend.

I dati dello studio ASAPS sono stati presentati il 24 marzo scorso in occasione del Seminario organizzato dal Comune di VeronaOmicidio stradale un anno dopo”, con il patrocinio dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture.

Resta ancora di difficile raggiungimento l’obiettivo europeo del dimezzamento delle vittime e dei feriti nel 2020 – ha spiegato Roberto Sgalla, dirigente delle Specialità della Polizia (tra cui la stessa Stradale) – e la maggiore vulnerabilità è data dalle città e dalle strade extraurbane, dove alla fine si verifica il 90% dei sinistri. Le prime stime sono però molto incoraggianti. Il vero effetto deterrente arriverà dalle sentenze, che per ora sono meno delle dita di una mano. Anche l’arresto in flagrante non fa ancora abbastanza paura perché in questi casi dura 24 ore, senza passare dal carcere”.

Quindi, solo quando arriveranno le pene inevitabilmente dure per gli incidenti mortali si capirà quanto la legge sia severa. Finora sono arrivati tre pronunciamenti in tempi veloci, frutto del rito abbreviato e con lo sconto di un terzo della pena. Sono state, comunque, “batoste”: dieci anni all’automobilista che ha ucciso un uomo sull’A12 in Liguria, a Moneglia, guidando ubriaco, senza patente e senza assicurazione. Undici anni a Messina allo sconsiderato che, gareggiando per le strade della città, ha travolto e ammazzato una ragazza di 23 anni; lo sfidante è stato condannato a 7 anni.

Se mantenessimo davvero la media dei primi 9 mesi, un 6,7% in meno, potremmo sfiorarlo davvero l’obiettivo del dimezzamento delle vittime nel 2020 rispetto al 2010, con un calo del 49,8%” ha dichiarato Giordano Biserni, presidente dell’ASAPS.

Un dato però meno positivo c’è stato : il numero delle fughe, delle omissioni di soccorso, dopo l’incidente grave: 1.192 con incremento del 9,6% rispetto alle 1.087 fughe del 2015. L’84,6% degli atti di pirateria – 1.009 contro 183 – avviene di giorno. E sono le categorie deboli della strada, in modo particolare bambini e anziani, a pagare un prezzo altissimo in termini di mortalità e lesività: 147 sono i minori coinvolti, 127 gli anziani coinvolti, rispettivamente il 9,5% e l’8,2%. Tra i minori, quelli di età inferiore ai 14 anni, cioè i bambini rimasti vittima di questo atto di vigliaccheria stradale, gli episodi sono stati in tutto 81 (70 l’anno prima), 3 bambini sono rimasti uccisi (2 nel 2015 – 2,6%) e 87 feriti (6,1%).

Di fronte a pene molto elevate, c’è chi tenta il tutto per tutto, anche se rischia di peggiorare ulteriormente la sua posizione: la Legge prevede l’innalzamento della pena da un terzo a due terzi per chi scappa. Nel caso più grave, l’incidente con vittime seguito dalla fuga, si sfiora anche l’ergastolo della patente: il documento è sospeso cioè per trent’anni.

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