Mercato auto europeo: a settembre timido segno di ripresa

Da inizio anno, le perdite per il mercato auto europeo ammontano a 3,55 milioni immatricolazioni (-29,3%), mentre le previsioni indicano una chiusura del 2020 in calo record, a -25%.

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Dopo i crolli drammatici nel periodo dei lockdown il mercato auto europeo registra il primo leggero segno positivo dall’inizio dell’anno.

Secondo i dati diffusi dall’ACEA, a settembre sono state immatricolate 1.300.048 autovetture nell’area EU+EFTA+UK, appena 14.500 unità in più con un incremento dell’1,1% su settembre 2019.

Si tratta di una crescita certamente modesta, ma potrebbe rappresentare l’inizio dell’inversione di tendenza dopo il disastroso impatto della vicenda coronavirus.

Il segno positivo di settembre è dovuto essenzialmente agli incentivi varati in molti mercati.

Per aiutare il settore auto ad essere resiliente, molti paesi europei hanno, infatti, sostenuto la domanda di auto con piani di incentivazione (Francia, Germania, Spagna, Italia), che hanno consentito sia di smaltire le auto ferme sui piazzali per il lockdown sia di sostenere il mercato di auto a zero e a basse emissioni.

Sono state favorite soprattutto le vendite di vetture elettriche e ibride plug-in che fanno registrare quasi ovunque crescite importanti, anche se in valori assoluti le loro immatricolazioni sono ancora decisamente modeste e quindi il recente recupero deriva anche da un migliore andamento delle vendite di vetture con alimentazioni tradizionali.

Il segnale positivo di settembre non può certo far dimenticare il quadro catastrofico che si sta delineando per l’intero 2020.

Nel periodo gennaio-settembre 2020, la flessione del mercato auto europeo resta molto marcata a -29,3%, con forti ribassi a doppia cifra in tutti i Paesi.
Sebbene secondo le stime dell’Eurozone economic outlook, il Pil e gli altri aggregati economici dovrebbero registrare una ripresa nel terzo trimestre, grazie a una crescita congiunturale della produzione industriale e degli investimenti, si prospetta un successivo quarto trimestre nuovamente in rallentamento, e le previsioni indicano una chiusura del mercato auto europeo 2020 in calo record, a -25%.

Per una ripresa significativa del mercato dell’auto, in quel che resta del 2020 e soprattutto nel 2021, sono necessarie tre condizioni – ha dichiarato Gian Primo Quagliano, Presidente del Centro Studi Promotor – e cioè che i governi varino politiche di sostegno al settore dell’auto più incisive di quelle fin qui adottate, che non vi siano nei prossimi mesi nuove fermate dell’attività produttiva e che i primi segnali di ripresa dell’economia, dopo il crollo della prima parte del 2020, si consolidino e si rafforzino”.

Resta ancora aperto il fronte UE-UK del dopo-Brexit.
Il Consiglio europeo sta sollecitando Londra per rendere possibile un accordo alla scadenza del periodo di transizione alla Brexit e i leader dell’industria automobilistica europea hanno unito le forze per chiedere all’UE e al Regno Unito di garantire un ambizioso accordo di libero scambio senza ulteriori indugi.

Secondo nuovi calcoli il “no deal” alla fine della transizione costerebbe al settore automobilistico paneuropeo circa 110 miliardi di euro di perdite commerciali nei prossimi 5 anni, con notevoli ricadute anche in termini occupazionali.

Analizzando le vendite di autovetture a settembre nei 5 major markets europei si registra complessivamente una crescita dello 0,3%, quasi 3.000 unità in più rispetto a settembre 2019.
L’Italia segna il risultato migliore con un incremento del 9,5%, segue a poca distanza la crescita della Germania (+8,4%), flessioni contenute interessano la Francia (-3,0%) e il Regno Unito (-4,4%), mentre una nuova riduzione a doppia cifra coinvolge la Spagna (-13,5%).
Nel cumulato da inizio anno, i 5 major markets risultano ancora tutti in flessione a due cifre.
In questo caso l’Italia consuntiva un calo del 34% circa, in linea con la Gran Bretagna e un po’ migliore della Spagna, ma decisamente peggiore di Francia e Germania.

 


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