Veicoli commerciali Ue: in aprile il mercato è cresciuto del 179,2% (+42,1% nel quadrimestre)

Rimonta apparente nel confronto col primo mese dello scorso anno ad aver subìto in pieno il peso delle chiusure e delle restrizioni anti-covid.

Il mercato Ue dei veicoli commerciali sembra decisamente in ripresa, almeno soffermandosi ad una analisi “epidermica” dei dati forniti stamane dall’ACEA – l’Associazione europea dei costruttori di autoveicoli, dal momento che, come d’abitudine il confronto viene fatto sulla base dei numeri dell’anno precedente. Ma proprio l’esigua base di vendita della prima parte dello scorso anno – quella che ha subìto più direttamente gli effetti di chiusure e restrizioni – ha reso possibile questa crescita apparente.

Ebbene, nel mese di aprile l’analisi delle nuove immatricolazioni nel settore dei veicoli commerciali ha visto, in area Ue, una crescita decisa del 179,2%, per un totale di 171.283 unità rispetto alle 61.347 di aprile 2020 (la percentuale sale al +199,8% se si prende in considerazione il totale dei risultati conseguiti nell’Unione + Paesi EFTA + Regno Unito).
In conseguenza del confronto con la caduta provocata dalle reazioni al primo diffondersi della pandemia dello scorso anno, tutti i mercati presi in esame lo scorso mese hanno registrato forti guadagni percentuali anche a tre cifre.

Fra i quattro mercati-chiave spicca l’Italia con una crescita del +642,3%, seguita dalla Spagna (+547,3%) e dalla Francia (+412,9%), mentre la Germania, pur presentando un risultato positivo, ha registrato un aumento delle immatricolazioni più basso (+60,0%).
Anche il risultato del primo quadrimestre è positivo: +42,1% pari a 673.179 unità nel cumulato; ben 199.385 in più a livello UE (e la percentuale di crescita sale a +44,7% se si considera il totale delle registrazioni Ue+EFTA+UK).

Anche in questo caso tutti i mercati hanno conseguito crescite percentuali a due cifre e, fra i major market è ancora una volta l’Italia ad aver totalizzato l’incremento percentuale maggiore: +75,1%, seguita da Francia (+62,9%), Spagna (+43,8%) e Germania (+15,1%).
Ma vediamo insieme i dati scorporati dai vari segmenti.

Nuovi veicoli commerciali leggeri (LCV – Light Commercial Vehicles) fino a 3,5 tonnellate.
Il mese scorso in area Ue si è assistito ad una crescita imponente delle vendite di nuovi furgoni, +209,5% pari a 143.185 unità immatricolate contro le appena 46.263 di aprile 2020. Tutti i mercati dell’area hanno contribuito, ad eccezione della sola Svezia che, il mese scorso, ha registrato una decrescita del 23,4%.
Dei quattro principali mercati dell’aera l’Italia è quella che ha registrato la crescita maggiore: +972,1% seguita da Spagna +771,0%, Francia +471,2% e Germania +70,8%.

Le performance complessive del segmento nel primo quadrimestre dell’anno sono aumentate del 45,9% (pari a 562.075 unità contro le precedenti 385.366), soprattutto in conseguenza delle positività registrate negli ultimi due mesi. Anche in questo caso tutti i mercati hanno reagito più che bene con guadagni a due cifre.
La domanda di furgoni è aumentata, ovviamente, nei quattro mercati principali, sempre con l’Italia in testa (+83,7%), seguita da Francia (+ 67,5%), Spagna (+ 47,9%) e Germania (+ 16,5%).

Nuovi veicoli commerciali pesanti (Heavy Commercial Vehicles) di 16 tonnellate e oltre.
Lo scorso mese il segmento dei nuovi autocarri pesanti ha visto raddoppiare le unità immatricolate in area Ue rispetto ad aprile 2020 (21.889 unità contro le precedenti 10.76l, pari al +103,3%).
Diffusi aumenti a due e a tre cifre nella fotografia scattata da ACEA che, tuttavia, evidenzia anche due variazioni negative a carica di Finlandia e Grecia.
A contribuire al risultato complessivamente positivo del mese sono stati i 4 major market col loro peso in termini registrazioni: Italia (+183,8%), Francia (+ 156,8%), Spagna (+ 115,0%) e Germania (+ 44,0%).

Situazione quasi analoga nel cumulato quadrimestrale che registra una variazione percentuale positiva del 33,2% paria 85.858 unità vendute in totale in tutta l’area contro le 64.446 dello scorso anno. Diffusi i guadagni a due e a tre cifre (sempre ad eccezione di Finlandia e Grecia) e buoni i risultati dei quattro mercati-chiave con l’Italia ancora in testa (+49,1%), seguita da Spagna (+ 34,2%), Francia (+ 29,3%) e Germania (+ 17,1%).

Nuovi veicoli commerciali medi e pesanti (Medium and Hevy Commercial Vehicles) oltre 3,5 tonnellate
Cresciute, lo scorso mese, le immatricolazioni di nuovi veicoli commerciali pesanti che, in area Ue hanno raggiunto la quota di 26.256 unità contro le precedenti 14.096 di aprile 2020 (+86,3%).
Diffusi i guadagni percentuali a tre cifre anche al di fuori dei quattro maggiori mercati: la Polonia si conferma fra i leader per volumi e crescita (+241,2%) ma si segnalano, ovviamente, anche le performance dei mercati più grandi dell’Europa occidentale: Italia (+170,7%), Francia (+163,2%), Spagna (+95,5%) e Germania (+32,6%).

Nella fotografia del cumulato quadrimestrale che ha registrato una variazione percentuale positiva del 28,5% rispetto al primo quadrimestre 2020 (102.708 unità contro le 79.930 di allora) spicca ancora una volta il primo piano dell’Italia nel gruppetto dei mercati-chiave (+ 46,0%), seguita da Francia (+ 32,4%), Spagna (+ 25,3%) e Germania (+ 12,7%).

Nuovi autobus e pullman medi e pesanti (Medium and Heavy Buses & Coaches) oltre 3,5 tonnellate.
Numeri più bassi nel segmento dei veicoli commerciali adibiti al trasporto di persone: le immatricolazioni di nuovi bus e pullman sono aumentate nell’area Ue solo dell’86,4%, raggiungendo 1.842 unità vendute contro le appena 988 di aprile 2020.

In questo segmento i volumi di mercato sono decisamente inferiori in rapporto alle altre tipologie di veicoli commerciali e le vendite, nei vari mercati, si contano a poche decine o poche centinaia e ad alzare la media dell’area hanno contribuito molto le variazioni percentuali eccezionalmente positive (in rapporto ai volumi interni) di Paesi come Austria, Estonia, Irlanda che hanno registrato crescite a quattro cifre.

La fotografia dei quattro maggiori mercati europei vede la situazione ribaltata rispetto agli altri segmenti, con Francia e Spagna in testa entrambe con variazione percentuale positiva del 103,6%, seguite dalla Germania (+73%) e infine dall’Italia (+25%).

Nel periodo gennaio-aprile la domanda di autobus e pullman si è leggermente contratta rispetto al primo quadrimestre dello scorso anno: -1,2% che equivale ad una perdita di 102 unità complessive.
In questo caso il comportamento dei vari mercati è stato meno omogeneo con diffusi segni negativi che hanno coinvolto anche i mercati chiave.
Fra questi è la Spagna ad aver registrato il calo più evidente (-26,5%), ma anche Italia e Germania hanno evidenziato flessioni, seppur più contenute (rispettivamente: -9,7% e -8,8%).
Il mercato francese, diversamente, ha conseguito un guadagno dell’11,2%.

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