Mercato auto Italia: la ripresa di maggio sul 2020 non nasconde il calo effettivo dal 2019

– 27,9% in rapporto a maggio 2019. Per il settore auto nazionale servono misure adeguate di sostegno in grado di favorire il rinnovo del vetusto parco circolante.

È un appello accorato al rifinanziamento degli incentivi per la fascia 61-135 g/Km di CO2 a fronte di rottamazione quello che ANFIA, FEDERAUTO e URAE hanno rivolto congiuntamente in data 1° giugno.

Il comunicato, che segue il precedente del 21 maggio è stato diramato in concomitanza con l’uscita dei dati relativi al mercato italiano auto per il mese di maggio resi noti dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile.

Ebbene, secondo la “fotografia” scattata dal Ministero e ripresa dalle tre organizzazioni che rappresentano la filiera automobilistica, nazionale, i costruttori esteri e i concessionari, lo scorso mese sono state immatricolate 142.730 nuove auto una crescita del +43% rispetto alle 99.842 unità registrate a maggio 2020 (caratterizzato da un crollo del 49,6% in conseguenza della pandemia e delle note misure di contenimento e chiusura).

Tuttavia, proprio per la comprensibile eccezionalità dell’evento che ha sconvolto il 2020, un confronto più realistico sull’andamento del mercato gli addetti ai lavori lo fanno con l’ultimo anno normale; il 2019 e, a questo punto il dato dello scorso mese rivela una perdita di 55.000 vetture pari ad un calo del 27,9%: “il più pesante degli ultimi mesi”, sottolineano le tre Organizzazioni che hanno rimarcato come i cali di marzo e di aprile si siamo attestati, rispettivamente, su -12,7% e -17,1% nei confronti con gli stessi mesi del 2019.

A conti fatti, spiegano ANFIA, FEDERAUTO e UNRAE: “I dati del mercato di maggio in Italia evidenziano le forti difficoltà dell’auto a risollevarsi dalla crisi e annullano, inoltre, il pur timido tentativo di ripresa dei mesi scorsi sostenuto dagli incentiviAnche rispetto alle circa 100 mila vetture vendute a maggio 2020, il recupero (+43%) è lontano dall’ipotizzare un allontanamento della crisi”.

Tanto più che considerando i numeri del mercato nei primi cinque mesi dell’anno si può osservare che sono state immatricolate 735.125 unità; + 62,8% rispetto al cumulato dell’analogo periodo 2020, ma un più realistico -19,3% rispetto a gennaio-maggio 2019.

ANFIA, FEDERAUTO e UNRAE hanno voluto sottolineare: “come il dato di maggio sia la prova numerica della brevissima durata degli incentivi per la fascia 61-135 g/Km di CO2, esauriti troppo presto per innescare un effetto volano sul nostro mercato”, inoltre, come ribadito dai tre soggetti nel corso di un’audizione presso la Commissione Bilancio della Camera: “l’auspicio è che nell’iter di conversione del così detto DL Sostegni-bis trovino spazio adeguate misure volte a sostenere il settore, favorendo il rinnovo di un parco circolante molto anziano”.

Su questo punto in particolare, le tre Associazioni hanno ricordato come gli ultimi dati dell’Automobil Club d’Italia abbiano rilevato che il nostro è il parco auto circolante tra i più vetusti d’Europa, la cui età media è addirittura cresciuta di 5 mesi lo scorso anno.

La strada efficace per sostenere adeguatamente il settore auto nazionale, da un lato, e contribuire allo svecchiamento del parco auto circolante, per le tre organizzazioni, è una sola: “è necessario rifinanziare per l’anno corrente, con una dotazione adeguata e non effimera, gli incentivi per la fascia 61-135 g/Km a fronte di rottamazione, i quali hanno dimostrato di incontrare il forte gradimento dei consumatori e di ottenere effetti molto incisivi sull’ambiente”.

Senza dimenticare, peraltro, il rinnovo degli incentivi destinati all’acquisto di veicoli commerciali di ultima generazione e tenendo altresì conto del fatto che tali incentivi rappresenterebbero anche un investimento per l’Erario, più che un sostegno, grazie all’incremento di gettito IVA e IPT derivante dalla vendita delle nuove vetture.

Ma i problemi per il settore auto nazionale non si esauriscono qui.
Le tre Associazioni, infatti, hanno voluto rimarcare anche come un ulteriore fattore di aggravio sia la crisi della fornitura dei semiconduttori, che sta ingenerando un ritardo nella consegna delle vetture nuove al punto che, hanno richiesto: “il limite attualmente previsto entro il quale concludere una prenotazione con Ecobonus passi da 180 a 300 giorni, così da non vanificare l’efficacia della misura”.

Una ulteriore misura di sostegno chiesta da ANFIA, FEDERAUTO e UNRAE riguarda la richiesta di modificare con urgenza la normativa sulle vetture aziendali in fringe benefit, adeguandola ai valori della nuova procedura di omologazione in WLTP.

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