Techemet: il partner ideale per la valorizzazione dei catalizzatori
Affidabilità, puntualità, trasparenza e formazione nelle parole del responsabile ambiente e qualità di LBR Demolizioni, Giuseppe Lobartolo, dal 2007 fornitore Techemet in Sicilia
Da sempre chi fornisce servizi di qualità, ha il miglior riscontro del proprio operato non solo a partire dai numeri del mercato, ma soprattutto dal confronto con il sentiment della propria clientela.
Nel caso di Techemet, multinazionale americana con sede in Texas, una fra le più grandi raffinerie e fonderie di catalizzatori per automobili al mondo, un riscontro effettivo può ben farsi su base nazionale considerando che, in Italia, è presente da più di vent’anni, dapprima con il marchio Invemet, e recentemente, da fine 2020, con Techemet Italia; sempre mantenendo una posizione di primo piano nel trattamento dei catalizzatori esausti in partenership con Centri di Autodemolizione di qualsiasi dimensione, piccoli e grandi raccoglitori, nonché aziende di recupero metalli e Case automobilistiche.
E proprio dalla voce di un imprenditore che nel suo ambiente rappresenta un anello fondamentale della filiera del fine vita dei veicoli abbiamo voluto raccogliere alcune impressioni sull’operato di Techemet Italia.
Lui è Giuseppe Lobartolo, socio, nonché responsabile Ambiente e Qualità di LBR Demolizioni realtà relativamente giovane (essendo nata nel 2005), eppure già affermata nel settore dell’autodemolizione all’interno del quale garantisce tutti i servizi riguardanti il fine vita dei veicoli: raccolta e trasporto, visure e cancellazioni dal PRA, trattamento e smaltimento finale grazie ad un team preparato e ad un impianto di rottamazione all’avanguardia (18.000 m2 strategicamente al centro del territorio siciliano nel comune di Mazzarino – CL), che operano per conseguire la piena soddisfazione del cliente in parallelo col massimo rispetto per l’ambiente.
Rispetto che si concretizza nell’impegno quotidiano a lavorare con un Sistema Ambientale Certificato UNI EN ISO 14001:15 (Certificazioni Mediterranee) nella più ampia cornice di un Codice Etico riferito all’applicazione del D. Lgs 231/01 e s.m.i., approvato dalla società già nel 2017.
“Accanto all’attività prevalentemente riferita all’autodemolizione – spiega Lobartolo – la nostra società si occupa anche di raccolta e trasporto di rifiuti speciali e rifiuti speciali pericolosi, così come una parte importante del lavoro è data dal riutilizzo della ricambistica di seconda mano proveniente da autovetture e autobus che ritiriamo, senza contare la vendita di automezzi usati, principalmente di provenienza dai parchi dismessi dalle Forze dell’Ordine”.
“Il nostro core business, comunque, rimane l’attività di autodemolizione che affrontiamo con la dovuta cura e il rispetto delle norme per conseguire il massimo recupero e riutilizzo”.
Può raccontarci come ha conosciuto Techemet Italia?
“Guardi, il rapporto con Techemet, allora era Invemet, è cominciato sin dai primi passi mossi dalla nostra attività, già nel 2007 quando ci arrivò all’impianto una semplice e tradizionale cartolina di presentazione; una forma di comunicazione piuttosto inusuale già allora, ma evidentemente efficace nella sua rassicurante tradizionalità”.
“È bastato un contatto telefonico e dopo un paio di settimane abbiamo ricevuto la visita del loro responsabile di zona il quale, con grande professionalità ci ha aperto un mondo di opportunità legate alla vendita e al recupero dei metalli preziosi derivanti dai catalizzatori esausti. All’epoca non erano poi così tante le auto demolite che montavano una marmitta catalitica e anche dal punto di vista degli operatori del fine vita dei veicoli c’era parecchia inconsapevolezza ed ignoranza in materia”.
“Invemet, prima ancora di proporci il ritiro, ci ha fornito la giusta formazione e preparazione insegnandoci a distinguere e selezionare i diversi catalizzatori e ampliando di fatto il nostro business”.
“Devo sottolineare, poi che a partire da un semplice relazione di tipo professionale, di per se, peraltro, estremamente positiva e qualificante, nel tempo il rapporto si è evoluto arrivando a sfociare sempre più in una viva amicizia con tutto lo staff coordinato dal Dott. Giovanni Greco, tra l’altro presidente di Techemet Europa”.
Quali sono stati i punti di forza che vi hanno spinto a credere in Techemet e a proseguire nel rapporto professionale?
“I fattori che ci hanno colpito positivamente e che ci vengono confermati anche oggi riguardano tutti la grande limpidezza nella trasmissione delle informazioni tecniche e sugli sviluppi economici legati alla gestione ottimale dei catalizzatori a fine vita: la trasparenza nelle operazioni di valutazione dei materiali, la rapida trasmissione delle comunicazioni afferenti l’andamento del mercato e delle quotazioni, il rispetto della puntualità nell’invio dei preventivi, la tracciabilità ineccepibile di tutte le operazioni e delle movimentazioni e, soprattutto, l’organizzazione logistica impeccabile nella gestione degli appuntamenti e dei ritiri, cosa di non poco conto se si considera la fitta rete di fornitori che Techemet gestisce sul territorio siciliano”.
Se dovesse consigliare ad un suo collega imprenditore dell’autodemolizione di affidare i propri catalizzatori a Techemet, quali argomenti sceglierebbe?
“Innanzi tutto, il know how unico a livello globale sul prodotto-catalizzatore e un’organizzazione seria quale solo una struttura multinazionale può garantire. Techemet può vantare uno staff tecnico-scientifico e laboratori analisi di altissima precisione in grado di studiare e verificare come valorizzare al massimo ogni singolo pezzo, ogni marca, ogni tipologia di prodotto, anche quelli più recenti in termini di immissione sul mercato. Questo modus operandi va non solo a vantaggio della stessa società com’è giusto che sia, d’altronde, ma anche a vantaggio di ogni singolo fornitore che vede aumentare onestamente il proprio profitto.
E poi, come ho accennato poc’anzi, la grande trasparenza e puntualità nel lavoro, nei servizi e anche nei pagamenti, cosa, quest’ultima, particolarmente gradita in questo periodo”.