Mercato auto Europa: anche maggio in rosso: -11,2% nell’Ue

Prosegue la spirale negativa che da tempo trascina in basso la domanda di nuove auto in Europa, mentre il futuro del settore sembra imbrigliato dalle tante crisi innescate sui mercati.

Il mese di maggio per il mercato europeo degli autoveicoli segna ancora rosso, giungendo all’undicesimo mese consecutivo di calo.
Lo afferma l’ACEA che in data 16 maggio ha diffuso i dati registrati nell’Unione e dell’intera Europa occidentale; dati decisamente negativi: -13,7% nel confronto con i primi cinque mesi del 2021 (Ue); -12,9% (UE+EFTA +UK); -11,2% in rapporto a maggio 2021 (UE); -12,5% (UE+EFTA +UK).

In sostanza, nel mese di maggio le immatricolazioni di auto nuove hanno raggiunto la quota di 791.546 unità nel mercato dell’Ue (a maggio 2021 era state 891.125); mentre nel periodo gennaio-maggio il computo si è assestato alle 3.721.774 unità, in deciso calo rispetto alle 4.313.839 dell’analogo periodo 2021.

Tuttavia, se si guarda al risultato complessivo dell’Europa occidentale e si raffronta il dato consuntivo con quello dell’ultimo maggio precedente la pandemia, la differenza percentuale è decisamente più marcata: -34,3%.

Al quinto mese dell’anno le perdite sono evidenti nella maggior parte dei mercati europei e alla tendenza negativa non si sono sottratti i mercati principali fra i quali è proprio l’Italia ad aver registrato la performance peggiore: -15,1%, seguita da Spagna (-10,9%), Germania (-10,2%) e Francia (-10,1%).

Né il consuntivo dei primi cinque mesi dell’anno lascia molto spazio alla fantasia: anche in questo caso è il Belpaese quello che ha registrato le perdite maggiori (-24,3%), seguito dalla Francia (-16,9%) e dalla Spagna (-11,5%), mentre Germania è riuscita a contenere il risultato negativo ad una cifra percentuale (-9,3% ).

E il futuro si prospetta tutt’altro che roseo.
Un commento dall’UNRAE Unione Nazionale Rappresentati Autoveicoli Esteri evidenzia il rischio che, sulla base dei risultati raggiunti nella prima parte dell’anno, il 2022 si possa chiudere “sotto i 10 milioni di auto vendute, con una perdita di circa 1/3 rispetto ai numeri del periodo pre-pandemia e -7,4% rispetto al 2021”.
Senza contare l’effetto amplificante, in senso negativo, dato dal perdurare del conflitto russo-ucraino ed il rallentamento della catena degli approvvigionamenti dal colosso asiatico.

In questo contesto, rimarcano dall’Associazione, il rispetto degli obiettivi del programma FitFor55 al 2035, così come approvati dal Parlamento Ue pochi giorni fa, sono certamente ambiziosi e necessitano di sforzi che non coinvolgono solo le Case automobilistiche, ma anche tutti i Paesi Ue ai quali chiedere obiettivi vincolanti e precisi in rapporto al potenziamento delle reti e infrastrutture di ricarica e adeguati fondi per il sostegno alla domanda dei veicoli elettrici ed elettrificati.

Sarebbe molto opportuno – ha rilanciato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor nel comunicato di commento ai dati diffusi da ACEA – che le autorità di Bruxelles, così attente alla mobilità del futuro oltre che all’ambiente, adottassero o suggerissero agli stati membri provvedimenti per rilanciare oggi il mercato dell’auto che è al collasso e che vede già volumi di immatricolazioni che in tutta l’area sono insufficienti per garantire la normale sostituzione dei veicoli giunti a fine vita e ciò con grave pregiudizio per l’ambiente e per la sicurezza della circolazione”.

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