IV Congresso Nazionale C.A.R.: Alfonso Gifuni confermato presidente

La squadra dirigente è stata rieletta in toto, segno della fiducia della base associativa sul lavoro svolto finora e sulle prospettive rappresentate dalle sfide future.

Squadra che vince non si cambia!
È quanto emerso, sostanzialmente, dal IV Congresso Nazionale della Confederazione degli Autodemolitori Riuniti – C.A.R., tenutosi a Lecce, lo scorso venerdì 9 giugno, presso la Sala Bernini del Grand Hotel Tiziano e dei Congressi e che ha riconfermato in toto la presidenza di Alfonso Gifuni e tutto il gruppo consiliare.

Un evento che ha visto la presenza di oltre un centinaio di aziende di autodemolizione e che, nella sua articolazione, accanto agli adempimenti statutari, si è fregiato di due interessanti momenti formativi: il primo legato ad un aggiornamento del programma gestionale Gest CAR , specifico per la categoria degli autodemolitori e fortemente voluto dalla C.A.R., a cura di Ecodat; il secondo, incentrato sulla gestione dei veicoli elettrici, con particolare riferimento alle procedure di messa in sicurezza, smontaggio e stoccaggio del mezzo e delle batterie in considerazione della maggior pericolosità dovuta alla tensione presente nelle batterie stesse. Senza considerare il rischio incendio e le particolari procedure di estinzione.

Di ampio respiro e di notevole impatto, per la ricchezza dei temi affrontati, è stato, però, il momento centrale del congresso; il Convegno dal titolo: “Il futuro del nuovo mercato degli ELV”, che ha tentato di fare il punto sulle sfide che la C.A.R. ed il segmento tutto dell’autodemolizione, dovranno affrontare nel prossimo futuro: dalla sempre più massiccia presenza sul mercato dei nuovi sistemi di propulsione delle autovetture che comporta nuove metodologie di smontaggio, trattamento e stoccaggio, alla presenza nel sistema di gestione del fine vita dei veicoli di soggetti che hanno una forza imprenditoriale mai sperimentata finora, sino alla riforma del sistema normativo a livello Ue stante la prossima revisione della Direttiva ELV.

Sul podio si sono succeduti, in apertura, gli interventi di Alessandro Levizzari, Circular Economy exper di Stellantis e Annalisa Genero, Circular Economy ELV ELB Specialist di Stellantis i quali hanno ribadito lo spirito di collaborazione che il Gruppo intende proseguire ad applicare ai partner della filiera come gli autodemolitori.

Sul tavolo, la spinosa questione relativa agli obiettivi di decarbonizzazione che il Gruppo s’è dato al 2038 e che, giocoforza, comporterà una ricaduta anche sul fine vita dei veicoli; secondo Levizzari, questo: “significherà un allargamento dell’interesse soprattutto sulla possibilità di chiudere il cerchio, magari senza interferire nel business, ma stiamo pensando a nuovi accordi con le aziende di autodemolizione, magari per acquistare i materiali da demolizione come plastica e metalli… l’esigenza è quella di ripensare alcune possibili collaborazioni, magari con quelli che saranno interessati a collaborare, per stipulare degli accordi per il rientro di quei materiali che diventeranno strategici per la costruzione dei nuovi veicoli”.

La partnership tra demolitori e ACI e il ruolo fondamentale di questi nell’intermediazione fra cittadino e PA è stato al centro dell’intervento di Paolo de FacendisDirettore Territoriale ACI per la Puglia, il quale, a partire da una disamina delle novità introdotte dal Registro Telematico Unico, ha ribadito come la relazione che sempre più si dovrà sviluppare fra imprese di autodemolizione e ACI: “è quella del conseguimento di un obiettivo comune: business per voi e miglioramento dei servizi per noi”.

Ad auspicare una maggiore vicinanza fra la Polizia Stradale e le imprese di autodemolizione è stata Lucia Tondo, Dirigente Polizia Stradale di Lecce, intervenuta per ricordare il ruolo della PS, in termini di prevenzione e repressione dei reati e che ha sottolineato positivamente come: “è fondamentale che si stia dalla stessa parte, quella della legalità e del rispetto delle regole”.

Tornando sul futuro della filiera ELV, Antonio CernicchiaroVice Direttore Generale UNRAE, ha focalizzato il suo intervento sull’evoluzione delle norme di settore in atto a livello Ue. “La sostenibilità impone una direzione molti netta non solo nella produzione di autoveicoli ma anche nel recupero di materiali, questo non vuole dire che dovranno essere stravolte tutte le eccellenze che sono nate nella filiera. Noi siamo convinti che la filiera con le regole attuali funzioni bene e vogliamo ribadire una direzione abbastanza segnata verso una comunità che funziona”.

L’Europa spesso produce dei Regolamenti che impongono ai Paesi membri dei tempi differenti rispetto a quelli che servirebbero alle singole nazioni per metabolizzarne i contenuti senza che questi rischino di produrre scossoni all’interno delle diverse economie”; cosi Adriana Poli Bortone, ex Ministro delle risorse agricole, alimentari e forestali, ex sindaco di Lecce ed ex parlamentare Ue, intervenuta per un saluto.
Per carità – ha proseguito – nessuno è contro la transizione ecologica, però dobbiamo capire su quale tessuto economico si calano queste normative, perché la tutela della nostra economia è altrettanto importante”.

Sulla necessità di riflettere insieme sul fatto che, allorquando in una catena che dovrebbe essere sinergica si creano tensioni i primi ad approfittarne sono coloro che operano nell’illegalità, è stato l’intervento di Giuseppe Giove, Generale di Divisione dell’Arma dei Carabinieri, il quale ha concentrato il suo intervento sulla sovrapproduzione normativa in tema ambientale; sovrapproduzione che spesso genera incertezze non solo tra le imprese, ma anche fra gli stessi enti deputati al controllo.

Avviandosi alla conclusione del Convegno, Alfonso Gifuni, Presidente C.A.R., dopo i calorosi ringraziamenti a tutti i partner e gli sponsor dell’iniziativa congressuale, fra i quali GB Catalyst Srl e Techemet Srl,  ha voluto ricordare i tanti interventi nelle sedi istituzionali e le tante lotte portate avanti dall’Associazione per “rimettere al centro della filiera ELV la figura professionale dell’autodemolitore così come la norma nazionale prevede”.

Un intervento accorato, il suo, incentrato sulle positività conseguite in questi anni di lavoro per la categoria proprio grazie al “grande spirito di squadra che si è creato fra gruppo dirigente e base associativa, anche grazie all’intuizione di replicare sul territorio i momenti di incontro, scambio, approfondimento e formazione rappresentati dalle tante Assemblee regionali effettuate”.

E a suggellare la parte convegnistica del IV Congresso Nazionale C.A.R. è stato chiamato il Sen. Sergio Rastrelli, già più volte presente ad eventi similari, in passato, come avvocato del Foro di Napoli.

È un grande onore e una grande responsabilità – ha dichiarato – chiudere i lavoro dopo l’intervento del Presidente nazionale uscente e ricandidato, tanto più dopo l’esperienza professionale maturata in tanti anni a seguire il vostro settore”.

La vostra è una categoria a fortissima vocazione sociale e il vostro è un servizio a presidio dell’ambiente… Certo, le criticità che impattano sulla categoria sono state e saranno tante, a partire dalla vetustà del parco auto circolante nazionale fra i più vecchi d’Europa e per il quale si auspica un investimento sulla rottamazione, all’elettrificazione dei motori, al rinnovamento della mobilità tutta, sino all’invadenza di altri soggetti della filiera, tuttavia, avete dimostrato di essere una categoria resiliente”.

Dovrete essere sempre più coesi, flessibili e rappresentati, perché l’attività di interlocuzione sarà sempre più importante in futuro e nessuno a parte voi sarà mai in grado di competere sui temi di vostra competenza… Voi siete le migliori energie che rappresentano la categoria, dovete rimanere protagonisti del fine vita del veicolo”.

“L’intenzione del nuovo mandato – ha dichiarato Alfonso Gifuni dopo la riconferma alla presidenza – è quella di non mollare di una virgola rispetto a quanto fatto finora perché quanto realizzato e patito ci dà la forza di proseguire a rendere la vita difficile a coloro che ci vorrebbero fuori dalla filiera, ma c’è bisogno di tutti per dare sostanza alla forza dell’azione, ognuno nel rispetto delle proprie peculiarità e urgenze”.

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