Mercato auto Ue: a febbraio le immatricolazioni sono aumentate del +10,1%
Crescita della domanda in tutti i maggiori mercati dell’Unione; stabile la quota delle BEV, cala il diesel e la benzina continua ad essere l’alimentazione preferita dai consumatori.
Un febbraio in crescita per il mercato auto Ue: +10,1% sul secondo mese 2023 (pari a 883.608 unità), secondo i dati forniti oggi da ACEA, l’Associazione europea che rappresenta i 15 principali produttori europei di automobili, furgoni, camion e autobus.
Un dato più che positivo che arriva da un periodo di ripresa del mercato auto in generale dopo gli anni bui della crisi covid (anche se i “numeri” del settore pre-pandemia continuano ad essere distanti).
Il consuntivo dei primi due mesi dell’anno mostra un incremento sull’analogo periodo del 2023 del +11,2% nell’eurozona e del +10,9% nell’intera area UE + Paesi EFTA + Regno Unito.
Lo scorso mese, tranne le eccezioni rappresentate da Danimarca, Finlandia, Estonia, Lettonia e Romania, tutti i mercati europei hanno variato positivamente la loro domanda di nuove auto con i quattro mercati principali a trainare il volume immatricolato: Francia (+13%), Italia (+12,8%) seguiti da Spagna (+9,9%) e Germania (+5,4% che, tuttavia, ha il volume più ampio a livello Ue).
Risultati positivi anche a livello di consuntivo annuale con il volume immatricolato che supera 1,7 milioni di unità Ue e 2 milioni di unità nell’intera Europa occidentale. Anche in questo caso, tutti in crescita i principali mercati: Germania (+11,8%), Italia (+11,7%), Francia (+11,2%) e Spagna (+8,7%).
Vediamo insieme le nuove immatricolazioni di autoveicoli nell’UE per tipologia di alimentazione e mercati.
Auto elettriche a batteria (BEV)
Lo scorso mese il segmento delle auto elettriche pure è cresciuto complessivamente di appena il 9% (106.187 unità), mantenendo la quota di mercato del 12%. La domanda è cresciuta considerevolmente in Belgio e Paesi Bassi (rispettivamente +66,9% e +20,9%), ma si sono segnalati aumenti a due cifre anche in Francia (+31,8%) e Spagna (+15,4%).
L’Italia resta fanalino di coda fra i major market nel segmento BEV e la Germania ha segnato una variazione percentuale negativa (-15,4%) pur essendo il Paese con il volume maggiore.
A livello di consuntivo, da gennaio, il mercato auto elettriche a batteria è cresciuto del 17,4% con piccole flessioni registrate in Italia (-2,7%) e Germania (-1,3%), mentre Francia e Spagna hanno visto aumentare la domanda interna per questa tipologia di alimentazione (rispettivamente, +33,9% e +14,9%).
Auto elettriche plug-in hybrid (PHEV)
Il segmento ha visto crescere la domanda mensile dell’11,6% nell’eurozona (64.351 unità e 7,3% di quota di mercato).
A trainare il risultato complessivo è stata la performance del mercato tedesco (+22,3% pari a 14.575 unità contro le precedenti 11.916 di febbraio 2023), ma crescita a doppia cifra sono state registrate anche in Francia (+11,8%) e Spagna (+15,6%).
In Italia, invece, il segmento PHEV ha registrato una flessione mensile a due cifre: -16,6%.
Da gennaio il mercato Ue delle elettriche ibride plug-in è cresciuto del +17,4% (19.408 unità in più sull’analogo periodo 2022), grazie al contributo di tutti i mercati Ue con le sole eccezioni di Cechia, Danimarca e Italia (che col -25,2% e un volume immatricolato di 8.747 unità si piazza al quinto posto nella classifica del major market, considerando che la terza posizione per volumi va al Belgio).
Notevole l’impennata registrata in Germania (+39,5%), mentre la Francia, secondo mercato Ue per volumi in questo segmento, ha visto variare la domanda di appena il +7,2%. Il quarto mercato Ue per volumi, la Spagna, è cresciuto del +13,7%.
Auto ibride elettriche (HEV)
Il segmento che comprende full e mild hybrids lo scorso mese ha raggiunto il 28,9% di quota di mercato grazie alla crescita complessiva registrata in Ue pari al +24,7% (255.511 unità rispetto alle 204.835 di febbraio 2023).
Un risultato al quale hanno contribuito quasi tutti i mercati dell’eurozona con le sole eccezioni di Danimarca, Estonia, Lettonia, Portogallo e Slovenia.
A guidare la crescita in questo segmento sono stati tutti i 4 major market: Francia (+41,5%), Spagna (+26,5%), Germania (+16,4%) e Italia (+16,1%) che assieme rappresentano oltre il 70% delle vendite nell’UE.
Da gennaio, a parte i risultati negativi registrati in Estonia, Finlandia, Lettonia e Portogallo, tutti i mercati auto Ue hanno evidenziato solidi guadagni a partire da Francia (+36%), Spagna (+26,5%), Germania (+20,1%) e Italia (+15,2%).
Tuttavia va detto che nel segmento HEV è proprio l’Italia ad aver immatricolato, al momento, il volume maggiore: 109.270 unità contro le 106.894 della Germania e le 75.037 della Francia.
Auto a benzina
Lo scorso mese il mercato auto nel segmento benzina ha visto una crescita in Ue del 6,1% pari a 331.821 unità), grazie soprattutto all’aumento della domanda nei quattro mercati maggiori, in particolare in Italia (+33,4%), insieme a Spagna (+3,7%), Germania (+2,3%) e Francia (+2,1%).
Su base mensile la benzina resta l’alimentazione preferita da coloro che acquistano un’auto nuova: (35,5% di quota di mercato), tuttavia, non si può considerare che questa leadership sia in declino rispetto alla precedente rilevazione che dava la quota del segmento al 36,9%.
Dall’inizio dell’anno il mercato auto a benzina ha registrato una crescita modesta in Ue, appena il 5,3%, con l’Italia in testa (+30,1%, terzo mercato per volumi), seguita da Germania (+9,3%), mentre il mercato francese ha registrato una minima flessione (0,7%) e quello spagnolo una piccola decrescita (-1,3%).
Auto a diesel
Unico segmento ad aver registrato un calo sia a livello mensile (-5,1%) che annuale (-5,2%) è quello rappresentato dalle auto alimentate a gasolio che, infatti ha raggiunto una quota di mercato del 12,9%, decisamente in calo rispetto al 15% dello scorso anno.
Lo scorso mese quasi tutti i maggiori mercati di riferimento hanno registrato variazioni percentuali negative: Francia (-30,5%), Spagna (-17,4%) e Italia (-11,8% che, però, è sempre il secondo mercato dell’area per volumi immatricolati). La Germania, invece, ha evidenziato, in controtendenza, una crescita del 9,7%.
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