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L’auto del futuro dovrà essere connessa, autonoma, condivisa ed elettrica. - Notiziario Autodemolitori

L’auto del futuro dovrà essere connessa, autonoma, condivisa ed elettrica.

Uno studio di AlixPartners mostra le sfide che le case automobilistiche dovranno affrontare per uscire dalla crisi globale del mercato auto.

auto futuro

Connessa, autonoma, condivisa e elettrica. Queste sono le caratteristiche dell’auto del futuro secondo AlixPartners, la società internazionale di consulenza che ha coniato l’acronimo CASE: connected, autonomous, shared, electrified.

“CASE, ovvero Connected, Autonomous, Shared ed Electrified, è l’acronimo che usiamo per definire le sfide che l’industria automobilistica deve affrontare per il futuro” afferma Giacomo Mori, Managing Director di AlixPartners in Italia, che sottolinea come queste “saranno sfide tecnologicamente enormi e molto costose”.
L ‘acronimo CASE (connectivity, autonomy, sharing, electrified) riassume quindi le 4 caratteristiche delle auto del futuro e che saranno strettamente collegate tra loro.
In ogni parte del mondo i profitti futuri del settore automobilistico saranno strettamente collegati, non solo all’hardware, ma sempre più al software della macchina e alla raccolta dei dati in tempo reale.

Connessa
Nel corso dei prossimi 4 anni, il volume di mercato globale per servizi di connessione e hardware raddoppierà da 20 a 40 miliardi di dollari, e più della metà sarà composto da servizi e app. 
Secondo i dati di Connected Car Forum (CCF), più del 20% dei veicoli venduti nel mondo nel 2015 incorpora alcun soluzioni di connessione e oltre il 50% dei veicoli venduti nel mondo nel 2015 può essere collegato agli smartphone. 

Autonoma
La macchina che si guida da sola avrà uno sviluppo graduale: dall’assistenza parcheggio al monitoraggio della velocità, della corsia.
In 5/10 anni si potrà guidare “senza mani”, ma le infrastrutture a livello nazionale per la guida autonoma non saranno disponibili prima del 2035.

Condivisa
Il car-sharing sta mostrando una notevole crescita e rappresenta un modello di investimento su cui si stanno investendo considerevoli risorse. Per le case automobilistiche è un punto d’appoggio in questo mercato e può rivelarsi una risorsa strategica fondamentale per il futuro.

Elettrica
Nonostante una crescita delle vendite del 60% nel 2014, i veicoli elettrici rimangono una nicchia di mercato con una quota globale del 0,4% delle vendite totali. 
Tuttavia, l’alimentazione elettrica è già realtà, tanto che sono attualmente disponibili in tutto il mondo oltre 50 modelli ibridi o elettrici e le stime prevedono tassi di crescita annuale tra il 24% e il 31% fino al 2025.

Sulla carta l’auto del futuro sembra davvero prossima alla realizzazione ma dovrà affrontare delle questioni ancora irrisolte.

Lo studio “C.A.S.E. – Car of the Future: The AlixPartners Global Automotive Outlook 2015” si basa su interviste ad esperti e sull’analisi finanziaria di oltre 300 fornitori e case automobilistiche che hanno permesso di fare il punto della situazione del settore auto a livello mondiale.

Superata la terribile crisi economica, per l’industria automobilistica si prevedono ancora 5 anni di ripresa del mercato molto lenta e ridotta. Allo stesso tempo i consumatori, sebbene ancora diffidenti alle innovazioni tecnologiche estreme, diventano sempre più esigenti e l’industria dovrà investire decine di miliardi di euro nella progettazione e produzione di auto con caratteristiche CASE (connessa, autonoma, condivisa e elettrica). Tuttavia, poiché le case non hanno ancora abbastanza risorse per poter sostenere tali investimenti, AlixPartners prevede una serie di alleanze e fusioni del mercato nei prossimi anni.
Ci aspettiamo una notevole ondata di alleanze e di partnership nel settore automobilistico“, ha dichiarato Stefano Aversa, Vice Presidente di AlixPartners. “Può iniziare con la fusione di due OEM (produttori di componenti, ndr), ma si espanderà anche ai fornitori e ai nuovi operatori del settore della tecnologia.” 

Il mercato globale dei veicoli leggeri vedrà un tasso di crescita annuale ridotto del 2,6% per i prossimi sette anni, rispetto al 3,1% del periodo compreso tra il 2007 e il 2014. I Paesi BRIC, motore della crescita automobilistica da oltre un decennio, stanno cominciando a rallentare la loro crescita: il Brasile è sceso di nuovo ai livelli del 2009; l’economia russa è stata colpita dal crollo del prezzo del petrolio e dalle sanzioni internazionali; l’India, nonostante una robusta crescita automobilistica annua del 7% per i prossimi cinque anni, ha una base bassa e auto di scarso valore. La Cina continua ad essere il motore principale della crescita, che, sebbene abbia lievemente rallentato, è ancora robusto e promettente.

Il mercato di veicoli nei Paesi della Triade (USA, Europa e Giappone) è saturo. In Nord America il boom automobilistico degli Stati Uniti degli ultimi anni potrebbe raggiungere un picco nel 2017 per poi tornare a rallentare; in Giappone e Corea il mercato continuerà a diminuire in media del 2% l’anno e il mercato europeo sarà finalmente in grado di riprendersi dalla sua lunga crisi nella seconda metà del decennio, a condizione che la situazione politica ed economica in Russia si stabilizzi.


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