Rapporto Cobat 2016: in un anno 140 milioni di chili di prodotti tecnologici trasformati in nuove risorse

Presentata a Roma la terza edizione del Rapporto del Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo.

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Durante tutto il 2016 sono stati raccolti, avviati al riciclo e trasformati in nuove risorse quasi 140 milioni di chili di prodotti tecnologici.

Sono i dati emersi dal Rapporto 2016 di Cobat, Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo, che coinvolge oltre 1.200 produttori e importatori di pile e accumulatori, apparecchiature elettriche ed elettroniche, inclusi i moduli fotovoltaici, trasformando i loro prodotti giunti a fine utilizzo in nuove materie prime.

La presentazione del terzo Report di attività – ha dichiarato Giancarlo Morandi, Presidente di Cobat – è ormai divenuta un importante appuntamento annuale, dedicato al Sistema multifiliera di raccolta e avvio al riciclo dei prodotti esausti che per quantitativi gestiti, per network di aziende iscritte e per copertura capillare del territorio continua ad affermarsi tra i primi in Italia. Al centro della nostra operatività, infatti, tutti quei Produttori e Importatori che ogni giorno confermano la fiducia al Consorzio demandandogli la gestione dei beni immessi sul mercato con la consapevolezza che contribuirà a trasformarli in materie prime seconde da valorizzare. Il valore e la solidità del nostro modello di economia circolare sono stati riconosciuti anche dal Parlamento Europeo, dove siamo già stati invitati a raccontare la nostra storia”.

Per quanto riguarda la raccolta e il riciclo di pile e accumulatori Cobat si riconferma primo Sistema in Italia con il 51% dell’immesso al consumo di accumulatori industriali e per veicoli e il 27% in quello delle pile e degli accumulatori portatili.
Nel settore degli accumulatori al piombo, il Consorzio ha raccolto nel 2016 quasi 120 milioni di kg.
La raccolta di accumulatori al piombo esausti a livello regionale nel 2016 ha visto il maggiore incremento dei quantitativi in Trentino (+43%), Sicilia (+35%), Piemonte-Val d’Aosta (+27%), Lombardia (+22%) e Veneto (+18%). In termini assoluti, Lombardia, Veneto e Campania raggiungono i migliori risultati rispettivamente con oltre 22 milioni, oltre 13 milioni e oltre 12 milioni di kg.

Sul fronte della raccolta di pile portatili esauste a livello regionale, in termini assoluti Veneto, Lombardia e Toscana sono le regioni più virtuose, rispettivamente con 319.000, 365.000 e 68.000 kg, mentre gli aumenti maggiori sono stati registrati in Campania (+97%), Lazio (+92%) e Trentino Alto Adige (+57%).
Il 2016 registra inoltre anche delle produttività dalle regioni Emilia Romagna e Liguria, assenti nell’anno precedente.

La gestione dei RAEE, i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, nel 2016 è stata notevole per Cobat, con più di 17 milioni di kg raccolti, grazie agli oltre 1.300 punti di raccolta in tutta Italia.
Significativa la raccolta dei RAEE professionali (circa 162.000 kg), svolta direttamente dal Consorzio attraverso i Punti Cobat, presso i clienti dei propri Soci.

Infine, nel 2016, Cobat ha ottenuto il formale riconoscimento da parte del Comitato per la Gestione degli PFU presso ACI, per la gestione degli pneumatici fuori uso prodotti dal settore dell’autodemolizione.
Il quantitativo gestito dal Consorzio, infatti, ha superato le 1.700 tonnellate, 1.100 tonnellate in più rispetto al 2015 (+180%).

Dal Rapporto emerge come Cobat – ha spiegato Michele Zilla, Direttore Generale di Cobat – abbia lavorato anche nel 2016 con professionalità e costanza tanto da mantenere gli già alti standard di gestione dei rifiuti trattati. Nel futuro punteremo a una stabilizzazione di segmenti già maturi, come quello delle pile e degli accumulatori, e a un potenziamento delle filiere avviate recentemente, quella dei RAEE e degli PFU, le cui prospettive di crescita sono ampie. Ciò significa lavorare all’acquisizione di nuovi Produttori e Importatori e investire ulteriormente nel proprio know-how per affermarsi e nella gestione di nuove categorie di rifiuti, nel segmento B2C e B2B. Quest’ultimo, in particolare, offre grandi possibilità di crescita. Abbiamo iniziato già dallo scorso anno, con unità locali diffuse sul territorio nazionale, a offrire alle aziende servizi integrati centralizzandone la gestione e abbiamo verificato con successo l’efficienza della nostra filiera in un settore in grado di offrire ampi spazi di consolidamento sul mercato”.

Tra i progetti per il futuro, la gestione del fine vita degli accumulatori al litio.
Grazie allo studio commissionato al CNR, sotto il coordinamento del Politecnico di Milano, dal 2018 Cobat sarà in possesso di un progetto completo per la realizzazione di un impianto pilota nel quale sperimentare tecnologie di ultima generazione per il trattamento e il recupero degli accumulatori al litio.

Infine, con Enel e con l’associazione Class Onlus, Cobat sta realizzando uno uno studio di fattibilità orientato al riutilizzo degli accumulatori dalle auto elettriche, che molto spesso hanno una capacità di carica residua ancora molto elevata e che le rende riutilizzabili per la produzione di moduli di accumulo energetico.
Si prevede una forte crescita dell’energy storage, poiché l’incremento della produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile renderà indispensabile l’utilizzo di sistemi efficienti per il suo immagazzinamento.
L’opportunità di riutilizzare le batterie dei veicoli elettrici per realizzare impianti stazionari non soltanto renderà possibile produrre sistemi di accumulo a più basso costo, ma consentirà di prolungare la vita utile di questi accumulatori in una moderna ottica di economia circolare.


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