2040: stop alle auto inquinanti?

L’ambizioso obiettivo dello stop alla commercializzazione delle auto a benzina e diesel è contenuto in una risoluzione delle Commissioni Ambiente e Lavori Pubblici del Senato insieme ad altre misure volte alla promozione della sostenibilità nel settore mobilità.

carburanti sostenibili

L’Italia e le quattro ruote!
Una relazione di lunga data che, malgrado qualche piccolo inciampo fisiologico dovuto più che altro alle fluttuazioni del mercato e alla disponibilità economica delle famiglie, non ha mai espresso cedimenti e ripensamenti.

Tutt’altro, anche in anni di mutate percezioni nei confronti dell’ambiente e delle sue problematiche, la propensione dell’italiano all’utilizzo della propria auto non è mai venuta meno.

Se le ultime stime danno il mercato dell’auto in crescita e, come ricordavamo nell’articolo: “Auto privata VS trasporto pubblico: vince l’insostenibilità“: l’Italia è ancora fanalino di coda rispetto ai Paesi europei per quanto riguarda il ricorso all’auto privata nei contesti urbani che, tra l’altro, soffrono ulteriormente per disservizi nel trasporto pubblico locale, vetustà del parco mezzi circolante e scarsità di reti metropolitane, è interessante osservare come la Commissione Ambiente e la Commissione Lavori Pubblici del Senato, in una seduta congiunta sul tema della mobilità sostenibile, hanno approvato, senza voti contrari, una risoluzione che impegna il governo a valutare – tra le politiche più incisive nel settore – il divieto di commercializzazione di moto e autoveicoli a combustibili fossili (benzina e diesel) a partire dal 2040!

Naturalmente si tratta solo di un’ipotesi (peraltro in linea con quanto analogamente previsto da Francia e Gran Bretagna), tuttavia, fatta salva la non vincolabilità del Governo stesso, è interessante osservare comem entrambe le Commissioni hanno trovato una “quadra” nel proporre all’esecutivo la valutazione circa l’opportunità di inserire una norma nella direzione di politiche più incisive per la mobilità sostenibile a partire dalla prossima scadenza della Legge di bilancio 2018.

Relatori della proposta di risoluzione in Senatori, Laura Cantini per l’8a Commissione (Lavori Pubblici), e Stefano Vaccari la 13a Commissione (Ambiente) che, nel chiedere all’esecutivo di agire subito sul tema della sostenibilità declinato dal punto di vista della mobilità ha ricordato che in Italia: “l’uso del mezzo privato aumenta e nel 2016 sono cresciuti di 2 milioni i pendolari dell’auto“. A questo punto, secondo il Senatore, urge: “la penalizzazione del ricorso al trasporto a fonti fossili per spingere sulle alternative a tutto vantaggio della qualità urbana e della lotta ai cambiamenti climatici“.

Oltre all’obiettivo dello stop alle auto benzina/diesel al 2040 i Relatori delle Commissioni hanno proposto altre misure la cui eventuale realizzazione – volontà politica permettendo – sarebbe più facile anche in tempi più rapidi:
– introduzione del bollo progressivo in funzione all’inquinamento dei veicoli;
– tariffe di parcheggio differenziali;
-spinta massiccia al trasporto pubblico locale, alle piste ciclabili, ai veicoli elettrici.

Con questa risoluzione – ha chiosato il Senatore Vaccari – si chiede al Governo di agire subito, integrando la mobilità sostenibile nella Strategia nazionale sull’energia con una Strategia nazionale e fiscale sulla mobilità“. La chiave, secondo il Relatore è anche “potenziare il Trasporto pubblico locale (Tpl), attraverso un aumento progressivo delle risorse già previste fino al 2033, per portare l’età media dei bus a 7 anni, la media Ue, e prevedere che le aziende debbano acquistare almeno il 50% di bus nuovi a combustibili alternativi“.
Infine, ha concluso: “Bisogna prevedere con urgenza la detrazione del costo dell’abbonamento per il Tpl, già nella Legge di bilancio 2018… Per le imprese va prorogato al 31 dicembre 2018 il super ammortamento al 140% degli investimenti anche sui veicoli a basse emissioni. Per tutti occorre estendere il bonus fiscale al 65%, anche sull’acquisto di veicoli a basse emissioni“.

Ci auguriamo che tali indicazioni siano prese in considerazione al più presto anche in vista degli impegni presi nella lotta ai cambiamenti climatici, i cui effetti sono, ormai drammaticamente, sotto gli occhi di tutti.

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