Il futuro dell’autodemolizione nella prospettiva della transizione ecologica.

Celebrato a Roma un convegno a cura della Confederazione Autodemolitori Riuniti – CAR.
I risultati del settore, i nodi da risolvere e le prospettive del futuro.

Oggi abbiamo finalmente raggiunto una dimensione comunicativa, una capacità rappresentativa e una parità di dialogo con le istituzioni e i partner della filiera ELV che ci consentono di portare avanti i processi e le attività in itinere per l’ottimizzazione continua del nostro settore”.
Così ha dichiarato ieri Alfonso Gifuni, Presidente della Confederazione Autodemolitori Riuniti – CAR in occasione del Convegno annuale dell’associazione tenutosi in presenza, a Roma, presso la Sala Capranichetta in Piazza di Monte Citorio.

L’evento, dal titolo emblematico: “Emergenza Covid-19: suoi effetti e proiezioni sul settore ELV”, ha inteso porre l’accento sullo stato dell’arte della categoria a più di un anno dal manifestarsi della pandemia che ha messo in crisi l’intero sistema economico mondiale con pesanti ricadute sull’industria manifatturiera e, di conseguenza, su tanti segmenti della produzione e dei servizi.

Ma, allo stesso tempo, è stata occasione per ribadire il ruolo e la centralità dell’impresa di autodemolizione nella catena del fine vita del veicolo, nonché la ritrovata dignità della figura dell’autodemolitore a cui le norme affidano compiti precisi circa la messa in sicurezza e la bonifica del veicolo a fine vita nonché l’implicito riconoscimento dell’economia dei materiali derivanti tali operazione in virtù del “costo zero” applicato all’ultimo detentore del veicolo.

Il Convegno, inoltre, la cui partecipazione in presenza è stata limitata dalle norme a tutela dalla diffusione del contagio e che pertanto è stato trasmesso anche in diretta streaming onde conseguire la massima partecipazione di soci ed aziende, ha consentito un aggiornamento sull’iter di applicazione del nuovo Registro telematico PRA così come un interessante approfondimento sulla situazione nazionale circa le attività di controllo sulle irregolarità formali ed illeciti amministrativi nel settore.

In apertura dei lavori, il Presidente Gifuni ha voluto omaggiare con un minuto di silenzio la figura del Dott. Eugenio OnoriPresidente Albo Nazionale Gestori Ambientali recentemente scomparso e che avrebbe dovuto partecipare all’evento con un suo intervento.
Una persona speciale – ha ricordato il Presidente CAR – alla quale va riconosciuta una grande competenza tecnica ed una straordinaria efficienza dimostrata nella pubblica amministrazione, accanto ad una grande cortesia ed una sensibilità umana che ha saputo travalicare i confini del rapporto istituzionale”.

Entrando nel vivo della discussione la Dott.ssa Barbara Gatto – Responsabile Dipartimento Politiche Ambientali di CNA ha rimarcato la necessità di superare gli effetti della crisi a partire dal sostegno al lavoro delle imprese.
Nell’ultimo anno, un anno drammaticamente speciale, le vostre imprese hanno comunque garantito un lavoro importante per tutti e con la ripartenza delle attività l’auspicio è più che positivo”, ha dichiarato. In questo senso: “il tema dell’ambiente e la prospettiva della transizione ecologica sono obiettivi centrali per la ripresa dell’economia e le prospettive sono molto buone anche nel contesto del vostro settore”.

Legalità, ambiente e attività economica sono perfettamente conciliabili ma servono regole chiare e facilmente applicabili”, ha rimarcato proseguendo la sua riflessione sull’importante lavoro che CNA sta compiendo nel quadro della necessaria semplificazione in campo ambientale.
Il cammino non è facile – ha concluso – ma dobbiamo affrontare tutti la sfida con grande serenità”.

Sempre in ambito di semplificazione, in questo caso burocratica, nonché smaterializzazione di pratiche, processi e documenti in vista di una maggiore digitalizzazione del Paese, l’intervento del Dott. Giorgio BrandiDirettore Unità Progettuale ACI per l’Attuazione del Documento Unico per gli Autodemolitori.

Al centro del suo speech lo stato dell’arte e l’iter di applicazione del Registro Telematico dei veicoli fuori uso, nonché le novità introdotte dallo stesso: “l’istituzione del registro telematico prevede due Sezioni: una dedicata ai veicoli iscritti al PRA e una per quelli non iscritti al Pubblico Registro automobilistico; vi sarà la possibilità di ottenere il Certificato di rottamazione in forma digitale e il Centro di raccolta potrà richiedere, tramite collegamento telematico, la radiazione del veicolo al PRA o all’archivio nazionale veicoli”.

La digitalizzazione del sistema – ha proseguito – sarà ulteriore garanzia di sicurezza grazie all’introduzione della firma digitale di cui saranno dotati il titolare del Centro di Raccolta e i suoi collaboratori e che consentirà di superare gli inconvenienti della precedente registrazione manuale andando anche a facilitare le attività di indagine e di controllo da parte delle Forze dell’Ordine”.

Naturalmente, ha chiosato, i tempi di applicazione per quanto ragionevolmente brevi, impongono l’uso del condizionale, tuttavia, ha rimarcato: “sarà fondamentale la collaborazione di tutte le associazioni di categoria come la vostra per l’individuazione di Centri pilota dove effettuare apposite sperimentazioni di applicazione (come già avvenuto per l’introduzione del Documento Unico) e per concordare appositi Piani provinciali o regionali per la diffusione del sistema”.

Alcuni spunti di riflessione sull’andamento dei controlli da parte delle Forze dell’Ordine nel settore dell’autodemolizione sono giunti dall’intervento del Dott. Giandomenico ProtospataroVice Questore Aggiunto della Polizia di Stato in sostituzione della Dott.ssa Daniela StradiottoDirettrice Centrale Specialità della Polizia di Stato, impossibilitata a partecipare.

L’evento pandemico del 2020 ha provocato anche una ridefinizione delle priorità e delle attività di controllo – ha affermato – tuttavia, l’analisi delle indagini compiute negli ultimi anni conferma una forte riduzione dell’abusivismo in questo settore; permane, tuttavia, una situazione di attenzione nei confronti dei soggetti controllati per irregolarità formali e illeciti amministrativi che, ci auguriamo, l’introduzione di nuovi strumenti come il registro telematico, consentirà di superare”.

Purtroppo – ha sottolineato – come da tante segnalazioni che ci sono pervenute anche stante la preziosa collaborazione con CAR, stiamo rilevando un rilevante aumento nella casistica dei furti di catalitiche così come già avviene per le note sottrazioni di rame nel settore ferroviario e che reputiamo essere una conseguenza della forte carenza di metalli preziosi”.

Guardare avanti con la consapevolezza del proprio passato, soprattutto quello recente con l’evoluzione positiva che ha portato con sé è stato al centro dell’intervento dell’Avv. Sergio Rastrelli Penalista del Foro di Napoli.
Chi, se non voi autodemolitori potete essere protagonisti della transizione ecologica nell’approccio al bene-auto?” si è retoricamente chiesto alludendo alla necessità di un ripensamento all’approccio alla consapevolezza che il ruolo della categoria riveste nella filiera del fine vita dei veicoli.

Nel suo intervento la riflessione s’è mossa a partire dalla considerazione che l’idea di auto che ha segnato gli ultimi decenni è destinata a mutare sotto la spinta di implementazione di una mobilità diversa, più green, forse, che determinerà una approccio diverso alle operazioni di bonifica dei veicoli e una diversa economia dai materiali risultanti che imporrà una sempre maggiore professionalità tecnica e un aggiornamento continuo agli operatori; unica strada per rispondere alla sfida del futuro avendo ben chiaro che: “voi autodemolitori potrete essere protagonisti del futuro se sarete capaci di governare la sfida”.

A concludere l’evento è stato il Presidente Gifuni che ha dapprima ringraziato le imprese presenti e le Aziende che hanno sostenuto i processi di ottimizzazione dei risultati conseguiti in termini di materiali raccolti, in particolar modo GB Catalyst Srl e Techemet Italia, per poi sottolineare i risultati conseguiti dalla filiera in termini di riciclo e recupero in peso del veicolo stante gli obiettivi fissati dall’Europa.
Solo una piccola percentuale – ha rimarcato – manca all’appello; appena l’1,6% che, ritengo, sarà colmata non appena si addiverrà ad una reale ottimizzazione dei processi di registrazione e dei modelli di rilevamento e di calcolo a partire dai vari formulari e dai MUD”.

Qualche doglianza, tuttavia, rimane ad adombrare il lavoro svolto dalla categoria; secondo il Presidente CAR: “bisogna assolutamente risolvere le questioni riguardanti le significative e oramai sistematiche sottrazioni di pezzi di ricambio e parti di veicolo in buono stato da parte di altri soggetti della filiera e che minano la sopravvivenza delle nostre imprese”.
Se è vero che la norma ci impone obblighi precisi nelle modalità di scomposizione del veicolo, è altrettanto vero che poi l’economia che ne deriva è rigorosamente di proprietà dell’autodemolitore che sostiene i costi della demolizione e la gratuità del processo per l’ultimo detentore”.

A questo proposito “ferma restando la massima volontà di collaborazione con tutti gli anelli della filiera, non possiamo non stigmatizzare come assolutamente lesivi e parassitari tali comportamenti e tali indebite spoliazioni”.
Abbiamo acquisito una dignità professionale derivante da quelle stesse norme che regolano il nostro operato e che garantiscono la sostenibilità, la green economy e l’ambiente… ma abbiamo acquisito anche dei diritti e un protagonismo imprenditoriale che non ci lasceremo sottrarre facilmente né tantomeno in silenzio”.

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