Mercato auto italiano: l’anno parte con slancio: +19%.

Tuttavia il ritorno alla normalità dei volumi del periodo precedente la pandemia è ancora distante.

Il mercato auto italiano è partito con la marcia giusta all’inizio del nuovo anno; a confermarlo, dopo una serie di risultato positivi iniziati a partire dallo scorso agosto, sono i dati diramati ieri dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha certificato come, lo scorso mese, siano state immatricolate 128.301 nuove auto contro le 107.853 unità registrate a gennaio 2022, totalizzando una variazione percentuale positiva del +19%.

Un risultato che sembra aprire ulteriormente lo spiraglio di luce acceso verso le fine dello scorso anno, considerando anche che il mese di dicembre s’era chiuso con un +21% rispetto a dicembre 2021.

Va detto, tuttavia, che il risultato positivo, come orami da tempo siamo abituati a considerare, va letto nella più ampia cornice della valutazione generale del mercato auto italiano in questi ultimi anni; e infatti, se si fa il confronto con l’ultimo anno prima della pandemia, ecco che il risultato di gennaio rivela -22,4% rispetto a gennaio 2019.

Di avvio positivo parlano, ovviamente le Associazioni ANFIA e UNRAE che però preferiscono camminare coi piedi di piombo e dosare la prudenza. UNRAE non si discosta per ora dalla stima già proposta nei mesi scorsi di 1,4 milioni di immatricolazioni nel 2023 (+ 6,3% sul 2022 pari a 83.000 veicoli in più), considerando i pesanti condizionamenti negativi che permangono sul mercato fra cui carenza di materiali, prospettive economiche incerte.

E, d’altro canto, da ANFIA si sottolinea quale: “ulteriore elemento che va ad aggiungersi agli altri fattori critici e di incertezza legati all’attuale congiuntura economico-internazionale che potrebbero continuare a condizionare negativamente le decisioni di acquisto nel nostro Paese anche nell’anno appena iniziato”, l’aumento dei pedaggi del 2% su circa il 50% della rete autostradale nazionale, con un ulteriore rincaro programmato a partire dal prossimo 1° luglio.

Per il 2023 da UNRAE si prevede una “lenta crescita” dei veicoli elettrici e ibridi plug-in, favorita nel medio periodo anche alla pubblicazione dei decreti del Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica, che disciplinano le modalità di accesso mediante gare a 713 milioni di €, del PNRR per installare entro fine 2025 almeno 7.500 stazioni di ricarica super-rapida sulle strade extraurbane, escluse le autostrade, e 13.755 stazioni di ricarica veloci nei centri urbani.

A questo proposito, Michele Crisci, Presidente UNRAE, ha dichiarato: “I decreti del MASE vanno sicuramente nella direzione giusta per la transizione verso una mobilità sostenibile, che però ha bisogno di provvedimenti mirati anche alla ripresa del mercato, cominciando dall’inclusione tra i beneficiari di tutte le persone giuridiche senza alcuna esclusione e con bonus interi anziché dimezzati e dall’eliminazione delle soglie del price cap per le auto elettriche o, al massimo, prevedendo una soglia unica a 50 mila euro”.

Sul fronte degli incentivi un commento è arrivato anche da Paolo Scudieri, Presidente ANFIA, che ha rimarcato come: “Gli incentivi attualmente in vigore rappresentano una risorsa importante che speriamo, nei prossimi mesi, possa risollevare almeno in parte le vendite di vetture a zero e a basse emissioni. Come previsto, la fascia di incentivazione delle auto con emissioni di CO2 tra 61 e 135 g/km è quella che conta il maggior numero di prenotazioni e risulta già in esaurimento (con un residuo minore del 25% del fondo). Sarebbe utile per favorire il rinnovo del circolante in ottica green, a nostro avviso, reinvestire le risorse avanzate dalla campagna di incentivazione 2022 in quest’ultima fascia e nella fascia 0-20 g/km di CO2 degli incentivi 2023”.

Sul fronte delle alimentazioni, fra le nuove immatricolazioni del mese scorso si è assistito, in generale, ad una lieve crescita di benzina e diesel, mentre prosegue il trend positivo delle auto ad alimentazione alternativa, fra le quali primeggiano essenzialmente le auto ibride a danno delle auto elettriche pure.

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