Esportazione auto usate: nel futuro stretta sulle regole in Ue

Da FIA Region I e UNEP le proposte per il futuro dell’esportazione delle auto usate: parole d’ordine, sicurezza e qualità per migliorare la qualità dell’aria nei Paesi in via di sviluppo e ridurre gli incidenti.

 

Il 22 marzo, la Federazione Internazionale dell’Automobile – Regione I (Europa, Medio Oriente e Africa) e i rappresentanti del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) hanno co-organizzato un incontro a Bruxelles sul tema dell’esportazione di auto usate tra rappresentanti dei Paesi importatori ed esportatori.

I veicoli usati, nel complesso del parco auto circolante globale, rappresentano una quota in crescita, non solo come conseguenza alla crisi che da qualche anno sta investendo il settore automotive, ma soprattutto per l’aumento della domanda da parte dei Paesi in via di sviluppo maggiormente interessati a questa tipologia di veicoli.

Tuttavia, va considerato che proprio questo tipo di commercio contribuisce notevolmente all’inquinamento atmosferico e al cambiamento climatico. Se da un lato, infatti, i Paesi occidentali promuovono la progressiva sostituzione dei loro veicoli più vecchi e inquinanti con mezzi più green; dall’altro, l’esportazione di auto usate rappresenta una forma di business interessante visto che molti Paesi in via di sviluppo hanno regole meno severe su emissioni e sicurezza stradale e una crescente domanda di mobilità.

Nel periodo compreso fra il 2015 e il 2020 (dati FIA) i 4 principali esportatori di veicoli usati: UE , Giappone, Repubblica di Corea e USA hanno esportato 23 milioni di veicoli usati in 208 Paesi importatori; circa il 66% dei veicoli leggeri usati è stato esportato nei Paesi in via di sviluppo e in transizione.

Solo pochi Paesi esportatori hanno regolamenti sulla qualità dei veicoli usati esportati. Inoltre, la maggior parte dei Paesi importatori a basso e medio reddito ha norme limitate, scarsamente applicate o inesistenti sulla qualità e la sicurezza dei veicoli usati importati.

L’Europa è il più grande esportatore di veicoli usati in Africa e da sola rappresenta il 49% delle esportazioni di auto usate a livello globale. Va detto che il continente africano fa totale affidamento sulle importazioni di questi veicoli per soddisfare la sua domanda; domanda che gli analisti prevedono crescerà, in termini di flotta, da quattro a cinque volte entro il 2050.

Ma più veicoli usati in circolazione in Paesi ove le infrastrutture viarie non solo il massimo, significa non solo più inquinamento, ma anche minore sicurezza e maggiori incidenti che si traducono per i Paesi importatori in costi sociali ulteriori da gestire.

Orbene, l’incontro tra i rappresentanti della FIA Region I e dell’UNEP a Bruxelles, si è svolto mentre è tutt’ora in itinere la revisione da parte della Commissione Ue della Direttiva sui veicoli fuori uso, legislazione che norma le modalità con cui i veicoli europei vengono trattati, riciclati o smaltiti a fine vita.

Nell’occasione tutte le parti interessate hanno riconosciuto l’importanza della responsabilità condivisa quando si tratta di migliorare la qualità del commercio di veicoli usati.
Tanto per i Paesi esportatori quanto per quelli importatori si dovrebbero implementare requisiti e regolamenti minimi sui veicoli usati; in questo senso è stata accolta positivamente la proposta di introdurre l’obbligo di un certificato di controllo tecnico al momento dell’esportazione dei veicoli fuori dall’Europa. Lo stesso documento, poi, dovrebbe essere tra quelli necessari per l’importazione auto nel Paese di destinazione.

L’incontro tra i vari stakeholders è stato il primo a Bruxelles e fa parte del Progetto Safer and Cleaner Used Vehicles, finanziato dal Fondo per la sicurezza stradale delle Nazioni Unite ed è realizzato in collaborazione con l’UNEP, la Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UNECE), la FIA e il Comitato internazionale per l’ispezione dei veicoli a motore (CITA), che mira ad armonizzare le normative sul commercio di veicoli usati per migliorare la qualità dell’aria, la sicurezza stradale e contribuire allo sviluppo sostenibile.

I rappresentanti della Commissione europea hanno riconosciuto la convergenza di esigenze e obiettivi per raggiungere gli obiettivi climatici e hanno riconosciuto l’importanza di una regolamentazione ad hoc per garantire che solo i veicoli idonei alla circolazione vengano esportati in Africa.

Foto di Nina Stock da Pixabay

 

 

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