Mercato auto Europa: ad aprile la nona crescita consecutiva: +16,1%

Bene i segmenti più green anche se le alimentazioni tradizionali continuano ad avere un peso maggiore. Ancora bassi i volumi italiani di auto elettriche.

Continua a crescere, secondo gli ultimi dati forniti da ACEA, il mercato auto europeo che, lo scorso mese, ha segnato +16,1% rispetto ad aprile dello scorso anno; 964.932 nuove unità immatricolate nel compresso dell’Europa occidentale, mentre nella sola Unione la cifra si è fermata a 803.188 unità con una variazione percentuale positiva del 17,2%.

Il nono mese consecutivo di espansione del mercato auto spinge anche i dati del primo quadrimestre 2023 che ha totalizzato 4.201.918 nuove immatricolazioni nel complesso del mercato Ue + Paesi EFTA + Regno Unito (+17,2%), mentre nell’Unione la variazione percentuale è stata più marcata (+17,8%), ma con meno unità immatricolate: 3.454.935.

Nella classifica mensile dei major-market primeggia l’Italia con la variazione percentuale positiva maggiore, +29,2%, seguita dalla Francia (+21,9%); mentre Germania e Spagna, pur in zona positiva, hanno mostrato una crescita più limitata, rispettivamente: +12,6% e +8,2%.

Nel quadrimestre, viceversa, è stata la Spagna ad aver totalizzato la crescita maggiore (+33,7%), seguita dall’Italia (+26,9%), ad una distanza considerevole da Francia (+16,7%) e Germania (+7,9%), che, tuttavia, primeggia nei volumi immatricolati.

Ancora, una volta, però, occorre considerare che il miglioramento delle performance registrare in termini di domanda, non compensa il calo strutturale delle vendite che, rispetto all’analogo periodo pre-pandemia risultano in calo del 22,8%.
Ma vediamo insieme la panoramica dei vari segmenti relativi alle immatricolazioni per diverse alimentazioni.

Auto elettriche a batteria (BEV)
Il mese scorso, le immatricolazioni nell’Unione di nuove auto elettriche a batteria sono cresciute in tutti i mercati con aumenti significativi fino a tre cifre arrivando a totalizzare 94.561 unità (+51,9%).
La quota di mercato del segmento sale all’11,8% con un aumento di quasi 3 punti percentuali rispetto ad aprile dello scorso anno.

Fra i major-market la prima posizione (ma non in termini di volumi), va alla Spagna (+78,6%), mentre Francia, Germania e Italia hanno avuto variazioni quasi equivalenti (rispettivamente +34,8%; +34,1% e +31,45) anche se sono evidenti le differenze in termini di volumi con il nostro Paese che nel mese ha immatricolato 7 volte in meno le unità registrate in Germania!
Nel cumulato del primo quadrimestre la variazione percentuale è stata del +45,1%, con 415.579 unità vendute in Ue.

Auto plug-in ibride (PHEV)
Luci ed ombre nel segmento degli ibridi plug-in che, a livello Ue, hanno registrato un mese in calo (-5,5%) a 59.703 unità, portando la quota di mercato al 7,4% dal 9,2% di aprile 2022.
Nonostante la crescita registrata in molti dei mercati minori dell’area, la forte contrazione registrata nel principale mercato, ovvero quello tedesco (-45,7%), ha trascinato al ribasso la media Ue.
In Italia la variazione percentuale mensile è stata comunque positiva (+10,8%), così come in Francia (+6%), mentre in Spagna non si è registrata una variazione significativa rispetto ad aprile 2022 (-0,1%).

Auto ibride elettriche (HEV)
Con le sole eccezioni di Bulgaria, Cipro, Finlandia, Ungheria, Malta, Polonia, Slovenia e Svezia il segmento dei veicoli elettrici ibridi (HEV) ha proseguito la sua corsa la rialzo in aprile con un aumento delle vendite del 22,7% a 199.407 in zona Ue e una quota di mercato che si assesta al 24,8% (in crescita rispetto ad aprile 2022).

Tale risultato è frutto della crescita a due cifre della domanda registrata in tutti i mercati-chiave: Germania (+35,9%), Francia (+28,6%), Italia (+28,3%) e Spagna (+14,4%).
Anche i dati del primo quadrimestre sono più che positivi: +26,9% in Ue pari a 867.603 unità immatricolate.

Auto a benzina
Nonostante la crescita dell’interesse dei consumatori verso le nuove alimentazioni più ecologiche, i carburanti tradizionali continuano ad essere preferiti.
Nel mese di aprile le immatricolazioni a benzina sono cresciute del 17,3% in Ue (306.757 unità) e del 18,3% nel primo quadrimestre dell’anno (sempre in area Ue), pari a 1.298.807 unità).

Il risultato del mese scorso porta la quota di mercato a 38,2%, senza praticamente alcuna variazione rispetto ad aprile 2022. La crescita del segmento è stata trainata dai mercati principali, tutti in solida crescita, con l’Italia in testa (+39,3%), seguita da Francia (+31,3%), a distanza da Germania (+17,7%) e Spagna (+7,7%).

Auto a diesel
Il “peso” del diesel nel mercato auto europeo è leggermente diminuito da aprile 2022: ora al 14,7% quando era stato il 17,2% un anno fa. Tuttavia, il computo delle immatricolazioni ha mostrato una sostanziale stabilità tanto nell’area Ue (+0,03%) quanto nell’intera Europa occidentale (-0,8%).

A trainare la media europea sono stati due dei principali mercati dell’area: Italia (+21,5%) e Germania (+2,4%), mentre Francia e Spagna hanno variato negativamente le rispettive performance (-19% e -8,5%).

Lo stallo dell’Italia nella quota di auto ‘con la spina’, rispetto agli altri maggiori mercati europei, dimostra che la transizione energetica non decolla”, ha dichiarato Andrea Cardinali, Direttore Generale dell’UNRAE nel comunicato associativo di commento ai dati europei. È necessario che il Governo intervenga velocemente per invertire il trend”.

Per spingere una più ampia diffusione delle vetture green e, soprattutto, delle auto elettriche – gli ha fatto eco da ANFIA il Presidente Paolo Scudierisi rende più che mai necessario accelerare la transizione energetica e lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica su tutto il territorio europeo. Per l’Italia, si tratta di recuperare il gap rispetto agli altri principali Paesi, incrementando il sostegno agli investimenti produttivi e alle attività di R&I nelle nuove tecnologie della mobilità – tra cui il rafforzamento di competenze sulla value chain delle batterie – anche attuando una politica nazionale di attrazione degli investimenti esteri. Sul fronte specifico della domanda, nel nostro Paese serve al più presto una revisione delle politiche di incentivazione all’acquisto e fiscali, sia per i privati che per le flotte”.

Foto di A. P.

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