ANCHE A GIUGNO IL TREND È IN DISCESA

Le immatricolazioni del mese sono le più basse dal 1996 e anche le emissioni di CO2 non danno segnali rassicuranti

Il mercato italiano dell’auto nuova, in giugno, ha registrato solo 170.625 immatricolazioni, secondo quanto reso noto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Bisogna risalire al 1996 per trovare un giugno inferiore. Rispetto all’analogo mese dello scorso anno, la flessione è del 19,1% con oltre 40.000 targhe in meno rispetto alle 210.972 del 2009. Nel cumulato dei primi sei mesi le immatricolazioni risultano 1.163.602, il 2,9% in più rispetto al primo semestre del 2009. “Il dato del semestre, però – spiega Gianni Filipponi, Direttore Generale dell’UNRAE, l’Associazione che rappresenta le case estere operanti in Italia – può trarre in inganno sul reale andamento della domanda di nuove auto. Le consegne effettuate nei primi tre mesi dell’anno, che in effetti erano la coda delle vendite con incentivi del 2009, continuano ad avere, ancora un considerevole peso sul cumulato”.

La conferma viene dalla raccolta di ordini che, sulla base di una prima anticipazione dello scambio di dati tra ANFIA e UNRAE, a giugno i contratti siglati sfiorano le 150.000 unità, circa il 17% in meno rispetto a giugno 2009. Nel primo semestre i contratti siglati sono circa 930.000, il 24% in meno rispetto ai primi sei mesi del 2009. “Prosegue il trend decrescente innescato ad aprile con l’esaurimento, a fine marzo, del portafoglio ordini accumulato negli ultimi mesi del 2009 per effetto degli incentivi- ha dichiarato Eugenio Razelli, Presidente di ANFIA. Nella classifica delle auto più vendute nel mese il podio spetta alle marche nazionali, con Fiat Punto (12.910) che passa al primo posto seguita da Fiat Panda (11.216) e al terzo Fiat 500 (7.153). Un aspetto non trascurabile è che il mercato delle immatricolazioni espresso nel secondo trimestre dell’anno dopo la fine degli incentivi, sta riportando indietro l’operazione di riduzione delle emissioni di CO2, fenomeno che aveva assunto nel corso del periodo di incentivazione aspetti molto positivi e che si era protratto anche nel primo trimestre del 2010. Secondo l’elaborazione effettuata dagli analisti dell’UNRAE, la media ponderata – calcolata sulle immatricolazioni di nuove auto del gennaio/marzo – era scesa a 131,8 g/km di CO2, con un valore ancor più interessante (129,2) se si prendono in considerazione solo le vendite a persone fisiche. Nel secondo trimestre, i valori hanno registrato una netta e progressiva inversione di tendenza: 134,5 g/km di CO2 per il totale mercato e 132,6 per le sole vendite a persone fisiche. “Il netto calo delle vendite di vetture a più basso impatto ambientale – ha sottolineato il Direttore Generale dell’UNRAE, Filipponi – ha frenato il processo di abbattimento delle emissioni di CO2, allontanandoci dagli obbiettivi fissati per il 2012 dall’Unione Europea”. “In un quadro più generale – ha concluso Filipponi – appare indispensabile intervenire al più presto sulla revisione della fiscalità e dei costi di gestione basati sull’effettivo uso del mezzo e non più sulla proprietà dei veicoli. Per quanto riguarda le auto aziendali – poi – l’UNRAE contnua a chiedere con forza una sostanziale modifica della fiscalità, tale da allineare la situazione italiana a quella di tutti i principali paesi europei”. Osservando i dati riscontriamo inoltre la rinnovata crescita delle immatricolazioni di vetture diesel (48,7%), e il recupero nel settore noleggio (salito dal 13,9 al 18,5%). Anche le consegne di veicoli commerciali leggeri ammontano a 16.703 unità, il 3,7% in più rispetto a giugno 2009. “Anche a giugno il mercato dei veicoli commerciali leggeri si mantiene sui livelli previsti, con un lieve incremento delle consegne (+3,7%) rispetto allo stesso mese dello scorso anno, che aveva chiuso a -21,7% nei confronti di giugno 2008 – ha commentato Eugenio Razelli, Presidente di ANFIA – La chiusura del primo semestre 2010 risulta in crescita per via della pesante flessione subita nel primo semestre 2009 (-30%). Nel panorama dell’attuale congiuntura economica, ancora critica, e in assenza di provvedimenti mirati a risollevare questo specifico comparto, non possiamo attenderci grossi progressi di qui a fine anno, a maggior ragione con l’inizio della stagione estiva”. “Gli investimenti degli operatori professionali, al momento ridotti o rinviati per far fronte alla situazione congiunturale, ripartiranno quando ripartirà l’economia” In Europa proseguono i segnali negativi. Secondo i dati elaborati dall’ACEA, l’Associazione dei Costruttori europei, sono state immatricolate nei 27 mercati continentali e nei 3 dell’Efta 1.164.994 vetture, con una flessione dell’8,7% rispetto all’analogo mese dello scorso anno. La flessione era già iniziata ad aprile e maggio e le uniche due nazioni che sembrano tener ancora botta sono Spagna, che continua a beneficiare degli effetti positivi del Plan 2000E e Gran Bretagna. In Germania ad esempio, in 5 mesi sono andate già perse 450.000 immatrico-azioni. Maggio e giugno hanno fatto registrare la maggiore flessione dell’anno segnalando cosi una accelerazione del declino che dovrebbe proseguire anche nei prossimi mesi. In Francia, la prima flessione consistente è stata in maggio (-11,5%) dopo molti mesi positivi. Il mercato francese si allinea a quello di Germania e Italia, contribuendo così alla flessione generale della domanda continentale. È questo il segno tangibile che l’effetto positivo e benefico degli incentivi alla rottamazione è quasi svanito e che bisogna immediata- mente correre ai ripari senza indugiare oltre. Sebbene Gran Bretagna e Spagna mandano segnali incoraggianti e continuano a registrare una crescita, queste due nazioni rappresentano una eccezione che, allo stato attuale delle cose, conferma la regola. È opportuno invertire la rotta e magari cercare di prendere esempio dalle Nazioni che non hanno subito flessioni per capire come e da dove ripartire in modo da non rendere ancora di più un miraggio l’abbattimento delle emissioni di CO2.


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